“Educazione siberiana” al Fabbricone di Prato

Dopo il debutto torinese, da giovedì 4 fino a domenica 7 aprile arriva al Fabbricone di Prato alle 21 “Educazione siberiana” di Nicolai Lilin e Giuseppe Miale di Mauro con Luigi Diberti, spettacolo coprodotto dalla Fondazione del Teatro Stabile di Torino, dal Teatro Metastasio Stabile della Toscana e da Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con NestT (Napoli est Teatro).

L’esordio letterario di Nicolai Lilin, Educazione siberiana (edito da Einaudi), è stato travolgente: venduto in 24 paesi stranieri,tradotto in 19 lingue e recentemente è uscito il film diretto da Gabriele Salvatores e interpretato da John Malkovich.

Primo di una trilogia, il libro è il crudo resoconto di ciò che significa per l’autore far parte degli Urka siberiani, ultimi discendenti di una stirpe guerriera: uomini che si definiscono “criminali onesti”, gente animata da un’etica forte e antica, capace di brutalità ma anche di esprimere un codice etico che paradossalmente si dichiara incorrotto nonostante sia l’espressione di una comunità criminale.

Quando Lilin nasce in Transnistria, regione dell’ex Unione Sovietica oggi Moldova, la criminalità dilagante è l’unica certezza per un bambino come lui, cresciuto nel culto delle armi, che vengono esposte in ogni casa ai piedi delle icone religiose, come fossero anch’esse ammantate di sacralità. Nel suo quartiere, Fiume Basso, si concentrano i criminali espulsi dalla Siberia e la scuola della strada è l’unica che vale per Nicolai, un’educazione che passa attraverso i “vecchi”, i criminali anziani ai quali la comunità riconosce lo specialissimo ruolo di «nonni» adottivi. Sono loro, giorno dopo giorno, a trasmettere valori che paiono in conflitto con quelli criminali: l’amicizia, la lealtà, la condivisione dei beni. Ma anche la cultura dei tatuaggi che dicono il destino di ognuno, e che ricoprono la pelle di Nicolai adulto. In uno stile spiazzante, con una dimensione etica tangibile ma incredibilmente distorta, Educazione siberiana è un moderno romanzo di formazione.

Nicolai Lilin ha trentadue anni e tre romanzi all’attivo, tutti editi da Einaudi. Di origine siberiane, ha vissuto in Transnistria fino al 2003, quando è giunto in Italia dove già si trovava la madre. Educazione siberiana (2009) catapulta l’autore alla ribalta letteraria nazionale per la crudezza del mondo che descrive e per lo stile che gli fanno guadagnare numerosi elogi da critici e da importanti autori come Roberto Saviano.

Da un lavoro a stretto contatto con Lilin, la compagnia NesT diretta da Giuseppe Miale di Mauro ha tratto uno spettacolo strutturato come una discesa nell’inferno dei dieci comandamenti dell’educazione degli Urka.

Giovedì 4 aprile ore 18.00 nel Ridotto del Metastasio si svolgerà l’incontro con Nicolai Lilin coordinato da Umberto Cecchi, Presidente del Teatro Metastasio. Venerdì 5 aprile dopo lo spettacolo al Fabbricone ci sarà l’incontro con la Compagnia
coordinato da Gherardo Vitali Rosati, giornalista e critico teatrale.Maggiori informazioni: www.metastasio.net

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