Un’intervista esclusiva con Maria Chiara Utini sul restauro e la rinascita di un’icona della ristorazione italiana.
Nell’affascinante borgo di Noceto, a pochi minuti da Parma, sorge Palazzo Utini, un progetto che coniuga la tradizione secolare dell’ospitalità emiliana con un approccio contemporaneo all’accoglienza e alla cucina di alto livello. L’edificio è stato oggetto di un meticoloso restauro che ne ha preservato l’eredità storica, trasformandolo in una moderna locanda di lusso. Maria Chiara Utini ci racconta la sfida e la passione che hanno dato vita a questa rinascita, intrecciando passato e presente in un’unica visione d’eccellenza.
Palazzo Utini nasce dalla riqualificazione di un edificio storico nel cuore di Noceto. Ci racconta come è nata l’idea di restaurare l’antico ristorante ‘Aquila Romana’ e trasformarlo in una moderna locanda?
Nel piccolo comune di Noceto, a soli quindici minuti da Parma, epicentro della Food Valley italiana e patrimonio Unesco, Palazzo Utini è una moderna “locanda” che celebra con spirito contemporaneo la proverbiale ospitalità emiliana.

L’ingresso nel settore della ristorazione e dell’ospitalità, nonostante sia un settore complesso e competitivo, è una naturale estensione del nostro impegno nella valorizzazione del territorio e di un prodotto di eccellenza, che è il Prosciutto di Parma.
Nel 2002 capitò alla nostra famiglia l’occasione di acquistare dal Comune di Noceto il palazzo dell’allora Aquila Romana che era stato anche sede del Municipio di Noceto. È sempre stato un simbolo importante per il nostro Paese, la gente del luogo ricorda di averci festeggiato occasioni importanti della loro vita. Volevamo ridare vita ad un simbolo della memoria gastronomica locale, a quella tappa che fece anch’essa la storia della ristorazione italiana, integrandola con l’innovazione e l’eccellenza contemporanea. Così, nel 2012 iniziammo il percorso di ristrutturazione del palazzo: fu davvero complesso poiché è un immobile storico vincolato alla Soprintendenza delle Belle Arti, ma il risultato ci porta ora ad una grande soddisfazione. Poi nel 2016 arrivò l’incontro con Enrico Bartolini alla presentazione della Guida Michelin al Teatro Regio di Parma e da qui siamo partiti a sognare assieme.
In Palazzo Utini abbiamo visto una grande opportunità: un edificio con un passato prestigioso nel mondo della ristorazione offre già un’eredità, ma allo stesso tempo consente di raccontare una nuova storia, arricchita dal contesto moderno. Si può creare un luogo d’eccellenza che racconti una storia di tradizione, innovazione e alta cucina, capace di attirare l’attenzione non solo a livello locale, ma anche internazionale.
Il progetto combina elementi storici con uno spirito contemporaneo. Come avete bilanciato il rispetto per la tradizione con l’esigenza di creare una struttura moderna e accogliente?
Come anticipato Palazzo Utini è un immobile storico vincolato alla Soprintendenza delle Belle Arti: ha un valore storico e culturale per Noceto e per il territorio parmense. Abbiamo recuperato e restaurato le meravigliose cantine, che ora custodiscono la nostra collezione di vini pregiati, contraddistinte da volte a botti e a crociera.
L’interior designer Stefano Guidotti e il suo studio hanno curato tutto il progetto di ristrutturazione del Palazzo con l’idea di rispettare l’identità del luogo e dell’edificio, ma anche di lasciarsi guidare da uno spirito di ricerca che potesse creare un modello di accoglienza sobrio e raffinato, dal sapore internazionale.
La scelta dei materiali è il fil rouge che ha ispirato tutto il concept di interior: materiali con caratteristiche tecniche all’avanguardia ma allo stesso tempo capaci di comunicare il fascino del passato. Un intervento sartoriale iniziato proprio con lo studio dei due piani dedicati alla ristorazione che Stefano Guidotti, la nostra famiglia ed Enrico Bartolini hanno concepito assieme, dalla scelta degli arredi al progetto illuminotecnico. Laccature, intonaci, tessuti, pelli, finiture e colori: ogni elemento parla lo stesso linguaggio e riconduce all’idea di sofisticata eleganza che accompagna l’ospite nella sua esperienza come fosse accolto in una casa.

Tutto il palazzo ha una connotazione molto forte dal punto di vista cromatico grazie a una palette cromatica giocata sulle nuance carta da zucchero e mastice che percorrono le quindici camere, il ristorante, le sale d’attesa, i divani, gli arredi.
Collaborate con lo chef stellato Enrico Bartolini e Roberto Monopoli per la parte gastronomica. Come è nata questa collaborazione e quale contributo apportano alla filosofia culinaria di Palazzo Utini?
Come anticipato nel 2016 arrivò l’incontro con Enrico Bartolini, chef con tredici stelle Michelin, alla presentazione della Guida Michelin al Teatro Regio di Parma. Enrico è un amico, una persona di grandissima cultura e passione per il suo lavoro. È una persona prima di tutto umana, riflessiva e con il quale il confronto è un piacere. La sua cucina è Arte con la A maiuscola: riesce ad esprimere l’essenza della materia prima e della stessa creare un capolavoro! Combina tecnica e creatività, mantenendo un forte legame con il territorio e i prodotti locali. Infine a gennaio abbiamo conosciuto il nostro Resident Chef Roberto Monopoli e con Enrico abbiamo messo così la ciliegina sulla torta al nostro progetto: talento e territorio, tradizione e cultura.
Classe 1984, pugliese di Bari, dopo diverse esperienze accanto a importanti chef (da Valeria Piccini a Claudio Sadler, da Fabio Barbaglini ad Alain Ducasse e Christophe Martin) e una breve parentesi a Montecarlo, Roberto Monopoli, è stato sous chef di Giuseppe Mancino al Piccolo Principe di Viareggio per poi assumere la guida del ristorante Il Parco di Villa Grey a Forte dei Marmi premiato per due anni con la stella Michelin.

