Nel fine settimana dedicato all’amore, Genova festeggia tutta la sua passione per i suoi splendidi Palazzi dei Rolli con un weekend intenso che ci ha immerso nel più autentico amore per il bello: la Rolli Experience di febbraio si attesta come un vero trionfo di gusto e bellezza, un modo originale e unico per visitare la città ripercorrendo le sue orme lungo i fasti dell’antica Repubblica.
Ma cosa sono i Rolli? I Palazzi dei Rolli, Patrimonio Mondiale UNESCO, sono dei veri e propri gioielli nel centro storico, edifici costruiti tra il ‘500 e il ‘600 per ospitare le famiglie aristocratiche più potenti della Repubblica di Genova e mostrare al mondo la grandezza della città. Il loro nome deriva dalla loro origine: iscritti nei registri cittadini per essere individuati come abitazioni destinate, per estrazione, ad ospitare viaggiatori illustri quali re, principi e ambasciatori, venivano chiamati “rolli” poiché i fortunati ai quali veniva riservato tale onore, venivano segnati su delle pergamene, rollate (da qui la parola Rolli), quindi portate ai vincitori dell’estrazione come comunicazione ufficiale.

Dunque un onore ed ònere per tali nobili famiglie, la cui abitazione si trasformava in un biglietto da visita destinato a mostrare all’illustre ospite la propria ricchezza e grandezza. Il tour pensato con lungimiranza dal Comune di Genova, ci porta così in luoghi sia noti, come i Palazzi delle Strade Nuove, ma anche nascosti e insoliti, dando vita ad un percorso stupefacente ed immersivo, che coinvolge tutti i sensi: vista, tatto, gusto, olfatto, con un percorso enogastronomico tra tradizione e passione.
L’experience parte venerdì pomeriggio con una visita approfondita prima al Palazzo Tobia Pallavicino, uno dei 42 Palazzi dei Rolli, oggi sede della Camera di Commercio di Genova, con la sua straordinaria galleria dorata in perfetto stile Rococò, per quindi spostarsi al Palazzo della Meridiana, in origine proprietà della famiglia Grimaldi, uno dei primi esempi in città del nuovo gusto Rinascimentale. La serata si conclude in modo conviviale con un cocktail dinner di benvenuto, un viaggio originale nella cultura enogastronomica ligure.
Il pernottamento presso il Grand Hotel Savoia, tra gli alberghi più antichi d’Italia, ci catapulta nel secolo d’oro della Belle Époque, con un soggiorno all’insegna dell’eleganza e del relax, ed una magnifica vista sui tetti di Genova. La ricca colazione nei bei saloni affrescati ci carica per le nuove bellezze della giornata.

Palazzo Rosso e l’incanto del mezzanino
Il tour del sabato parte nella via iconica del Palazzi dei Rolli, Strada Nuova, l’attuale via Garibaldi, destinata a riqualificare il vecchio quartiere a luci rosse, con il seicentesco Palazzo Rosso, custode delle ricche collezioni d’arte della famiglia Brignole-Sale. Affascinati, ci lasciamo guidare alla scoperta della storia della nobile famiglia ed entriamo nel sontuoso palazzo, al secondo piano, per ammirare gli splendidi saloni dedicati alle quattro stagioni, decorati da affreschi e stucchi, sale che ospitano rarità come i quadri di Antoon Van Dyck e di Giovanni Benedetto Castiglione, detto il Grechetto, sopraffino miniatore, incantevoli tavoli di ametista, sorprendenti trompe-l’œil e molte altre curiosità. Fino alla Loggia delle rovine, dedicata a Diana, con un bell’affaccio sulla città. Attraversiamo i salotti dedicati alla Giustizia, alle Arti Liberali, per raggiungere un angolo nascosto unico nel suo genere e dal fascino indiscusso: il mezzanino, da poco riaperto.

