Fino alle stelle e oltre!

Il duo Fallongo-Caputo stupisce e incanta ancora la capitale

Agnese Fallongo e Tiziano Caputo in "Fino alle Stelle" al Teatro de' Servi a Roma

Che Agnese Fallongo e Tiziano Caputo fossero due attori dal talento straordinario era già emerso dal loro splendido spettacolo “I Mezzalira”, andato recentemente in scena ai Solisti del Teatro presso i giardini della Filarmonica Romana. Naturalmente incuriosita da quell’incontro fulminante, decido di andarli a vedere anche al Teatro de’ Servi a Roma, con lo spettacolo “Fino alle Stelle“.

Accolta dalla piccola e deliziosa atmosfera del piccolo teatro, incastrato in una minuscola arteria di via del Tritone, mi godo la storia del menestrello di strada siciliano Tonino e della giovane Maria, ugola d’usignolo dal temperamento frizzante, che si lascia convincere a partire per un viaggio lungo tutto lo stivale alla ricerca di fama e fortuna. Siamo nell’Italia degli anni ’50, dell’avanspettacolo, del “varietè”, che d’improvviso viene lanciata come un’enorme donna cannone dentro il benessere, il boom ecco, economico, i sogni di gloria di quell’America affabulata, carica di speranze e chance di successo.

Già perchè Maria e Tonino per arrivarci a quelle stelle così lontane, a raccogliere ancora l’eredità della terra del miracolo, dove tutto è possibile, devono prima attarversare l’Italia intera di paesini rurali e platee non proprio o non del tutto alfabetizzate all’Arte con la A maiuscola. Eccoli allora partire dalla Sicilia, per arrivare in Calabria, Puglia poi l’Emilia, la Toscana e Roma. La città del cinema, che come le altre però li risputa fuori, sulla strada, ancora e ancora fino ad arrivare all’estero, che poi è dalle parti di “Mlan” o giù di lì.

Manca solo il Molise, il tanto ingiustamente bistrattato Molise, che “non esiste”, ma che ci fa tanto ridere sempre sulla stessa battuta. E’ lì che il povero Tonino viene accolto al grido di “esci la femmina” e poi vari ed eventuali motti molto poco artistici, che in fondo erano specchio di un paese uscito dalla guerra con le ossa rotte e che voleva solo del divertimento, anche becero, a buon prezzo.

“Tonino” e “Maria” sbarcano in America

Il viaggio canterino per l’Italia insomma, non sembra dare i frutti sperati, finchè ecco la magia, proprio dall’America dei sogni un impresario con l’occasione della vita: prendere la nave per giungere oltreoceano e quelle stelle diventarle sul serio. Eccoli allora i nostri Tonino e Maria che cantano per gli americani, con ammiccamenti irresistibilmente maccheronici e acuti da brivido, ma il destino infame ha riservato un solo posto per la coppia, che adesso forse si scopre pure innamorata.

La musica che ha unito i destini dei nostri eroi infine li dividerà? Per saperlo è necessario vedere lo spettacolo, che merita un inchino alla cura e allo studio certosino di tutti i dialetti d’Italia e delle canzoni popolari, due in particolare in grado di toccare il cuore di chi scrive: La leggenda di Colapesce e il meraviglioso omaggio reso agli stornelli romenschi a dispetto fra Caludio Villa e Gabriella Ferri. Si ride, ci si emoziona, si canta e si applaude tanto, perché Agnese e Tiziano 2.0, così si chiamano sui social, si dimostrano due artisti completi, in grado di tenere un ritmo a dir poco unico.

Fino alle Stelle è una commedia musicale romanticamente esilarante, ma al tempo stesso commovente, che ci straccia un pezzo d’anima sull’offerta del dolce Tonino, di quelle stelle riflesse a pelo d’acqua, che adesso paiono attendere docili, niente di meno che sotto le loro suole consumate. Che profferta d’amore e bellezza senza tempo… Una gioia vera questo pezzo di teatro e di talento recitativo, di canto raffinatissimo e tempi comici ineccepibili per la regia di Raffaele Latagliata, su arrangiamento e accompagnamento musicale di Tiziano Caputo e cullato dalla splendida voce di Agnese Fallongo. Imperdibile!