Trance Continental Experience: evocazioni e suggestioni notturne a Volterra

Quando cala la notte, in Piazza dei Priori ci attende infine un evento speciale per VolterraTeatro, ossia la prima edizione della Festa della Luce con Trance Continental Experience, scritto e diretto da Sergio Carrubba, visual direction Paola Ciucci, da un progetto di Danny Rose, sui paesaggi sonori ed il live elettronico di Emanuele De Raymondi e Marco Messina.

La grande piazza di Volterra per l’occasione si è letteralmente rivestita di suoni, immagini e magia, in un’immensa tela che ha ricoperto le facciate dei palazzi con i colori della luce, evocazione dei primordi dell’Opéra Lumière, in un ipnotico viaggio nella musica etnica dei cinque continenti.

Tra lo stupore generale, l’incanto ha inizio in India, tra mani dipinte d’henné rosso, musica orientale su un tappeto iraniano ed inganni ottici, animali sacri, in un percorso tra presente e passato, uno ieri ed oggi scavato dagli occhi in movimento di tre figure emblematiche, mentre si ode il sitar e divinità indiane danzano su figure caleidoscopiche. Segue un lungo applauso, ed ecco si apre un cielo stellato, ed una porta che dà su uno splendido giardino. L’atmosfera muta rapidamente su una Napoli tra santi e madonne, tarantelle e peperoncino che presto si trasforma in gitani e musica zingara, mentre le immagini si ricompongono per scomporsi nuovamente, tra paesaggi onirici, corsi d’acqua, verso la Cappadocia, Persia, Turchia, per raggiungere un’Africa di dipinti primordiali, totem, deserti e gioielli, quindi la morte secca del Messico e di Cuba, che si muove ritmicamente su passi latini. Il viaggio sta per giungere al capolinea: l’Omnibus Ruteros passa sferragliando, mentre tra canne di bambù, statue sacre e capoeira, Rio de Janeiro ci saluta sul Mambo n. 5.

E con questa esperienza unica e magica, che ha letteralmente lasciato grandi e piccoli a bocca aperta, si conclude la nostra giornata volterrana, in uno stupore fanciullesco che dà una ventata rigenerante.