
[rating=4] La protagonista è Belia Martin, una madrilena dalla supervoce che veste i panni, dissacranti è il caso di dire, di Suor Maria Claretta, o meglio Deloris Van Cartier, cantante di night in fuga dall’ex malvivente che la vuole morta per impedirle di testimoniare al processo contro di lui. Un personaggio reso celebre sul grande schermo dalla straordinaria Whoopi Goldberg, di cui la brava Belia coglie la pesante eredità restituendo al pubblico teatrale una voce e una presenza scenica indimenticabili.
E’ tutta un’esplosione di lustrini e disco anni ’70 questa Sister Act in scena al Teatro Brancaccio di Roma fino al 31 Gennaio, fantastico il cast artistico, dalla compagine suoresca più divertente che mai, all’apparato scenotecnico che offre agli spettatori fantastiche ambientazioni mobili.
Ben orchestrato l’adattamento, con il crescendo del coro stonato poi magnificat di voci all’unisono e in controcanto, con gli acuti estremi della, vera, Suor Cristina, qui Maria Roberta, già trionfatrice di The Voice.
Qualche assolo di troppo forse sì, più coro gospel non avrebbe guastato, su una regia talvolta un po’ incerta, ma infine un trionfo, non c’è che dire… Che il Brancaccio longobardesco abbia finalmente intrapreso la decisa strada del musical in onore ad una longeva tradizione costellata di successi? Lo speriamo e se perfino il papa ci saluta dall’alto assieme a Deloris e le sorelle in abito talare pailettato, non manca proprio nessuna benedizione.