Conversazione con Gabriel García Márquez

Edito da Giulio Perrone
Traduzione di Matteo Lèfevre
Dedico l’entusiasmo suscitato in me da questa intervista  al poeta che GGM ha tenuto nascosto in sé, sempre.

Dopo quattro lunghi anni, il determinato Rodolfo Braceli, giornalista, ottiene l’agognata intervista con il Nobel colombiano Gabriel García Márquez.

Lo scrittore prova a scoraggiarlo: “La devo avvisare che oramai mi hanno già fatto tutte le domande possibili e immaginabili. Venti minuti bastano e avanzano, vedrà.” Effettivamente gli vengono richieste almeno dieci interviste il giorno, non può camminare per strada senza essere fermato, ma Braceli non si lascia intimorire.

Durante le ore precedenti all’incontro, si è arrovellato il cervello immaginando emozionato come sarebbe stato al di là di quelle mura ocra, sfiorate con le nocche della mano. L’appuntamento era stato fissato per le cinque del pomeriggio nella casa di Cartagena de Indias (Colombia).

Braceli non si fece un gran programma, non scrisse un elenco di domande da leggere in sequenza, nessuna logica preventivata, solo una voluta informalità, come una chiaccherata tra vecchi amici. È così che Márquez racconta di coma sua madre sia una musa ispiratrice e del suo carattere forte.

Racconta anche di come, fino a sessant’anni, non abbia mai pensato alla morte come qualcosa che prima o poi toccherà anche a lui. Della rabbia provata nei suoi confronti, una rabbia che sembra voler essere esorcizzata in tutti i suoi libri, dove i personaggi portano con sé l’ambivalenza: “il vivo avanti e la morte dietro che aspetta il suo turno per guidare il cammino” come commenta Romana Petri nel suo intervento in fondo al libro.

Dall’intervista condotta da Braceli, emerge il ritratto di uno scrittore che famelico divora il mondo lasciandolo entrare dalle finestre aperte, pronte a canalizzare ogni rumore. Un uomo curioso che fa un sacco di domande e scandisce la sua giornata in porzioni precise, dedicate principalmente alla lettura e alla scrittura, senza dimenticare però, il tempo per gli amici.

@Neri_Noemi

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