
“Ricorda con rabbia” dopo quasi sessant’anni dal suo debutto in teatro (Royal Court Theatre di Londra) è ancora di grande attualità: l’insoddisfazione, l’inadeguatezza, la delusione, la solitudine sono sentimenti che appartengono all’uomo di oggi esattamente come registrava nel 1956 John Osborne con il suo testo teatrale, Look back in Anger.
“Cosa è cambiato da quel lontano 1956?”, si chiede Luciano Melchionna, regista di questa nuova trasposizione che debutta in prima nazionale sabato 12 gennaio al Teatro Verdi di Pisa (la cui stagione è organizzata dalla Fondazione Toscana Spettacolo e dalla Fondazione Teatro di Pisa). La risposta, scontata, è: “tanto, sicuramente, ma non la rabbia”.
A dare vita ai due personaggi principali, Jimmy Porter e sua moglie Alison, saranno due attori di grande forza e irruenza: Stefania Rocca (attrice cinematografica – tra gli altri, La bestia nel cuore di Cristina Comencini – e televisiva, protagonista della prima serie della fiction targata Rai Tutti pazzi per amore, ma anche apprezzata interprete teatrale, è stata Irma la dolce per la regia di Jérôme Savary e ha partecipato allo spettacolo Le Polygraphe diretta da Robert Lepage) e Daniele Russo (attore di teatro, La ciociara di Annibale Ruccello e Persone naturali e strafottenti, ma anche di televisione, protagonista di alcuni episodi de La squadra); il cast si completa con Angela De Matteo e Marco Mario De Notaris.
Manifesto degli Angry Young Men, per Melchionna Ricorda con rabbia, oggi: “è la tragedia di una solitudine individuale che si fa collettiva nell’incomunicabilità pressoché totale di generazioni ormai prive di slancio e di riferimenti culturali forti cui aggrapparsi. Il ‘Guadagno’ ormai fagocita e immola a se stesso la creatività, gli stimoli e le potenzialità umane. L’uomo ‘contro’ non sa più in cosa credere e si attorciglia su se stesso. L’ansia per una società più giusta si riaffaccia violentemente in quest’epoca così sciatta nel sentire, così incapace di empatia, così prossima al collasso”.
Alison e Jimmy sono vittime e carnefici a un tempo all’interno di un sistema/società in cui non si riconoscono e che rifiutano. “La bellezza del personaggio di Alison – spiega Stefania Rocca – è che è una donna continuamente da scoprire… forse un po’ come tutte le donne! Insieme al regista ho principalmente lavorato sull’emozione e sono state proprio le emozioni che mi hanno aiutata a definire il personaggio, ovviamente dopo un accurato lavoro sul testo. Nel contempo, ho cercato però di conservare una certa modernità e quindi un legame con la mia società”.
Per Daniele Russo il lavoro sul testo è stato fondamentale per la costruzione e la scoperta del suo personaggio: “quando abbiamo iniziato a provare, grazie anche all’appassionato lavoro del regista, l’ho sentito davvero sulla pelle, l’ho sentito ‘mio’”.
Lo spettacolo, dopo la prima a Pisa, andrà nei seguenti teatri del circuito della Fondazione Toscana Spettacolo:
Teatro Verdi (Santa Croce sull’Arno): lunedì 14 gennaio
Teatro dei Concordi (Campiglia): martedì 29 gennaio
Teatro del Popolo (Castelfiorentino): martedì 26 marzo
Per info: www.teatrodipisa.pi.it