
“Chi è lei?” è la domanda di Leslie, a Brian venuto per dar seguito al discorso intrapreso giovedì scorso dopo un gin tonic, o qualcuno di più, visto che la padrona di casa, non ricorda assolutamente nulla. E si la tavola è imbandita, ma non per il loro tête-à-tête, ma per la cara amica Jane, anch’ella presente all’incontro della scorsa settimana, ignara, ma certa di un interessante finale per la medesima notte.
Abilmente e brillantemente Raffaele La Pegna, l’interprete di Brian, regge le ritrosie di lei nel distoglierlo dalla visita, noncurante di averle dato ella stessa l’appuntamento, nella precedente situazione ad alto livello di gin appunto. Nulla fa il mazzo di fiori, nulla fa l’arrivo del marito Andrew, il riuscito tontolone Antonio Messina, che, rientrando dai lavori del giardino, con tanto di stivaloni galosche e camicia a quadri, dopo la frase leitmotiv dello spettacolo “Chi è lei?”, accetta che il nuovo ospite possa essere il fratello dell’amica invitata a cena e che il caffè delle 11,00 sia lui a farlo.
Tutto è bordeaux, sedie, tende, divano, bella scenografia, una vetrata sul fondale, una finestra sulla sinistra e una tavola imbandita per tre, rigorosamente tre, e tutto curato costumi, elementi scenici e quanto occorre a completare l’armonia della pièce, nella cura e disegni di Federica Sollazzo. Bussano alla porta e tutti fanno finta di nulla, benché gli squilli non diano adito a dubbi, ma gli equivoci sono, già abbastanza. Andrew è amante del giardinaggio e i suoi carciofi sono altissimi, la collega sa delle sue abilità nello “what’s up_pare” ed allora entra dal giardino con un trolley con guaina distintiva raffigurante su fondo fucsia, la torre di Pisa. Effettivamente i due dovevano partire, ufficialmente per l’Italia e i biglietti dell’aereo li ha la incomparabile, esilarante, senza una attimo di esitazione, Michela Totino, Carole della vicenda. Tutta in rosa, scuro l’abito a volant, e pastello il copri spalle in nuance, con un cappellino vezzoso tutte piume, peli e un enorme rosa rossa cardinale.
Si ride tanto e non ci si annoia mai, quando questa, ferma nella sua voglia di partire con Andrew, si siede a tavolino e inizia a smangiucchiare senza tregua salatini, ingorda dei suoi preferiti, e dovunque si muova li porta con se o ne chiede altri. E nessun imbarazzo le crea la domanda “Chi è lei?”, che la chief du spectacle, Nadia Clivio, brava attrice, la moglie in persona le fa. Nella saga degli equivoci la nostra vezzosa ragazza sarà una spettatrice di giardini altrui. E se moglie e marito cercano in tutti i modi di coprire le loro scappatelle invitando i sopraggiunti ospiti, a prendere un treno o partire, tutto scorre tra divertimento e giocosità della vicenda. Il fratello dell’amica venuto dall’Africa, per rivedere la sorella, l’amante dei giardini, il pasticcio di carne, tanto, ma tanto gin, questo appunto “Il punto gin” della trama, fanno elettricità e ritmo in una regia ad orologeria, instancabile di trovate e di velocità, attenta al minimo dettaglio, di Roberto Belli.
Ma non senza l’ultimo “Chi è lei?.” E si nessuno si cura degli squilli della porta, ma poi il prodigo Brian apre ed è Jane appunto, Manuela Di Salvo, dalla vitalità eccezionale, l’ubriacona di turno, lei e la sua bottiglia, vuoi di gin, vuoi di vino rosso, ora la sorella, ora l’amante dell’avvenente giovane che ha bussato per prima. E’ questi a restituire al marito gli orecchini di Leslie ritrovati e sullo scambio di pendenti di strass e biglietti di aereo il bacio tra costei e Andrew in un coup de théâtre si chiude il sipario e l’applauso soddisfatto del sold out in sala fa il successo della serata.














