
[rating=4] Suffragette è il primo film a portare sullo schermo la storia del movimento suffragista femminile, soffermandosi non sui grandi personaggi che ne hanno scritto la storia, ma su un personaggio fittizio, Maude Watts (Carey Mulligan), che rappresenta la vita comune della donna operaia dei primi anni del Novecento.
Maude lavora in lavanderia da quando è bambina, più ore degli uomini e guadagnando meno. Vive solo per il lavoro e per la famiglia, suo marito Sonny e il piccolo George, senza neanche chiedersi se un’altra realtà sia possibile per lei.
Grazie alla sua collega Violet viene a conoscenza di un gruppo femminista che si incontra in segreto e lotta per la propria emancipazione: nel 1912, a Londra, le donne entrano a Westminster per rivendicare il proprio diritto al voto. E Maude, senza neanche rendersene conto, si ritrova a portare la propria testimonianza, a prendere consapevolezza della propria condizione di donna sottomessa, seviziata e privata di dignità.Entra a far parte del movimento, diventando un membro sempre più attivo: viene arrestata più volte, non cede alle richieste di collaborazione da parte della polizia, ma resta fedele alla sua missione, anche se le costerà l’allontanamento dai suoi più cari affetti.

Oltre all’adorato figlio George, sono tre le figure maschili nella vita di Maude: primo tra tutti il marito, intimorito dall’improvviso slancio della moglie, non riesce a concepire l’idea di un rapporto paritario e teme le calunnie e i giudizi esterni. La seconda figura, da sempre presente nella vita della donna, è il capo della lavanderia, esempio di padrone viscido e schiavista che non si fa scrupoli ad abusare delle sue operaie, come rivendicandone la proprietà.
Infine, il personaggio certamente più interessante, anche grazie all’interpretazione di Brendan Gleeson, è il poliziotto che infaticabilmente cerca di ostacolare le suffragette: è un uomo ligio al dovere, che crede nella giustizia ma sembra avanzare ad occhi bendati in una società che reclama un chiaro bisogno di evoluzione. E lentamente, scontrandosi con la caparbietà ancor più risoluta di Maude, inizierà ad interrogarsi sul proprio operato e sui propri ideali.
Il percorso profondo di Maude punta alla presa di coscienza di sé e della società che la circonda: scopre la necessità di alzare la testa di fronte ai soprusi e di confermare la propria uguaglianza davanti all’uomo, che a volte è violento, ma spesso è solo incapace di guardare da un diverso punto di vista.

Carey Mulligan è perfetta nelle vesti di Maude, disegna con delicatezza il suo carattere in evoluzione, la sua dolcezza e la sua forza. Accanto a lei un’intensa e matura Helena Bonham Carter, e, anche se per una sola sequenza, la meravigliosa Meryl Streep, che interpreta Emmeline Pankhurst, che guidò il movimento suffragista femminile.
Dopo Bricks Lane (2007), Sarah Govron e Abi Morgan tornano a lavorare insieme: ancora una volta concentrano l’attenzione sull’universo femminile, dando voce a quelle donne che solitamente non ne hanno.















