“Ma per fortuna è una notte di luna. Trilogia pucciniana con delitto” di Cristina Preti

Amori e delitti sulle rive di Torre del Lago per un romanzo accattivante e operistico

Ma per fortuna è una notte di luna. Trilogia pucciniana con delitto di Cristina Preti (Leggi l’intervista su Fermata Spettacolo).

Edito da Eclissi Editrice

Dedicato: “ai miei amici coristi del Festival di Puccini di Torre del Lago”

Siamo a Torre del Lago durante la stagione lirica estiva del Festival di Puccini. In scena tre opere liriche: Bohème, Madama Butterfly e Tosca. Ognuna di loro, intreccia musica e passione nelle storie ambientate dietro le quinte, tra le sarte, le parrucchiere, le vecchie maschere in disuso, il suggestivo lago tinto dai tramonti prima della scena. Arte, impalpabili ritrovi bohémien al ristorante dopo il successo, e realtà, giovani precari che cercano di essere scritturati nelle stagioni concertistiche.

La prima storia ci pone davanti a due personaggi tipo: Enrico e Silvana, fidanzati. Il primo, non riesce ad affermarsi, a trovare un lavoro fisso. È un corista, pochi problemi, nascosto nel gruppo e se un giorno non ha voce o manca un attacco, pazienza.

L’altra è un soprano, prima donna, caparbia e sicura di sé, riesce a farsi strada, da sola. Enrico compie un errore che gli costerà la relazione d’amore e dovrà impegnarsi davvero tanto per riconquistare la sua Musetta, ma la Bohème lo aiuterà.
Noriko Ishikawa, “dotata di una voce dal timbro brunito, svettante in acuto ma duttile e capace di regalare filati di rara intensità”. La donna incarna perfettamente il ruolo della Butterfly, viso candido di porcellana, occhi liquidi, delicata, emblematica e sfuggevole. Un carattere forte, una bellezza indiscutibile. Siamo di fronte a una trama densa di sguardi, di parole non dette, di silenzi, di “fragilità inossidabile”. Il Maestro Gemignani ne rimarrà stregato, calamitato continuamente da quell’eleganza eterea, quasi inverosimile.

Infine, il delitto durante la prima della Tosca. Gianmarco Sala viene ucciso mentre interpreta il ruolo del pittore Mario Cavaradossi, portato sui bastioni di Castel Sant’Angelo, a Roma, per essere fucilato. A indagare sarà il dottor Antonio Ermanno Magro, primo dirigente della polizia di Stato, con la sua squadra e, soprattutto, l’aiuto della perspicace collega Talocchetti. Una morte poco chiara, che cela accurati colpi di scena.

Cristina Preti si destreggia con sapienza nel backstage del teatro, creando uno scenario senza dubbio accattivante per chi non è un habitué dell’Opera. Scelta di marketing o sfrenata passione per un mondo che è anche il suo? In ogni caso, ne consegue un romanzo meritevole.

Cristina Preti canta ogni anno come corista nella stagione del Festival di Puccini di Torre del Lago (Viareggio).

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here