
Consiglio caldamente a tutti di percorrere la Valle dei Mulini il prima possibile, anche subito. Adesso. La Primavera sta dando spettacolo e si possono ammirare fiori e colori stupendi, tra i quali i Bucaneve, le Violette, le Ginestre. Per non parlare del canto degli uccellini in festa per la nuova Fantastica stagione. Fantastica è inoltre la vettura che la volta scorsa è apparsa nell’incontro col Drago di Anchiano (leggi il racconto). Nel racconto che vi propongo oggi c’è proprio la sua decrizione. Come annunciato, ripartendo dal solito punto, modificheremo il tragitto seguendo un altro tratto, dal basso verso l’alto, lungo il Torrente Balenaia, poi fiancheggiando una suggestiva vigna terrazzata che è testimonianza del rapporto uomo-ambiente quando ancora gli umani non erano in bulimia ecologica. Un vero Monumento da visitare.

il sentiero
Dove: Anchiano, comune di Vinci (Fi)
Difficoltà: media
Lunghezza: 4 km (circa eh!)
Dislivello: 150 metri più o meno
Tempo di percorrenza:da 1 ora in poi a seconda della Dimensione che sfrutterete
Camminata meditativa: approvata e garantita
Flora: ulivi, quercia, pino marittimo, castagni, cerri, ontani neri, carpino bianco. Si trovano stillicidi dove vivono scilla, campanelline, bucaneve, dente di cane. Asteracee nei tratti soleggiati.
Fauna: granchio di fiume, barbagianni, passero solitario, merlo, picchio rosso, scricciolo, storno, saltimpalo, torcicollo, cinghiale, tasso, puzzola, salamandra, salamandrina dagli occhiali, rospo, rana dalmatina, sanguisuga d’acqua dolce, pulce d’acqua… che l’ombra ti rubo’ e tu ora sei malato e la serpe d’autunno che hai schiacciato …
Flora spontanea: Frittata con cime di vezzadri: “Clematis Vitalba leggi la ricetta
Fauna ricette: sono vegetariano e quindi ve le trovate da soli, se proprio se proprio.

Parcheggiare nel piazzale Dent, presso la casa natale di Leonardo ad Anchiano, Vinci. Proseguire (con calzature da trekking mi raccomando) verso S. Amato seguendo a sinistra la strada asfaltata che declina. La natura del Montalbano è particolarmente suggestiva, per le soluzioni atte alla coltivazione e le tracce dei numerosi mulini che si incontrano. Si supera infatti subito un mulino sulla sinistra, sito in quella che si chiama Forra Balenaia e quindi un ponte. Dopo una lieve salita si incrocia un altro mulino ora abitato, il cinquecentesco Mulino Baldassini dove troverete dei segnali.
Prendere il sentiero numero 16 che indica Santa Lucia. Scenderemo un poco per poi risalire costeggiando il Rio di Balenaia dentro alla cosìdetta detta prima anche Forra Santa. Continuando lungo il sentiero dopo aver guadato il corso d’acqua incontreremo altri mulini, di cui uno è indicato come Mulino Nannini.

La volta precedente avevamo seguito il 16 (leggi L’incanto in Vallebuia). Seguite invece l’altro, il 16b, che sale gradualmente costeggiando il Balenaia sulla sinistra, poi delle antiche mura sulla destra, immersi in un bosco di castagni, ontani, querce e pini marittimi. Attenzione al sentiero perchè la caduta di diversi alberi e minor frequenza di passaggi lo rende un po’ più accidentato. La salita finale consiste in una scaletta di sassi anticamente costruita dai contadini: occasione per notare uno dei manufatti più comuni nelle vecchie coltivazioni a terrazza.
Siamo già nella Vigna Monumentale. Continuando a salire si arriverà velocemente alla stradina utilizzata per accedere ai vigneti terrazzati e che coincide col nostro percorso. Intorno alberi in fiore, ginestre cariche di giallo, elicrisi odorosi ed insetti occupati a perseverare ghiottamente nel ciclo delle cose, nonostante il nostro impegno ad ostacolarli. Io ho trovato una giornata coperta e nelle foto è evidente. Mattina comunque splendida dato il clima dolce. Ma col sole sarà un paradiso. Assicurato.


La Vigna Monumentale si fa imponente per il dislivello che è stato raggiunto grazie ai terrazzamenti ed è in questo periodo soggetta alla legatura delle viti con i tradizionali salci, piante utilizzate dai contadini per secoli, efficaci ed ovviamente biodegradabili. Sono stati sostituiti in viticoltura perlopiù con la plastica. Proseguite per il facile sentiero che costeggia la Vigna e vi addentrerete nuovamente nel bosco, in un tratto che non presenta alcuna difficoltà a parte la dovuta attenzione in un paio di passaggi su roccia resa scivolosa dai rigagnoli che scendono a valle.
Scesi un po’, dopo qualche centinaio di metri eccovi ad un bivio preceduto da un casotto per la gestione delle acque. Qua scegliete: se avete ancora un quarantino di minuti, prendete a sinistra e seguite il 16 verso Santa Lucia, altrimenti sempre seguendo il 16 direzione Vallebuia scendete giù. Discesa ripida. Quindi se non avete le scarpe da trekking come raccomandato più volte è insidiosa. Con le scarpe da ginnastica (magari a suola piatta!) fate appello alle vostre reminescenze di snowboard, mentre se siete con le ciabatte preparate il cellulare per fare degli esilaranti selfies. Non è detto che possiate goderveli ma saranno sicuramente d’effetto per chi li vedrà.



Qualunque sia stata la vostra scelta ben arrivati. Non dimenticate di leggere il racconto che male non fa. Fogli sparsi trovati in una casa abbandonata, anche questo lo racconterò poi. Un resoconto di viaggio, discontinuo, non ordinato, con forse più di un narratore; devo ancora sistemare la grande quantità di annotazioni, appunti, sensazioni al suo interno. Ancora Segnali e Sentieri. Non so chi e quando abbia fatto cosa, a dire il vero, ma l’autore decide di scrivere: successe tutto quando fu il tempo giusto perchè tutto questo succedesse.
Ieri, oggi, o forse è successo domani? Leggi tutto il racconto.