Emozioni “Sotto casa” con Max Gazzè

[rating=4] I tempi del Locale col suo palco quasi invisibile, ma sempre affollato di curiosi e amanti della musica sembrano ormai lontani. Le serate estive in cui a vicolo del Fico si raccoglievano tutti coloro che volevano ascoltare le nuove proposte della scena musicale indipendente romana pure.

Un sogno che era racchiuso in 180 metri quadri di spazio, in cui ti esibivi se il demo piaceva a Baldi&compagni. E quello di Max era piaciuto. Oggi Gazzè è cresciuto ha fatto otto album, tornato con la Virgin e  ha ripreso quel riuscito connubio col fratello poeta e paroliere Francesco Gazzè.

Così è nato “Sotto casa” e il suo fortunato tour in giro per l’Italia.

Ad aprire il concerto è una versione acustica, fatta a luci quasi spente di “Sirio è sparita” direttamente dall’album del 1995 “Contro un’onda del mare”. Segue “Vento d’estate” che aveva lanciato il cantautore nell’estate del 1998. Ed ecco arrivare  “L’uomo più furbo” e “il timido ubriaco”, inframezzati dai pezzi del nuovo album come “Atto di forza”, ” I tuoi maledettissimi impegni” e “La mia libertà”.

E l’ironia avvolgente del primo Gazzè, con i suoi testi tra il fantastico e il meraviglioso e i suoi arraggiamenti originali cattura il pubblico. Poco spazio per l’album “un giorno” del quale soltanto “Annina mia” viene eseguita.

Gazzè è maturato in questi 15 anni e più di musica, il suo sguardo più disancatato osserva delicatamente la realtà di tutti i giorni fino a concepire un brano come “Atto di Forza” tratto dal nuovo album “Sotto casa” che in due tempi, perfettamente scanditi anche dalle luci, narra di una ragazza violentata.

Dopo passa a “i tuoi maledettissimi impegni” in cui pur di stare con questa indaffaratissima compagna è disposto a diventare così piccolo da finire in una borsa. E questo tono amaro resta anche ne “La mia libertà” in cui arriva a dire  “stai cadendo come intonaco dalle pareti”. Ma c’è tempo anche per una ballata, ecco allora arrivare “Buon compleanno” e poi “Mentre dormi”, canzone che scorre insieme ai  titoli di coda del “suo” film “Basilicata coast to coast”.

La chiusura è affidata al passato del musicista: “Cara Valentina”, “Una musica può fare” e “Quel che fa paura” seguite da “Favola di adamo ed Eva”, “Il solito sesso” e infine “Crisalide”. Esce e poi rientra  e chiama sotto il palco il pubblico per fare ancora una volta “Una musica può fare” con la quale dà la buonanotte ai romani che cantano, saltano e ballano seguendo il ritmo della sua musica.

E allora davvero al pubblico sembra di arrivare in fondo agli occhi, forse nemmeno velatamente commossi, del cantautore romano.

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