Palazzo Utini mira a celebrare l’ospitalità emiliana, sia nell’accoglienza che nell’offerta gastronomica. In che modo il ristorante riflette i sapori e le tradizioni del territorio?
La carta prevede due menù degustazione:
“Soqquadro”, da nove portate con dessert a scelta, alla scoperta dei sapori dell’Emilia attraverso l’utilizzo creativo di alcune delle eccellenze gastronomiche del territorio ed
“Emblematico”, di 7 portate con dessert a scelta che racconta i piatti “simbolo” della nostra filosofia di cucina: un viaggio sensoriale unico dipinto dello Chef Roberto Monopoli e della sua brigata. Si menzionano la carota BBQ, il Risotto BAN! E i saltimbocca di rombo.
Non manca la possibilità di scegliere un percorso da tre o da quattro piatti tra quelli in carta con il menu “Per di più…”.
Ricette creative ed eleganti che mettono al centro la parte vegetale ed esaltano i prodotti del territorio in interpretazioni moderne di piatti tradizionali.
La carta dei vini racconta in quattrocentocinquanta etichette e quattromilacinquecento bottiglie, ben custodite nell’antica cantina restaurata, le zone più importanti dell’Italia enologica, tra piccoli produttori e grandi blasoni, con intriganti escursioni in Francia (sia nei bianchi, sia nei rossi, soprattutto dalla Borgogna e del Bordeaux) e in Germania (con interessanti verticali di Riesling). Particolare attenzione è stata dedicata agli spumanti italiani (Alta Langa, Oltrepò Pavese e Franciacorta) e d’Oltralpe con una prestigiosa selezione di Champagne delle zone più accreditate (Côte de Blancs, Montagne de Reims, Marne, Aube).

La vostra visione è quella di creare un’oasi di gusto e ospitalità a 5 stelle. Quali aspetti distintivi rendono l’esperienza a Palazzo Utini così speciale per gli ospiti?
Il settore della ristorazione e dell’ospitalità è fatto di passione, la passione che ogni giorno nutriamo con la famiglia per questo meraviglioso territorio che è il nostro Paese Noceto, Parma e la Food Valley. Quando i nostri Chef cucinano è un atto d’amore che trasmettono con estrema maestria nel piatto che diventa così esperienza per i nostri sensi. Quando accogliamo un ospite lo facciamo sentire coccolato come se fosse a casa sua, o addirittura meglio. Il nostro ospite trova a Palazzo Utini un’offerta di accoglienza che combina lusso, esperienza sensoriale, ricerca e comfort.
Accanto al ristorante fine dining, la proposta più informale del Bistrot affidato alle cure dell’Executive Chef Pierpaolo Cicogna: un menu variegato e stagionale che riflette la tradizione e le eccellenze del territorio con un tocco casual. Dalle insalate più classiche, ai sandwich gustosi con ingredienti locali, come “La Deliziosa” (Focaccia con culatello, provola affumicata e pomodori secchi), dai primi piatti tipici, come i Cappellacci d’Erbetta e lo Spaghetto AOP (spaghetti con aglio, olio e peperoncino, Provolone Valpadana DOP e pane croccante agli agrumi) ai secondi più intriganti, tra cui il “Pesto di Cavallo” con gelato alla senape e rucola di campo. Non mancano le proposte vegetariane per soddisfare tutti i gusti.
A brevissimo uscirà il nuovo menù fall/winter che profuma d’autunno e avvolge le papille gustative con il calore della cucina tradizionale ricercata.
Completa l’offerta gastronomica di Palazzo Utini, il Lounge Bar, luogo ideale per una merenda, uno stuzzicante aperitivo o un cocktail after dinner, affidato alle cure della Bar Manager Alice Camellini, parmigiana doc con un curriculum importante nel mondo dell’hospitality e della mixology. La drink list interpreta e narra la storia e l’architettura di Palazzo Utini dal 1820 a oggi, catturando nei cocktail l’essenza e il fascino di ogni sala. La proposta comprende una ventina di drink tra classici senza tempo e creazioni originali. Ogni cocktail è pensato per rappresentare un pezzo della storia e dell’anima del Palazzo, rivisitando i grandi classici in chiave contemporanea e poliedrica. Ad accompagnare le bevande gli sfiziosi finger food preparati dalla cucina del Bistrot.

Quali sono i vostri piani per il futuro e cosa possiamo aspettarci nei prossimi anni?
Precisiamo che al momento siamo ancora in fase di apertura delle ultime suites ma è questione di pochissime settimane. Per il futuro abbiamo in serbo altre evoluzioni, non ci vogliamo fermare. Stiamo progredendo nella ristrutturazione del palazzo a fianco di Palazzo Utini per offrire ai nostri ospiti un’esperienza sempre più indimenticabile, completa ed esclusiva! Il settore dell’hotellerie e della ristorazione di lusso è in costante evoluzione: vorremmo aggiungere servizi di benessere, offrire esperienze enogastronomiche esclusive, puntare su collaborazioni artistiche e culturali, creare continue sinergie con il nostro territorio.



