
La classica scalinata del Teatro Salone Margherita, la sagoma del treno Disorient EXPRESS al centro palco e le immagini pubblicitarie di una famosa casa di surgelati, con i suoi pisellini e bastoncini accolgono il pubblico comodamente seduto in questa sala architettonicamente lussuosa in stile liberty, unico café chantant, nel panorama teatrale della Capitale, donde il nome omaggio a Regina Margherita di Savoia, all’epoca, dell’edificazione anni 1898, ancora regnante.
La comunicazione televisiva è quella degli spot commerciali e quella dei surgelati è un cult, e per chi si offrisse a volerne far parte, per metterselo nel ”curriculum” dopo casting lunghi e impegnativi nella resistenza, il rischio è venirne ripagati con una rendita a vita, in fornitura dei medesimi prodotti dello sponsor, nelle parole della protagonista, con un’effervescente vena comica brillante, pantalone nero e blusa, chioma riccioluta rossa. Parliamo di Cinzia Leone.
One woman show, arricchito dalla presenza di Francesco La Mantia, tra uno spot e l’altro vuoi del medesimo sponsor, vuoi di altre comunicazioni commerciali che il grande schermo è solito propinare allo spettatore che di esso, vuoi nelle idee, vuoi nei contenuti, si ciba. Tra il pubblico a coadiuvare l’egregia memoria e un ritmo degno di continua attenzione, c’è una voce recitante suggeritrice che vivacizza e movimenta le fonti di ascolto.
Il testo scritto da scritto da Cinzia Leone e Fabio Mureddu, spazia dalla difficoltà di trovare parcheggio a Roma, all’ausilio offerto dei vari car-sharing, la cui caratteristica esaustiva sta, nel non avere l’automobile, ovvero alla partenza si, ma all’uscita no. Spesso spostare un cassonetto può essere un rimedio, laddove il riporlo da qualche parte, non comporti di portarselo a casa. Quindi i talent show, dove tutti cantano, chi più, chi meno, tocca sentirli tanto ogni canale ha qualcuno che canta. Ma poi tutti cucinano, ma chi sa cucinare e ha nella tradizione le sue abitudini a furia di consigli e sperimentazioni per emulazione rischia di disimpararlo.
Uno spettacolo contemporaneo, che viene aggiornato in tempo reale: proprio come avviene nei programmi in diretta, e Francesco La Mantia, nei panni dell’autore, è il contatto con il mondo esterno: il suo ingresso in scena rappresenta l’interazione con internet e con i social, che costringe la nostra Cinzia a cambiare l’argomento dei suoi monologhi continuamente dalla crisi economica, alle problematiche del traffico, alle improbabili saghe di Romeo e Giulietta, nelle interpretazioni di Garko e dell’Arcuri, incredibile ma vero nelle sue parole, rispettivamente, i protagonisti, maschile e femminile, shakespeariani.
Il viaggio del treno è reso difficile da notizie, dette, confermate e poi smentite in poco tempo nel giro di un tweet o di un post di facebook e la realtà vista così è destabilizzante e comica allo stesso tempo perché i cambiamenti e le contraddizioni continue la rendono invisibile. La regia mozzafiato è quella di Fabio Mureddu e Emilia Ricasoli e la presenza scenica, ora saltellante e brillante, ora energia e simpatia, ora comicità o sarcasmo a tutto tondo di Cinzia Leone garantiscono una serata da trascorrere in piacevole compagnia. Ma a fine percorso nei prestigiosi palchi al piano superiore si gusterà una cena a lume di candela, mentre al pian terreno ci si sollazzerà con un piatto di penne. Questa la firma del teatro anche per le repliche pomeridiane.