La stagione 2019/2020 al Teatro Ghione di Roma

Una stagione ricca di spettacoli e di iniziative legate al sociale e alla solidarietà

La nuova stagione teatrale 2019 /2020 del Teatro Ghione  di Roma presenta oltre 30 spettacoli, ma anche incontri e iniziative legati al sociale e alla solidarietà, un laboratorio teatrale per ragazzi dai 7 ai 14 anni e spettacoli per le scuole .

Si parte con lo spettacolo, in scena dal 19 al 22 settembre, Anche gli asparagi hanno un’anima: testi di Achille Campanile, adattamento e regia di Pino Quartullo, con Pino Quartullo e altri 19 attori. Nel 2019 ricorrono i 120 anni di Achille Campanile, geniale autore dallo spiccato senso del comico, e questo è un viaggio nelle epoche che, partendo dal cinquecentesco Gianicolo, dove il Tasso si ricreava all’ombra di una quercia, e passando per “la strada degli innamorati e dei suicidi”, ci conduce come a bordo di una nave, fin nell’aldilà, dove si apprende che l’unica anima di cui essere certi è quella degli asparagi, che crudelmente gettiamo via ogni volta che ne mangiamo uno.

Dal 26 al 29 settembre, Rock Dreams, un evento dedicato al Rock: Queen, Genesis, Pink Floyd, Metallica, Dire Straits, Simon & Garfunkel.

Dal 1 al 6 ottobre, Ago Capitano Silenzioso, di e con Ariele Vincenti. Si racconta la storia di un Capitano silenzioso, che sul campo affrontava gli avversari con “umiltà ed abnegazione” e  quando segnava, si inginocchiava davanti ai suoi tifosi perché “bisogna avere sempre rispetto della gente che paga il biglietto”.

Dall’8 al 20 ottobre, Ettore Bassi in L’attimo fuggente, per la regia di Marco Iacomelli. Un’opera che rappresenta ancora oggi, a trent’anni dal debutto cinematografico, una pietra miliare nell’esperienza di migliaia di persone in tutto il mondo.

Il 22 e 23 ottobre, Coppia aperta quasi spalancata, di Dario Fo e Franca Rame, con Antonio Salines Francesca Bianco e Carlo Emilio Lerici, per la regia di Carlo Emilio Lerici. A trent’anni dalla prima rappresentazione la forza e l’attualità di quest’opera sono più che mai evidenti. Nulla sembra essere cambiato. Si finge una parità, una normalità, ma le conquiste delle donne e il rapporto con l’altro, sono sempre al limite.

Dal 24 al 27 ottobre, Vite da romanzo, di e con Elena Bonelli, regia di Stefano Reali. Un divertente, ma commovente, spaccato di vite umane che racconta un secolo di italianità, oltre che di romanità. Elena Bonelli porta in scena  le vite rocambolesche di Anna Magnani e Gabriella Ferri, due icone di Roma, donne straordinarie e artiste immense.

Dal 29 ottobre al 3 novembre, Le ultime lune, di Furio Bordon, con Andrea Giordana, Galatea Ranzi, Luchino Giordana, regia di Daniele Salvo. Un uomo nella sua stanza attende. Osserva. Ricorda. Sogna. E’ un uomo solo, stanco, privato del suo futuro. Un vecchio. Sogni, fantasie, ricordi, suggestioni, fantasmi del passato affollano la sua povera stanza dell’immaginario. La sua compagna, morta molti anni prima, è sempre al suo fianco e conversa assiduamente con lui, ogni giorno. In questa stanza vita e morte si toccano, presente e passato si sovrappongono: all’interno di queste mura, il tempo è relativo.

Il 4 e 5 novembre, La buona novella, di Fabrizio De Andrè, con Carlo Simoni e il Coro Polifonico Malatestiano di Fano, per la regia Carlo Simoni.

Dal 7 al 17 novembre, Il mercante di Venezia, di William Shakespeare, con Mariano Rigillo, Romina Mondello, per la regia di Giancarlo Marinelli . Nel “Mercante di Venezia” i temi affrontati sono quelli eternamente cari al Bardo: il conflitto tra generazioni; la bellezza che muore e che si riscatta ad un tempo, (sullo sfondo una Venezia divisa tra Thomas Mann e Giorgio Baffo); la giovinezza che deve fare i conti con le trasformazioni del tempo e della società.

