Potere e femminile in Maria Stuarda di Livermore

Il dramma di Schiller in chiave rock a Trento

Maria Stuarda
Maria Stuarda

Dal 23 al 26 novembre 2023 il pubblico trentino è stato avvolto dall’eleganza del dramma rock Maria Stuarda” di Livermore, che andrà in scena ancora a Napoli, Imola e Cremona.

Il dramma che Schiller scrisse e rappresentò a Weimar nel 1800, tradotto per questo spettacolo da Carlo Sciaccaluga, narra dello scontro tra la cattolica Maria Stuart, imprigionata in Inghilterra a causa delle sue pretese sul trono di Inghilterra, e la protestante regina Elisabetta I, che esita a firmare la condanna a morte della cugina: due regine, ma soprattutto due donne nemiche per ambizione e religione, consanguinee ma implacabili.

Come Livermore oramai ci ha abituati, lo stile dello spettacolo è molto moderno, senza dimenticare quel tocco barocco dell’epoca. Questo violento affresco storico non è poi così lontano dalla nostra contemporaneità.

Con il sottofondo musicale rock di Giua che rappresenta il coro di questa tragedia, tra ballate del rinascimento inglese, Metallica ed Eurythmics, ci immergiamo già dall’inizio nella cupezza della vicenda.

Con una scenografia essenziale, dominata da una grande scalinata e da un gioco di luci che alterna il rosso a toni cupi, lo spettatore già conosce il destino di Maria, ma rimane per tutto lo spettacolo in attesa di quello che potrebbe succedere.

Già dalla prima scena capiamo che la storia deve ancora scriversi. Quale delle due attrici interpreterà questa sera Maria, e chi Elisabetta? Sarà un angelo vestito di bianco a deciderlo, facendo cadere dall’altro della scalinata una piuma. Nello spettacolo che ho visto il 25 novembre, Maria era interpretata con grande passione da Laura Marinoni, mentre Elisabetta era interpretata da una magistrale Elisabetta Pozzi. Entrambe elegantemente vestite da Dolce e Gabbana, fiori e sensualità per Maria, lustrini e paillettes per Elisabetta, sono due protagoniste con una forza scenica molto evidente. Per quanto il loro scontro sia dettato soprattutto dal potere, le due donne mostrano un femminile pesantemente lacerato dal ruolo “maschile” della sovrana e dalla corte dell’epoca elisabettiana. Sono due donne che mostrano la loro fragilità e umanità: è molto evidente la femminilità e passionalità di Maria, in netto contrasto con l’altera rigidità di Elisabetta, che essendo regina riveste un ruolo di comando, ma che rivendica il suo diritto a lasciarsi andare alle passioni tanto quanto la detestata cugina.

Ad affiancare Maria ed Elisabetta, i due pilastri dello spettacolo, c’è un cast notevole formato da Gaia Aprea, Linda Gennari, Giancarlo Judica Cordiglia, Olivia Manescalchi, Sax Nicosia. Interessante la scelta di affidare alle donne dei ruoli maschili, simbolo anche questo della prevalenza del potere maschili. Linda Gennari ad esempio interpreta abilmente Mortimer, nipote del custode di Maria.

Di grande pathos la scena dell’incontro delle due nemiche, quando Maria chiede ad Elisabetta di avere la grazia supplicando: “Scioglimi il cuore così che possa scuotere il tuo”. L’ incontro però si conclude con un pesante litigio: Elisabetta dapprima decide che Maria deve morire poi scarica la responsabilità sui suoi collaboratori. La scena della decapitazione di Maria è raccontata, ma colpisce lo spettatore esattamente come l’ascia del boia colpì Maria.

Molto toccante la scena finale in cui le due protagoniste si abbracciano, riappacificando simbolicamente il femminile della loro stirpe e quel loro legame di sangue. Ci chiediamo se effettivamente Elisabetta nella realità abbia davvero vissuto in pace o se abbia mai pensato a quella cugina che ha mandato al patibolo.

PANORAMICA RECENSIONE
Regia
Attori
Drammaturgia
Allestimento scenotecnico
Pubblico
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potere-e-femminile-in-maria-stuarda-di-livermoreMARIA STUARDA <br>di Friedrich Schiller <br>traduzione Carlo Sciaccaluga <br>regia Davide Livermore <br>costumi delle regine Dolce & Gabbana <br>costumi Anna Missaglia <br>allestimento scenico Lorenzo Russo Rainaldi <br>direzione musicale e sound design Mario Conte <br>musiche Mario Conte e Giua <br>disegno luci Aldo Mantovani <br>regista assistente Mercedes Martini <br>assistenti sound design Edoardo Ambrosio Luca Nasciuti <br>ideazione trucco e parrucco Bruna Calvaresi <br>Laura Marinoni in Maria Stuarda, Elisabetta <br>Elisabetta Pozzi in Elisabetta, Maria Stuarda <br>in ordine alfabetico <br>Gaia Aprea, Linda Gennari, Giancarlo Judica Cordiglia, Olivia Manescalchi, Sax Nicosia, chitarra e voce Giua