
[rating=4] Il caso giornalistico ed editoriale del momento è rappresentato senza dubbio, da una parte, da Via Crucis, libro di Gianluigi Nuzzi recentemente edito da Chiare Lettere, e dall’altra, da Avarizia di Emiliano Fittipaldi edito, sempre da poco, dall’editore Feltrinelli.
Via Crucis è una nuova inchiesta, la quale fa seguito infatti ad altre di Nuzzi come “Vaticano spa” e “Sua Santità”, e che, come dichiarato dallo stesso Nuzzi, ha l’intento positivo di voler contribuire dall’interno alla lotta che Francesco ed i suoi fedelissimi stanno conducendo per riformare la Chiesa. L’inchiesta è basata su registrazioni e documenti inediti.
Avarizia di Fittipaldi è un libro anch’esso oggetto delle stesse tematiche di quelle di Nuzzi, basato e scritto in base anche ad altri documenti inediti. A riguardo di questi libri, in un suo scritto di qualche giorno fa il giornalista Corrado Zunino così scriveva : “Non ho letto alcuna presa di posizione dell’Ordine dei giornalisti, non ho visto accendersi alcun dibattito. Se il lavoro che è alla base di due libri già di successo è vero e corretto – e ad oggi non c’è nulla che evidenzi il contrario -, Nuzzi e Fittipaldi devono essere difesi, tutelati, e poi applauditi.”
I giornalisti Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi, autori dei libri Avarizia e Via Crucis, sono infatti sotto processo nell’ambito dell’inchiesta vaticana sulla fuga di documenti riservati della Santa Sede. L’accusa, ha dichiarato giorni fa padre Federico Lombardi, Portavoce della Santa Sede, in una nota, è un “possibile concorso nel reato di divulgazione di notizie e documenti riservati”. “Nell’attività istruttoria avviata – prosegue ancora padre Lombardi – la magistratura ha acquisito elementi di evidenza del fatto del concorso in reato da parte dei due giornalisti, che a questo titolo sono ora indagati”. Sono all’esame degli inquirenti, rende ancora noto padre Lombardi, anche alcune altre posizioni di persone “che per ragioni di ufficio potrebbero aver cooperato all’acquisizione dei documenti riservati in questione”.
La Città del Vaticano pare infatti abbia scelto di incriminare i due giornalisti perche hanno messo in atto divulgazione di notizie e documenti riservati, che però pare stiano facendo chiarezza, su fondi destinati ad ospedali pediatrici ma poi utilizzati per pagare ristrutturazioni di attici di cardinali, o ancora chiarezza su oboli dei fedeli usati per le spese amministrative, e tanto tanto altro ancora. I libri Via Crucis e Avarizia contengono documenti inediti, che rappresentano il fatto, di come pare che una parte della Curia, si preoccupi della gestione degli ingenti capitali che convergono in Vaticano, per fini che non hanno nulla di caritatevole.
Il processo è iniziato da pochissimi giorni ed attualmente i due giornalisti rischiano fino ad otto anni secondo la giustizia Vaticana. La domanda che rivolgo, con profondo rispetto, agli amici cattolici, è, cosa ne pensano? Ovvero se ritengono giusto condannare fino a otto anni questi due giornalisti che hanno pubblicato notizie, a quanto emerge non smentite, ma che fanno luce su alcune vicende, con un reato che ha che fare, non sull’oggettività delle notizie ma sulle modalità della divulgazione delle notizie stesse. A ben vedere vi chiedo, un credente non dovrebbe mai nascondere questo tipo di notizie?
Il segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino, ha precisato che “il materiale reso pubblico il Papa lo conosce benissimo perché è lui, sulla spinta degli incontri pre-Conclave, che ha fatto fare queste ricerche e ha intrapreso il processo di riforma”. Ancora Galantino sottolinea che “abbiamo a che fare con una Chiesa più credibile e ad alcuni questo non piace perché si sentono messi in discussione”. Allora domando ancora col medesimo rispetto, e quindi c’è bisogno di processare due giornalisti che hanno fatto il loro dovere di cronaca? Ricordo che per lo Stato Italiano la libertà di pensiero e d’informazione, sono sanciti dall’articolo 21 della medesima Costituzione italiana. Ad oggi comunque tutti i documenti presenti nei due libri in oggetto di questa recensione ripetiamo non sono stati smentiti e ogni lettore, se avrà modo di leggerli, potrà farsi un’idea di quello che in essi è contenuto.
“Se non sappiamo custodire i soldi, che si vedono, come custodiamo le anime dei fedeli, che non si vedono?”
Via Crucis – Papa Francesco, dalla registrazione di un incontro riservato con gli alti vertici del Vaticano
Da cattolico credente e praticante (le due non possono ke andar ‘d pari passo’: non si può ke ACCETTARE d ‘sporcarsi’ mani, piedi ed ANIMA, d fronte a limiti, difficoltá e PECCATI, MIEI x PRIMI, della Kiesa d QUESTA Terra!…) e da figlio d pluri80enne giornalista (sportivo!..) non posso ke GIOIRE x il lavoro dei due ottimi soggetti, e DOLERMI ke la Constitùtio Vaticana non preveda un Art.21 (?) a salvaguardia de’ giornalisti!..
VIVA ki RIFERISCE le malefatte!.. GUAI a ki tale malefatte, con PROPRIE opere, commise! Ki AMA Papa Francìsco… e la Trinità… NON si blokki d fronte a tante pokèzze!…
Ottimo Cammino a NOI tutti… su codesto ‘geòide’!…
Sergio-MI