Due storie, due sentimenti, una sola città

I due atti unici di LdA ed Ettore Petrolini di nuovo in scena sotto la regia di Felice Sandro Leo

[rating=4] “Roma alla finestra” sono due atti unici andati in scena dal 23 al 28 febbraio al teatro Testaccio, un gioiellino acclarato nel panorama culturale romano, e proprio su Roma è incentrato lo spettacolo, basato su due storie che hanno come protagonisti la città e la sua gente. Con delle caratteristiche inconfondibili.

Nel primo atto, “Il Marchese Don Giovanni” (ideato dalla Compagnia Teatrale La Tana dell’Arte, per la regia di Sandro Leo che è anche direttore artistico del teatro) si svolge una vera e propria burla da parte del ricco e donnaiolo marchese ai danni del cognato che vorrebbe arraffare tutto l’ ingente patrimonio alla dipartita del bizzarro nobile, ma quest’ultimo aiutato da una coppia di fedeli servitori (marito e moglie) si finge morto per capire chi sarà degno delle sue ricchezze; tale stratagemma si rivela vincente, perché gli aprirà gli occhi e gli permetterà di scoprire tante verità fino ad allora rimaste nascoste; la vicenda ancora una volta affronta il tema del denaro e del valore che esso assume all’interno di una società in piena trasformazione tecnologica e sociale.

Nel secondo atto unico c’è tutto l’amore e la passione del regista per il grande Ettore Petrolini con un ricercato e raro testo, praticamente inedito, “Abat Jour”, una storia che ha per protagonisti un padre ormai anziano e vedovo, che lavora ancora come ciabattino per mantenersi, e l’unica figlia che è andata a cercare fortuna altrove e fa la cantante, suscitando le battute cattive e le insinuazioni dei vicini perché lo ritengono un mestiere poco dignitoso, il tutto accarezzando i sentimenti, la tenerezza e la nostalgia tra padre e figlia.

Come afferma lo stesso regista, i due lavori apparentemente non hanno nulla in comune, ma proprio attraverso una finestra (da cui il titolo) si rispecchiano fedelmente due stati sociali di due storie qualsiasi in un’epoca qualsiasi, senza comunque perdere tutto il carattere della popolarità romanesca, fatta di ironia e allegria.

Sul palco tredici attori (Alvaro Stella, Floriana Corlito, Emma Circi, Monica Grattoni, Davide Donato, Silvano Iadanza, Francesca Leo,Claudio Olivieri, Luca Pennacchioni, Gabriella Onofri, Massimo Tucci, Alessia Piconi e Michele Camillò) che suscitano simpaticamente le nostre emozioni, dalla gioia e l’ilarità ma, al contempo, una vena di tristezza e dispiacere…un po’ come la vita di cui il teatro è fedele trasposizione e rappresentazione.

Belle le scenografie di Riccardo Polimeni ed i costumi de La Tana dell’Arte.

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