Dal 19 al 24 novembre, Uno sguardo dal ponte, di Arthur Miller, con Sebastiano Somma, per la regia di Enrico Maria La Manna. Riprende realisticamente una delle pagine più drammatiche del sogno americano vissuto da milioni di italiani approdati in America, nella New York degli anni ’50, alla ricerca di un futuro migliore.

Il 2 dicembre, Caveman, con Maurizio Colombi, la regia è di Teo Teocoli. Continua in Italia il grande successo di Caveman, l’uomo delle caverne, il più famoso spettacolo sul rapporto di coppia a livello planetario. Si ride e ci si riconosce, ma soprattutto si raccoglie un messaggio d’amore sulla coppia e sulla famiglia.

Dal 28 novembre all’8 dicembre, Così è se vi pare, di Luigi Pirandello, con Riccardo Polizzy Carbonelli, Marina Lorenzi, regia di Francesco Giuffrè.

Il 22 e 23 dicembre, concerto di Natale con Amedeo Minghi. Dal 26 al 29 dicembre, Abracadabra, la notte dei miracoli, i migliori artisti del panorama internazionale di Magia tornano al Teatro Ghione per un nuovo ed entusiasmante evento.

Dal 30 dicembre al 6 gennaio, La cena dei cretini, di Francis Veber, con Paolo Triestino, Nicola Pistoia, Simone Colombari, Roberto Della Casa, Loredana Piedimonte e Silvia Degrandi, per la regia di Paolo Triestino e Nicola Pistoia. Un classico della commedia francese, un grande successo che da oltre vent’anni diverte, affascina ed emoziona le platee di tutto il mondo.

Dal 9 al 26 gennaio, Il rompiballe, di Francis Veber, con Paolo Triestino, Nicola Pistoia , Simone Colombari, Antonio Conte, Loredana Piedimonte, Ariele Vincenti, per la regia di Paolo Triestino e  Nicola Pistoia. L’intreccio della commedia è travolgente: un aspirante suicida per amore ed un killer si trovano ad occupare due stanze comunicanti in un hotel, il primo per porre fine ai suoi giorni ed il secondo per porre fine ai giorni di qualcun altro dalla finestra della sua stanza. Ma il suo piano sarà sconvolto, appunto, dal “rompiballe” suicida. Attorno ai due protagonisti ruotano altre quattro figure magnificamente tratteggiate dall’autore.

Dal 28 gennaio al 2 febbraio, Orgasmo e pregiudizio, di e con Fiona Bettanini  e Diego Ruiz, regia di Pino Ammendola e Nicola Pistoia. In concomitanza con il debutto dell’edizione inglese a Londra, torna, per festeggiare il ventennale dal suo primo debutto, lo spettacolo che è stato un vero fenomeno teatrale sia in Italia che all’estero.

Dal 4 al 9 febbraio, Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello, con Felice Della Corte, regia di Claudio Boccaccini. Mentre gli attori della compagnia si organizzano per la prova, l’usciere del teatro annuncia l’arrivo di sei personaggi, i quali lo seguiranno con aria smarrita e perplessa, guardandosi intorno.

Dall’11 al 16 febbraio, Romeo e Giulietta di William Shakespeare, regia di Selene Gandini, con: Agostina Magnosi, Federico Occhipinti, Fabrizio Raggi, Marta Nuti, Matteo Fiori, Francesco Buttironi, Caterina Gramaglia, Marco Usai, Elvira Scalzi, Luca Alfonsi, Marinella Giraldi, Filippo Lemma. Avventurarsi nel mondo Shakespeariano è un’impresa difficile. Non sappiamo mai davvero dove ci porterà la creazione di una scena perché il verso del “Grande Bardo” contiene strade differenti, a volte opposte, che noi di volta in volta interpretiamo come specchio della nostra vita, del nostro sguardo sul mondo e i suoi attori.

