Pontedera | Vinci 4 biglietti per Il nullafacente al Teatro Era

Con il contest in palio 4 biglietti omaggio per la prima nazionale Il nullafacente, testo di Michele Santeramo e regia di Roberto Bacci, solo per repliche dell'8 e 9 marzo al Teatro Era di Pontedera (ore 21.00).

Nuovo contest Fermati & Vinci! con in palio 4 biglietti omaggio offerti dal Centro per la sperimentazione e ricerca teatrale di Pontedera, per la prima nazionale Il nullafacente, testo di Michele Santeramo e regia di Roberto Bacci, solo per repliche dell’8 e 9 marzo al Teatro Era di Pontedera (ore 21.00). Per partecipare vedi sotto.

IL NULLAFACENTE

Prima Nazionale
Di Michele Santeramo
Regia, spazio scenico Roberto Bacci
Con Michele Cipriani, Silvia Pasello, Francesco Puleo, Michele Santeramo, Tazio Torrini
Musiche Ares Tavolazzi
Luci Valeria Foti
Assistente alla regia Silvia Tufano
Allestimento Sergio Zagaglia, Stefano Franzoni
Assistente ai costumi Benedetta Orsoli
Immagine Cristina Gardumi

Produzione Fondazione Teatro della Toscana

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Ecco i vincitori per n.2 biglietti a testa: Elisa Zuri e Paola Gallerini.

E’ grande colui che usa vasi d’argilla come fossero d’argento”
Lucio Anneo Seneca – “L’Arte di Vivere”

Saper esistere. Un necessario bisogno
IL NULLAFACENTE è un paradosso sulla ricerca della felicità.

Essere “presente” rinunciando ai richiami “logici e necessari” del mondo porta il protagonista e sua moglie al limite estremo della consapevolezza di esistere.
Il tema dell’opera non è la scelta paradossale del Nullafacente sul piano economico, bensì la necessità di chi vuole testimoniare nella propria vita la libertà oltre qualsiasi legge sociale, economica e psicologica in cui siamo intrappolati.
Le scelte estreme del Nullafacente e la malattia terminale della moglie li conducono fino all’ultima porta da attraversare, mano nella mano. Oltre quella porta c’è la natura di cui siamo fatti: la morte.
C’è una parte di noi che si rifiuta di assistere a questa storia giudicandola assurda, pericolosa, tenebrosa.
Eppure, se resistiamo nell’abitare quelle tenebre, si può scorgere una luce di cui, almeno una parte di noi, ha un necessario bisogno per “saper esistere”.
Roberto Bacci

In un tempo che richiede presenza, prestanza, efficienza, ritmo, lavoro, programmazione, qui c’è uno che non fa niente.

Niente, assolutamente niente. E non è facile.
Ci vuole metodo, applicazione, pazienza, determinazione, tutte doti che spesso ci difettano.
Ha una Moglie malata, per fortuna di un male incurabile. Per fortuna, già, perché essendo incurabile, non bisogna nemmeno far nulla per provare a guarirlo. Sarebbero felici, nonostante tutto, se solo li lasciassero in pace.
Purtroppo, intorno a loro due, c’è il mondo che si muove, con la sua morale, la sua etica, le sue regole. Intorno a loro il Fratello, il Medico, il Proprietario, sono a diverso titolo rappresentanti di quel mondo dal quale il Nullafacente vorrebbe star fuori, dal quale in realtà sta fuori. E piano, lentamente, con i mezzi di cui dispongono, poveri, i tre riescono a far cambiare le cose. In meglio o in peggio non si sa: questo dipende da come si guarda il mondo.
Questo testo è il tentativo di mettere in scena un pezzo della vita di questi personaggi, ciascuno con la sua ossessione, il suo punto di vista, il suo comportamento.
Scriverlo è stato ed è ancora, per me, il continuo e quotidiano riflettere su cosa sia giusto fare per stare bene.

Ma il Nullafacente, un giorno, ha voluto correggermi e mi ha detto: caro mio – siamo ormai in confidenza -, tu sbagli domanda; quella giusta sarebbe: cosa, ogni giorno, NON devo fare, per stare bene?

Non avrei potuto scrivere questo testo senza Augusto Timperanza, Roberto Bacci, Piero Castoro, Luigi Lombardi Vallauri.
Michele Santeramo

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