Immaginazione e fantasia in Don Chisciotte

Lo spettacolo con Alessio Boni e Serra Yilmaz a Trento

 

Dal 16 al 19 marzo il Teatro Sociale di Trento ha accolto lo spettacolo Don Chisciotte, un adattamento di Francesco Niccolini liberamente ispirato all’opera di Cervantes, con la regia di Roberto Aldorasi, Alessio Boni e Marcello Prayer. Il risultato di questa collaborazione è una straordinaria rappresentazione di come razionalità e follia possano dialogare liberamente tra loro, unita ad una riflessione satirica sul poema cavalleresco e sulla società dell’epoca.

Il nobile Alonso Quijano (Alessio Boni) è talmente appassionato di romanzi cavallereschi, che perde il senno e inizia a credere di essere un vero cavaliere “errante”. Decide di chiamarsi Don Chisciotte e per affrontare le sue avventure ha bisogno di un cavallo, Ronzinante, un fedele scudiero, il contadino Sancio Panza (Serra Yilmaz) e una dama da amare e alla quale dedicare le sue battaglie, Dulcinea.

La fantasia di Cervantes si concretizza sul palco con l’apparizione di Ronzinante, un cavallo meccanico guidato da Biagio Iacovelli che fa “vivere” l’animale in scena attraverso i movimenti della testa, delle orecchie e della coda. Sancio Panza (una splendida interpretazione di Serra Yilmaz) è l’opposto di Don Chisciotte: poco coraggioso e per nulla interessato alle battaglie del suo padrone, ma accetta di mettersi in viaggio solo per possibili ricompense pecuniarie e soprattutto per non rimanere a casa con la moglie. Don Chisciotte è innamoratissimo di Dulcinea, che incontrò una sola volta nella vita, molti anni prima. Nella sua immaginazione ella è una magnifica principessa alla quale promette eterna fedeltà.

Assistiamo quindi alle avventure picaresche di Don Chisciotte e il suo scudiero, come ad esempio la celebre la battaglia contro i mulini a vento scambiati per giganti mostruosi, abilmente riprodotti in scena con una pala in movimento. Come in tutte le avventure ci sono anche delle difficoltà, nate principalmente dalla derisione della follia di Don Chisciotte che diventa una facile preda. Quando infatti il cavaliere e Sancio Panza arrivano nel regno del duca e della duchessa di Aragona (Francesco Meoni e Liliana Massari), che conoscevano bene le grandiose imprese del personaggio, vengono coinvolti in scherzi di cattivo gusto: fanno credere a Sancio Panza di essere diventato il governatore dell’isola e mettono in scena una battaglia tra Don Chisciotte e un mago potentissimo.

La scenografia dell’opera è semplice, ma molto efficace, basata principalmente su fondali in tessuto che vengono modificati in base ai cambi di scena. La semplicità della struttura scenica e l’impressionante invenzione di un Ronzinante in movimento, alimentano l’immaginazione dello spettatore e del nostro protagonista. Molto suggestiva la scena in cui Don Chisciotte si cala nel pozzo in cui vedrà la sua amata: l’atmosfera onirica viene riprodotta attraverso forme fosforescenti che ci portano in una dimensione fatata.

Nonostante le due ore di spettacolo e alcuni momenti lenti, lo spettatore non si annoia mai: Boni è un Chisciotte fiero e coraggioso, che mantiene la bellezza del sogno. Serra Yilmaz con la sua espressività unica, è un Sancio Panza realistico, fedele e divertente. Non mancano i momenti di comicità che avvicinano ulteriormente il pubblico ai personaggi.

Per tutto lo spettacolo ci sembra di vivere in sogno, oppure in una fiaba con eroi e cavalieri: questo mondo ci ricorda come l’immaginazione e la fantasia siano parte integrante della nostra vita, che ci permettono di vedere le cose sotto un altro punto di vista e che spesso ci possono portare ad altre forme di realtà. Suggestiva è una delle battute pronunciate da Don Chisciotte: “sii sempre fedele ai tuoi sogni, soprattutto quelli della giovinezza”: quanti di noi possono realmente dire aver mantenuto integri i desideri nati in gioventù, il periodo in cui è più facile sognare e avere fiducia nella vita e nel futuro? Ma il nostro eroe ci ricorda che quei sogni erano reali, rappresentavano la nostra essenza più pura e per questo non possiamo tradirli. Torniamo indietro con la mente a quei sogni, riprendiamoli in mano e realizziamoli. Sognare non è un peccato, è solo il grido della nostra anima.

PANORAMICA RECENSIONE
Regia
Attori
Drammaturgia
Allestimento scenotecnico
Pubblico
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immaginazione-e-fantasia-in-don-chisciotteDON CHISCIOTTE <br>adattamento di Francesco Niccolini <br>liberamente ispirato al romanzo di Miguel de Cervantes Saavedra <br>drammaturgia di Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Marcello Prayer e Francesco Niccolini <br>con Alessio Boni, Serra Yilmaz <br>e con Marcello Prayer <br>Francesco Meoni, Pietro Faiella, Liliana Massari, Elena Nico, Biagio Iacovelli (Ronzinante) <br>scene Massimo Troncanetti <br>costumi Francesco Esposito <br>luci Davide Scognamiglio <br>musiche Francesco Forni <br>regia Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Marcello Prayer <br>Produzione Nuovo Teatro diretto da Marco Balsamo