Dal 20 febbraio al 1 marzo, Casa di frontiera, con Francesco Procopio, Giovanni Allocca, Alessandra D’Ambrosio, Claudia G. Moretti. Scritto e diretto da Gianfelice Imparato. In un futuro indefinito l’Italia è divisa in due dalla secessione. A tutti i meridionali residenti al nord che non sono rientrati, per vari motivi, ai loro paesi d’origine entro i termini previsti dagli accordi secessionisti, vengono assegnati degli alloggi in “centri di raccolta e identità culturale”. In uno di questi centri, in una casa vicinissima alla rete che delimita il territorio abitato dai meridionali, si svolgono i fatti grotteschi, buffi o amari vissuti dai protagonisti.

Dal 5 al 15 marzo, Otello di William Shakespeare, con Martino Duane, regia di Giuseppe Miale Di Mauro.

Dal 17 al 22 marzo, La vita che ti chiedi di Luigi Pirandello, regia di Caterina Costantini, con Caterina Costantini, Lorenza Guerrieri, Lucia Ricalzone, Maddalena Rizzi, Carlo Ettorre e Maria Cristina Gionta, Vita Rosati. Questa tragedia, scritta da Pirandello nel 1923, è estremamente attuale e approfondisce con grande acutezza la complessità dei rapporti madre e figlio svelandone i lati più misteriosi.

Dal 24 al 29 marzo, Aspettando Godot, di Samuel Beckett, con Antonio Salines, Luciano Virgilio, Edoardo Siravo, Fabrizio Bordignon, regia di Maurizio Scaparro.

Dal 3 al 5 aprile, Caligola, di Albert Camus, con Gennaro Duccilli e gli attori del Teatro della luce e dell’ombra, regia di Gennaro Duccilli. Chi è Caligola? Il “mostro” che la letteratura e una certa storia ci hanno tramandato? L’imperatore romano che Svetonio nel suo “Vite dei Cesari” dipinge come folle e sanguinario? O Caligola è, invece, un personaggio visionario che, irrimediabilmente segnato dalla morte della adorata sorella amante Drusilla, si tortura nella ricerca dell’Impossibile cadendo in un gorgo di disperazione e crudeltà?

Dal 14 al 19 aprile, 12 baci sulla bocca, di Mario Gelardi, con Francesco Di Leva,  Ivan Castiglione, Andrea Vellotti, regia di Giuseppe Miale Di Mauro. Anni 70, sullo sfondo della provincia soffocante e a volte disorientante di Napoli si consuma l’incontro-scontro tra Emilio, lavapiatti dai modi e dal linguaggio diretto, e Massimo, fratello del proprietario di un ristorante, sposato con una donna.

Dal 24 al 26 aprile, Lucio incontra Lucio, di Liberato Santarpino, con Sebastiano Somma e Martucci ensemble e vocal, regia di Sebastiano Somma. Un progetto musicale che si ispira ad uno dei capitoli più belli della storia cantautorale italiana: le vite di Lucio Dalla e Lucio Battisti.

Dal 5 al 10 maggio, Minchia signor tenente, con Antonio Grosso, Ivan Castiglione, Andrea Vellotti, regia di Nicola Pistoia. È  la commedia cult degli ultimi 8 anni, si parla di mafia ma in maniera totalmente comica e originale, si ride tanto e alla fine si riflette.

Dal 12 al 17 maggio, Uomo tra gli uomini, musical sulla vita di Papa Wojtyla di Sabrina Moranti, con Antonio Catania, Antonio Melissa, regia di Giancarlo Fares. Roma, Piazza San Pietro 2 Aprile 2005: Giovanni Paolo II muore. Un gruppo di amici, i cui genitori avevano vissuto a fianco del Papa, allora professore e sacerdote in Polonia, si ritrovano la sera della veglia funebre. Un salottino e un album di vecchie foto riannodano antiche amicizie e suscitano in essi il desiderio di raccontarsi.

Dal 22 al 24 maggio, Amami Alfredo: le colonne sonore dei film più amati di sempre .Il concerto è un omaggio alle colonne sonore più amate che hanno contribuito a rendere immortali i capolavori del cinema mondiale.