
Al “Love Restaurant” di New York, un uomo aspetta ansiosamente una donna che ha risposto al suo annuncio, nella sezione cuori solitari di una qualche sconosciuta rivista. Lui,Bruce, è un bisex insoddisfatto, convive con uomo, un certo Bob e desidera farsi una famiglia “normale”, come svela serenamente alla donna.Lei,Prudence, omofobica e allergica a qualsiasi legame duraturo, sconvolta dalla rivelazione vorrebbe alzarsi e andarsene, ma qualcosa la trattiene.
“Sono un tipo emotivo, mi piace piangere..e voglio che tu sia la madre dei miei figli”, peccato che Prudence detesti ogni forma di pubblica debolezza.
Entrambi confidano ai loro eccentrici terapisti l’accaduto. Ad “ascoltare” Prudence c’ è Stuart, un macho libidinoso con cui ha avuto una “veloce” relazione; per Bruce invece c’ è la signora Wallace, donna appariscente dalla labile memoria a breve termine, che usa il suo pupazzo Snoopy come consulente durante le sedute.
Lo spettacolo, rappresentato per la prima volta a Broadway nel 1981, mantiene il suo connaturato ritmo sostenuto, complice una regia efficace, ma soprattutto gli straordinari interpreti della compagnia Attori e Tecnici, fra tutti Annalisa di Nola.
La scenografia molto curata si serve di scene mobili, in cui alterna un bar dai toni rosso arancio; allo studio in pelle bianco e nero del dottor Stuart; a quello verde mela della signora Wallace, in cui troneggia una libreria verde a forma di doppia W che ospita vari peluche e infine alla variopinta casa di Bob e Bruce con una tappezzeria che strizza l’occhio agli anni Settanta. Un frenetico girotondo di incontri e scontri, di ansie e nevrosi, illusioni e desideri che i personaggi si scambiano l’uno con l’altro senza riuscire mai a comunicare realmente tra loro.
Un omaggio ai temi cari a Woody Allen, “Le persone sono umane..invece di cercare la perfezione dovresti cercare l’imperfezione”, “bisogna scendere a patto con le proprie contraddizioni” perchè in fondo “anche la sofferenza, se l’affronti, può avere un lato comico”.