
[rating=4] Come in ogni grande fiaba i buoni trionfano sempre sui cattivi. E così è anche nell’opera di Cesare Marrani, curata da Serena Pinzani, con le illustrazioni di Marta Manetti, edita da Parigi & Oltre, nel 2012, facente parte della Collana “Piccoli Mugellani” e titolata “Re Bocca di Leone”.
Re Bocca di Leone è l’eroe, il fiore più forte e più alto del giardino del Re e, come ogni eroe, ha una sua missione da compiere, non senza, però, aver superato i più difficili ostacoli. Nato nel giardino del vecchio Re, che aveva perduto misteriosamente il giovane figlio Principe, Re Bocca di Leone diventa giardiniere e prende a cuore le sorti del luogo natio, cercando di tener testa alla sua antagonista, l’erba malefica Gramigna.
Molti dei suoi amici – Margherite, Ciclamini, Miosotis, Viole del Pensiero, Primule e Lavande – stanno appassendo, sopraffatti dalla potenza di Gramigna. Ma il Male non può avere la meglio.
Così, il soldato Tarassaco diventa il “messaggero divino”, la “speranza della salvezza”, quel prezioso aiutante che, liberando al vento i suoi messaggeri, evita la catastrofe. Uno dei suoi messaggeri volanti raggiunge la palude, posandosi su un brutto rospo che, saputo il motivo del lungo viaggio, decide di aiutarlo e raggiungere le creature del giardino del Re.
Intanto gramigna, utilizzando tutti i suoi magici poteri, si è trasformata in una bellissima farfalla e, incantando tutti i fiori del giardino del Re, ne approfitta per diffondere i semi della sua erba malefica, lasciandoli cadere dalle sue zampette. A poco a poco, tutto lo spazio vitale di Re Bocca di Leone e dei suoi amici stava per essere conquistato da Gramigna. Ma ecco arrivare il rospo con il messaggero. Trascorsa una lunga notte di attesa, all’indomani riesce a divorarsi in un sol boccone la malvagia regina. E la Magia si compie nella conclusione.
Un lampo e un tuono richiamano l’attenzione del giovane lettore.
Il Rospo si trasforma in Principe, in un bellissimo Principe, quel giovane Principe che il vecchio Re aveva perduto tanto tempo fa, proprio per colpa della maledizione scagliata da Gramigna. La fiaba, come buona norma vuole, si conclude col lieto fine che il giovane lettore scoprirà.
Un testo semplice che riporta l’attenzione sui conflitti esistenziali del singolo e della collettività, quei conflitti tra Bene e Male che non possono altro che concludersi con il trionfo del primo sul secondo.
Al testo si affiancano le illustrazioni di Marta Manetti che ci accompagnano per mano, passo passo, nell’intreccio e nello scioglimento della vicenda narrativa. Un mondo pieno di colori che ora si fondono a costituire un fantastico ambiente ora delineano, con segno sicuro e realistico, i protagonisti della fiaba, da Re Bocca di Leone, al Rospo-Principe, alla Farfalla-Gramigna, al vecchio Re, agli amici di Re Bocca di Leone.
Si tratta di una fiaba dal disegno lineare della narrazione, con ritmo ed essenzialità di passaggi; per dirla alla maniera di Calvino, il senso di una vita è contenuto in una sintesi di fatti, di prove da superare, di momenti supremi.
Completano il piccolo volume delle didattiche appendici sulla Lingua, le Scienze e la Cucina, tutto a misura di bambino, di quel piccolo lettore dedicatario della fiaba di Nonno Cesare che, potrà imparare facendo, dopo aver viaggiato, per mano del suo Re, attraverso la Reggia e il suo più bel primaverile giardino.