Restiamo letteralmente a bocca aperta davanti alla bellezza di quest’ala del palazzo così poco conosciuta, fortemente voluta da Antonio Giulio II Brignole-Sale, tra pareti affrescate, specchi dorati, animali fantastici, la caratteristica sala della grotta, con nicchie destinate all’epoca al passaggio dell’acqua, a richiamare suoni e profumi dell’esterno, fino alla camera da letto dove il giovanotto libertino portava le sue amanti, l’alcova realizzata da Gregorio De Ferrari, con specchi, un soffitto stellato, un drappo in stucco ad imitare la seta francese, putti dipinti mentre slacciano i drappi, un elegante pavimento in parquet, proprio come nelle stanze del delfino di Francia, realizzato con legni pregiati, perfino un piccolo bagno per ogni comodità. Un alloggio che ben merita la visita.

I virtuosismi di Paganini a Palazzo Tursi
Il viaggio prosegue, e si fa ancor più suggestivo: entriamo a Palazzo Tursi alla scoperta delle note Sale Paganiniane, dove il maestro Eliano Calamaro ci attende per dedicarci dei brani insoliti del virtuoso violinista genovese, come quello suonato su una corda sola, le Variazioni sulla quarta corda sul tema del Mosè di Rossini, quindi il brano a tema, Il carnevale di Venezia, variazioni in la maggiore sulla canzone napoletana Oh mamma, mamma cara, dall’estrema contabilità. Per concludere con i virtuosismi più diabolici di Paganini nel Capriccio n.5: una parentesi musicale emozionante, presentata con cura ed eseguita con enfasi da Calamaro, nell’incanto delle sale che ospitano i violini storici di Niccolò Paganini, tra cui il celebre “Cannone Guarnieri”.

Il giardino segreto di Palazzo Lomellino
Ma l’incanto dei Rolli non si conclude ancora, e Palazzo Lomellino ci attende, con la sua magnifica facciata scultorea con decorazioni a stucco, il Ninfeo con vere stalattiti, stalagmiti e coralli liguri, ed una vera perla nascosta, il suo giardino segreto a terrazzamenti, dove poter raccogliere mandarini e arance in pieno centro storico, tra vasi di fiori, eleganti mosaici, il pergolato di glicine, stupore di colori e profumi in primavera, nicchie e mezzi busti di imperatori, perfino una piccola grotta scavata nella collina destinata a giochi e scherzi.

L’arte delle botteghe artigiane
La mattinata si conclude a tu per tu con due artigiane e le loro piccole botteghe, nel dedalo delle vie genovesi del centro storico: il Tornesino, per apprendere i segreti della plasticità e della manipolazione nella decorazione di ceramiche artigianali, e dell’arte orafa, con Emanuela di OgiGioielli Contemporary, con alle spalle una tradizione di oltre 20 anni nella creazione di gioielli, che ci illustra con passione gli strumenti del mestiere e i suoi ultimi progetti.

Come ospiti illustri della Repubblica di Genova
Nel pomeriggio il tour continua con un appuntamento topico, la visita di Palazzo Sinibaldo Fieschi. Siamo nel cuore del centro storico, a pochi passi da Palazzo Ducale e dalla centralissima Piazza De Ferrari. Palazzo Sinibaldi Fieschi, costruito tra il 1612 e il 1618, ha l’onore di avere la facciata a fasce bicrome come la cattedrale e altri pochi importanti palazzi genovesi, e gode di un affaccio unico sull’imponente Cattedrale di San Lorenzo.
Saliamo lo scalone interno fino al secondo piano, dove siamo accolti dai padroni di casa.

E come negli anni d’oro, ci sentiamo ospiti illustri della Repubblica, fare il nostro ingresso nel Palazzo dei Rolli a noi destinato per la breve ma importante visita. E proprio come allora, i nobili padroni di casa ci mostrano le ricchezze e bellezze della loro dimora, tra splendidi soffitti affrescati da Domenico Piola e Sebastiano Galeotti, tra allegorie e fiabe nuziali, le cui beltà e giochi prospettici si possono ammirare al meglio, perchè no, sdraiati sul letto, per quindi offrirci tè, pasticcini e l’immancabile focaccia genovese, una gradita pausa per far salotto.

Un salotto culturale estremamente vivace, dove non manca un breve ma suggestivo concerto per due flauti tenori in Re, quindi due contralti, ad eseguire magistralmente splendide pagine di Telemann, ovvero l’Allegro, tempo finale della Sonata in stile italiano, e di Mozart, ovvero la parte finale della trascrizione per due flauti dalla Sonate per fortepiano e violino: arte, quella della trascrizione, molto praticata all’epoca.

