Valencia, nuovo polo europeo dell’eccellenza operistica e musicale

Struttura moderna e all’avanguardia, scuola specialistica per le nuove generazioni, ponte fra cultura locale e internazionale, fucina di nuove sperimentazioni e custode della tradizione: il Palau de les arts è senza dubbio il principale ambasciatore nel mondo del fermento culturale di Valenza e della Comunità Valenziana.

Con poco più di una decina di anni, il Palau de les arts Reina Sofia di Valencia è oggi un punto di riferimento internazionale dell’opera e della musica classica.
Lo sviluppo culturale di alta qualità della città di Valencia e della Comunità Autonoma Valenziana hanno vissuto una clamorosa accelerazione negli ultimi anni e grazie ad investimenti lungimiranti sono state poste le basi per una piazza d’opera che è oggi tra le più prestigiose.

Il Palau de les arts, avveniristica architettura firmata da Santiago Calatrava, è stato inaugurato nel 2006 contestualmente alla fondazione dell’Orchestra della Comunità Valenziana, e fin da subito è emerso nel panorama mondiale grazie a collaborazioni e ospitalità di grandi artisti. Lorin Maazel, Zubin Mehta e Placido Domingo sono solo alcuni dei padri nobili di questo giovane centro di eccellenza mondiale.
Sovrintendente e Direttore artistico del teatro è dal 2015 l’italiano Davide Livermore, che abbiamo recentemente apprezzato alla Scala come regista del Tamerlano di Handel e che ha ereditato l’eccellente lavoro di Helga Schmidt.

Palau de les arts
foto di Agencia Valenciana del Turisme

Livermore ha intrapreso un percorso binario di internazionalizzazione e territorializzazione del Palau de les arts. Da un lato la sua programmazione coinvolge artisti, festival e progetti di ampio respiro internazionale, grazie ai direttori Roberto Abbado e Fabio Biondi e al percorso del “Centro Placido Domingo”, dall’altro lato è straordinario l’impegno dell’avvicinare alla lirica e alla musica classica il tessuto sociale valenziano attraverso esperimenti come “Radio Les Arts”, che mette in onda le registrazioni degli spettacoli in archivio, e “Les Arts Volant”, che ha allestito il piccolo spettacolo Bastien und Bastienne di Mozart in lingua catalana attraverso le città della Comunitat.

Struttura moderna e all’avanguardia, scuola specialistica per le nuove generazioni, ponte fra cultura locale e internazionale, fucina di nuove sperimentazioni e custode della tradizione: il Palau de les arts è senza dubbio il principale ambasciatore nel mondo del fermento culturale di Valenza e della Comunità Valenziana.
La Generalitat Valenciana e l’Agencia Valenciana del Turisme hanno del resto improntato la campagna di attrazione turistica attraverso un’offerta completa che fa della cultura il perno principale. Non solo gli splendori naturalistici, ma anche le antiche vestigia di un territorio ricco di gastronomia, arte e tradizioni.

Il legame del Palau de les arts e della Comunità Valenziana con l’Italia è solido e consolidato. Il turismo culturale proveniente dal nostro Paese è tra i più dinamici e affezionati ed è quello che segna i dati economici più esaltanti. Non è dunque un caso che il Palau sia diretto da personalità di origine italiana come Livermore, Abbado e Biondi.
L’interessante stagione 2017/2018 vede avvicendarsi titoli del grande repertorio e deliziosi spettacoli raramente allestiti. Le sale impegnate sono ben quattro: la Sala Principal, l’Auditori, il Teatre Martin i Soler e l’Espai Los Toros.

Palau de les arts
foto di Palau de les arts

Sono già state messe in scena in “pre-stagione” la Madama Butterfly di Puccini diretta da Diego Matheuz con la regia di Emilio Lòpez e Le cinesi di Gluck diretta da Fabio Biondi in forma di concerto.
L’inaugurazione vera e propria del cartellone sarà il 9 dicembre con Don Carlo di Verdi diretta da Ramòn Tebar con la regia di Marco Arturo Marelli e un cast del calibro del grande Placido Domingo e Maria José Siri, soprano che abbiamo appena apprezzato alla Scala nella Messa per Rossini.

Si prosegue a febbraio con Peter Grimes di Britten diretta da Christoper Franklin con la regia di Willy Decker in coproduzione con il Teatro La Monnaie/De Munt di Bruxelles.
Marzo vedrà in scena la rarissima opera di Haydn Il mondo della luna, direttore Jonathan Brandani, regista Emilio Sagi. Sul palco gli allievi del Centro Placido Domingo.
In coproduzione con l’Opéra di Monte Carlo sarà una perla del repertorio verdiano, Il corsaro, diretto da Fabio Biondi con la regia di Nicola Raab, in un allestimento filologico.
Un altro titolo pucciniano riempirà le serate di maggio, Tosca, diretta da Nicola Luisotti e messa in scena dallo stesso Sovrintendente Davide Livermore. Lo spettacolo è in coproduzione con il Teatro Carlo Felice di Genova.
Altra coproduzione italiana, questa volta con il Teatro Regio di Torino, è La damnation de Faust di Berlioz, direttore Roberto Abbado, regista Damiano Michieletto.
Allestita in forma di concerto sarà La clemenza di Tito di Mozart, diretta da Fabio Biondi, che chiuderà la stagione d’opera del Palau de les arts.

Palau de les arts
foto di Palau de les arts

I titoli in cartellone ospitano anche interessanti spettacoli di danza, come lo spettacolo “El amor brujo: El fuego y la palabra” de La Fura dels Baus o “Carmen” di Antonio Gades.
Numerosi e accattivanti i concerti sinfonici e da camera, tra cui la Petite messe solennelle di Rossini, la Sinfonia n.7 di Mahler e i Concerti Brandemburghesi di Bach.
Molte, infine, le iniziative ad ingresso gratuito o agevolato e i percorsi didattici di avvicinamento al teatro e alla musica.
Il costo dei biglietti varia a seconda della sala, del posto e dello spettacolo. Si parte dai prezzi più bassi a partire da 15 euro fino ad arrivare a quelli più alti a massimo 135 euro. Sono disponibili diverse tipologie di abbonamento per gli appassionati, i giovani e altri sconti.

Ci vediamo a Valenza?