Le cose che non so di te di Christina Baker Kline

Giunti Editore
Traduzione di Sara Reggiani
A Christina Looper Baker, che mi ha dato il filo e Carole Robertson Kline che mi ha dato la tela

Spruce Harbor, Maine e Albans, Minnesota, Vivian e Molly, Anna dai capelli rossi e Jane Eyre, sono le due linee parallele in cui scorre la storia di Christina Baker Kline.

Molly vive con i genitori affidatari, Dina e Ralph. Ha appena rubato una copia di Jane Eyre dalla biblioteca e per evitare il carcere minorile, deve fare delle ore di servizio sociale. Sarà così che conoscerà Vivian, un’anziana signora che vuole ripulire il solaio, controllare i vecchi scatoloni e disfarsi della roba che non serve più. Le due hanno in comune molto più di quanto immaginano.

Niamh ha perso i genitori insieme a due fratelli e una sorella in un incendio, è su quello che viene chiamato “treno degli orfani” e che tra il 1854 e il 1929, ha trasportato in America più di duecentomila bambini senza una famiglia, molti dei quali irlandesi. Dopo un periodo di prova di novanta giorni, si decideva se procedere o meno con l’adozione, mirata per lo più ad avere forza lavoro: “Ho la sensazione che la perdita dei miei genitori e le circostanze che mi hanno condotta fin qui gli importino poco, che siano interessati soltanto al servizio che posso rendere loro”.

Un’impeccabile dimostrazione di stile, quella della Baker Kline, dove le storie si intrecciano fino a diventare una voce unica. La solitudine straziante dell’essere soli al mondo si plasma fino a costruire una casa, una famiglia, là dove prima c’era il vuoto. Gli orfani, che come tartarughe, portano sotto il peso del guscio tutto quello di cui hano bisogno, la loro grande forza d’animo.

Un padre adottivo che abusa di una ragazzina, il lucchetto al frigo, il confezionamento di abiti per ore, dormitoi di fortuna, bambini abbandonati a se stessi, un nuovo nome per cambiare identità, essere quello che gli altri si aspettano tu sia. Sono tanti gli aspetti duri che vengono messi in luce, ma la bontà d’animo dell’essere umano, apre le pagine come una lama contro tutte le disgrazie e porta ognuno verso il proprio destino.

@Neri_Noemi

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