Per concludere con un intermezzo poetico letterario su pagine di amori fuori dalle righe, come quello infantile per una “Cocotte” di Guido Gozzano, o per una nuotatrice in “Falsetto” di Montale, infine “Litania” di Giorgio Caproni, una delle più belle e autentiche odi di Genova.

Cena gourmet a Palazzo Imperiale
Ultimo appuntamento della giornata alla volta del Palazzo Gio Vincenzo Imperiale per carpirne i più reconditi segreti grazie al grande oratore Raoul Bollani. Edificato intorno al 1560 per volere di Vincenzo Imperiale, uomo di straordinaria intraprendenza, è oggi uno dei più prestigiosi edifici della città, progettato da Giovanni Battista Castello detto il Bergamasco. Ammiriamo la bellezza della sua facciata, la via principale costruita appositamente per far giungere al Palazzo le carrozze direttamente dalla cattedrale. Quindi saliamo al secondo piano nobile per ammirare i fregi con le Parche e gli affreschi noti come L’imbarco di Enea del Cambiaso ed ancora la rappresentazione della Conquista di Gerusalemme ad opera di Bernardo Castello. Ed è qui, tra questi splendidi affreschi, che si conclude l’intensa esperienza con una cena esclusiva in toto a base di pesce, dove file rouge è l’amore e le sue molteplici forme.

Così ogni portata ha un titolo, a partire dall’antipasto, dedicato all’Innamoramento: “energia potente, sintonia… l’uno soddisfa i bisogni dell’altro, tutto è così immaturo, praticamente crudo”. Ed ecco allora un piatto afrodisiaco di cruditè, con ostrica Gillardeau, gambero rosso, tartare di tonno e carpaccio di ricciola con dressing di lampone con zenzero e frutto della passione. Il tutto accompagnato da vino bianco Netta – Anna Maria Abbona (metodo Martinotti), dai sentori di mela e pera.

Il primo è La Simbiosi: “dopo una prima fase d’amore di fuoco e fiamme, arriva il momento degli interrogativi, il momento di lucidità, un periodo tosto”. Per questa fase un risotto acquerello tostato al rosso di barbabietola con julienne di seppia e crumble di pistacchio. Accompagnato da uno Chardonnay 2020 – Terre Astesane, con note di ananas, ed una nutrita croccantezza in bocca.

Il secondo si lega all’Equilibrio, quando “le insicurezze svaporano”. Per questo un piatto importante con aragosta al vapore e cruditè di verdure, con dressing di agrumi mediterranei, quali il mandarino e il chinotto di Savona (presidio Slow Food).
Il viaggio amoroso termina con La Sperimentazione e amore certo, come la sicurezza di un ottimo tortino al cacao con cuore di cioccolato bianco e cocco, con salsa di frutti di bosco e accompagnamento del vino dell’amore per eccellenza, il Brachetto d’Acqui – 6 Castelli, dal colore rosso intenso e il sentore di rosa canina, viola e fragola. Una selezione di vini di prima qualità, che ci ricorda che la vita è troppo breve per bere vini cattivi.
Un percorso intrigante, perfetta chiusura per un’experience davvero sopraffina, che termina con l’ultimo pernottamento presso il Grand Hotel Savoia. E per i più curiosi, le sorprese continuano, grazie ad un biglietto omaggio per accedere alla Ruota Panoramica e godere di una splendida vista sulla città, unito a una speciale Card San Valentino, valida 72 ore dall’attivazione, per visitare le più importanti attrazioni cittadine ed usufruire di tutti i mezzi pubblici. Un’esperienza davvero unica per lasciarsi innamorare di una città sorprendente.
La Rolli experience, organizzata dal Comune di Genova, si rivela un vero successo che auspichiamo possa inserirsi nel catalogo delle attrazioni di maggior rilievo per un nuovo modo di entrare in contatto e scoprire la Genova più emozionante e autentica tutto l’anno.
Per tenersi aggiornati sulle prossime attività, è possibile consultare il sito www.visitgenoa.it