Camera con vista … sulla natura oltre le convenzioni di Edward Morgan Forster

Fino al 16 ottobre è lo spettacolo di riapertura di stagione del Teatro Ghione di Roma

Il teatro Ghione apre  la stagione mettendo in scena mettendo in scena per la prima volta sul palco “Camera con vista”  tratto dall’omonimo romanzo di E.M.Foster vincitore di tre Premi Oscar, nella versione cinematografica.

Le cugine Charlotte Bartlett e Lucy Honeychurch hanno prenotato un camera con vista e ne ottengono una esposta sul lato nord. Quella con vista è ad appannaggio dei Signori Emerson,  padre e figlio. Siamo a Firenze ed è primavera. E allora perché non passeggiare in città e sul ponte vecchio.  Il panorama che se ne scorge, è una miniatura sul palco nelle scenografie di Giuseppe Cordivani. Quindi le gite in collina, ben realizzate, nelle trovate registiche dell’abile Stefano Artissunch, creano ad arte, come è tipico di Firenze,  intrecci, scambi di stanze, di sguardi,  di stili e sussulti emotivi nei protagonisti.

Questi vestiti in tinta ecrù, acquistano il colore e valenza scenica all’incontro con gli altri personaggi Mr. Bebee e Reverendo Eager, ben interpretato e caratterizzato, entrambi in nero e i due malviventi nelle fogge color sottobosco. I costumi di Marco Nateri, grazie alla esperienza nella ricerca storica della sartoria LabCostume e alle luci di Giorgio Morgese contestualizzano la magia che la scena crea.

Piove e i tuoni e i lampi  che ne conseguono, si ripercuotono  non solo sui tetti di Firenze, ma soprattutto negli animi di George, silenzioso, affascinante ma sicuramente istintivo, e Lucy ragazza tipicamente perbene della borghesia inglese. La platea all’uopo coinvolta, partecipa alla commedia e il bacio improvviso tra la signorina e il giovane “bifolco”, crea l’alchimia.

Passata la tempesta il sì al matrimonio della giovane Honeychurch è a favore di Cecil londinese sofisticato e snob. L’indifferente presenza di coppia perbene, alla borghesia inglese, come in un ballo in maschera, dove nessuno esulta al loro passaggio, fa sì che sulle convenzioni vincano la natura e la “forza maschia” del romanzo ”Sotto la Loggia” di Eleanor Lavish. La maestria scenica di Mauro Santopietro, Paola e Selvaggia Quattrini e di tutta la compagnia disegnano un carillon. L’armonia e l’emozioni creano la magia e la musica dello spettacolo.

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