Se Arianna di Anna Visciani

Io non so se voglio che sopravviva

Giunti Editore

“Io sono fortunata, ho due figli diversamente abili.” Inizia così il libro di Anna Visciani, mamma di Arianna, una bambina cerebrolesa con una tetraparesi grave.

Colpisce da subito il tono della narrazione, cruda e spensierata. A parlare sono tutti i famigliari, Daniele e Alice, fratello e sorella, Anna e Davide i genitori. Una storia raccontata in maniera corale che ci mette di fronte agli aspetti più pratici della quotidianità, come quando Daniele costruisce una barriera con le bottiglie per pararsi dagli sputi della sorella disabile.

Non è una situazione facile. Arianna è totalmente dipendente dagli altri, è difficile comunicare con lei, ma se qualcosa non le torna il suo bel caratterino riesce a imporsi e lo fa come fanno i bambini, facendo le bizze e piangendo.

L’accettazione di un figlio con problemi molto gravi che non gli permettono di relazionarsi, di essere indipendente, parlare, giocare, leggere, camminare, viene associata dalla mamma a un lutto permanente, perché: “ogni giorno, sotto i tuoi occhi, continua a morire il bambino che avrebbe dovuto guardarti e non è capace di farlo, quello che ti aspettavi camminasse e che non riesce neanche a gattonare, quello che vorresti ti parlasse e invece rimane muto davanti a te.”

Le complicazioni arrivano durante la gravidanza, la pressione continua a salire mettendo a rischio la vita di madre e figlia. Arianna nasce prematura, l’insufficienza respiratoria e l’emorragia cerebrale hanno fatto il resto, cambiando per sempre le vite di Anna e Davide, anche se loro non erano disposti a rimettere in gioco tutto.

La disabilità di Arianna, anche se ad Anna non piace chiamarla così – “un bugiardo non è diversamente sincero” – piomba come un macigno insieme alla solitudine, all’ospedale niente fiori o sorrisi, solo sguardi compassionevoli.

Quel corpicino però è lì e lotta contro la morte, suscitando sentimenti contrastanti: “Fino a due giorni fa era nella mia pancia e ora voglio conoscerla, anche per un attimo, ma voglio vedere mia figlia finché è viva, e voglio che lei veda almeno per un istante la sua mamma…” e poi: “Così distesa a pancia in su con braccia e gambe aperte sembra un pollo alla diavola, piccolo per giunta, pronto per essere cotto. Nell’incubatrice che sembra un forno…”.

Il cambiamento che comporta un avvenimento del genere, non investe solo la vita dei genitori, non si ferma all’organizzazione pratica delle giornate, con il Cdd (Centro diurno disabili) ad esempio, ma si estende ai pensieri che non si vorrebbero mai fare. Cosa ne sarà di Arianna dopo la morte di Anna e Davide? Si insinua quella consapevolezza che nessuno sarebbe in grado di accudirla tanto bene come solo l’amore di un padre e una madre possono fare, che soffrirebbe troppo la loro assenza. “Non ci resta che aspettare quindi, con infinita tristezza, che ci sia per noi un dopo Arianna”, commenta Davide compiendo un grandissimo atto d’amore.

Ma Arianna non sarà sola, avrà Alice e Daniele, perché la coppia ci ha riprovato, ha preso il coraggio a quattro mani e ha fatto altri due figli. Forse per egoismo, per dimostrare di essere in grado di fare anche un figlio sano, per andare avanti nella vita oltre Arianna. Sicuramente per amore, per essere più forti. Insieme.

Ci sono vari modi di reagire a una disgrazia, eliminarla creandone in realtà un’altra, affidarsi alla fede, all’alcol, alla droga, accettarla. Non è facile per nessuno, nemmeno per Daniele quando grida alla mamma: “Perché l’hai fatta così?” o per Alice: “Arianna era per me solo un’ingombrante, insolita sorella maggiore, che in realtà era, a tutti gli effetti, minore e che, per sua innata fortuna, poteva fare tutto quello che a me era vietato.”

Dalle pagine di Se Arianna emerge un ritratto reale e sincero di una famiglia “diversamente normale” che lotta contro le discriminazioni, come quando due stabilimenti balneari della Versilia li hanno rifutati perché non esteticamente gradevoli. Un ritratto che non sfocia mai nel pietismo, ma che mette in luce le difficoltà da superare ogni giorno e la grandezza d’animo, la forza di andare avanti.

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