La Divina Commedia secondo Eimuntas Nekrošius al Metastasio di Prato

Da giovedì 21 a domenica 24 marzo alle ore 20.00 (ore 16.00 domenica), al Teatro Metastasio di Prato l’attesa per il ritorno di Eimuntas Nekrošius è terminata. A sei anni esatti di distanza dall’ultima apparizione di un suo spettacolo sul palcoscenico del Metastasio, fu il “Faust” di Goethe, torna il maestro lituano con un’opera a dir poco mastodontica e impegnativa: “La Divina Commedia” dantesca.

Grande ritorno dunque per uno dei più grandi registi della scena internazionale, che dopo aver affrontato con straordinaria profondità il teatro di Cechov, Gogol’, Puškin e Tolstoj, e dopo il recente allestimento de L’idiota di Dostoevskij, torna a confrontarsi con un imponente testo, La Divina Commedia di Dante Alighieri, che vedremo al Metastasio in esclusiva per la Toscana.

Il regista lituano è una leggenda del teatro europeo contemporaneo. Il suo teatro metaforico si esprime attraverso spettacoli dinamici, espressivi e visivi, nei quali grande attenzione viene dedicata non solo alla interpretazione emozionale e plastica degli attori, ma anche all’utilizzo unico degli elementi scenici che nel corso dell’opera acquisiscono diversi livelli di significato.

Il talento fantastico di Nekrošius, grazie al quale è in grado di dare corpo alla complessità dei suoi molteplici mondi interiori, è questa volta messo al servizio di uno dei testi più visionari della storia della letteratura italiana La Divina Commedia.

L’astrazione può essere rovinosa sulla scena e nessuno mai sarebbe in grado di sopprimere, tenere sotto controllo questo materiale. Tutti in questo mondo devono affrontare molti problemi e far fronte a grandi ostacoli per realizzare anche una piccola parte dei propri sogni e desideri. Penso che questo sial il significato del viaggio di Dante. Un viaggio lungo e faticoso che dalle tenebre porta alla luce”.

Nekrošius lavora qui sull’Inferno e sul Purgatorio, dedicando due parti alla prima cantica ed una alla seconda. Come è noto l’opera è formata da 3 cantiche, ciascuna per ogni regno dell’oltretomba, ed ogni cantica presenta 33 canti, ad eccezione dell’Inferno che ne ha 34, ed ogni canto, a sua volta, è suddiviso in terzine (complessivamente 1562) . Ma Nekrošius sottolinea di essersi concentrato  su “Inferno” e “Purgatorio” “perché non c’è mai abbastanza tempo per le prove, mai abbastanza forza fisica intellettuale ed emotiva per tutta la Divina Commedia. Mettere le tre cantiche in una sola sera non è un compito di cui la natura umana è all’altezza. Lo stesso dicasi per l’improba fatica che sarebbe fare da spettatori alle tre cantiche in una stessa serata”.

Dante è interpretato da  Rolandas Kazlas, 43 anni, conosciuto dal pubblico italiano come Iago nell’Otello.Vaidas Vilius interpreta Virgilio. Ieva Triškauskaitė è Beatrice.

Spettacolo di 4 ore e 20 minuti, in lingua lituana con sopratitoli in italiano.
Sconsigliato quindi per chi non frequenta abitualmente i teatri, per chi incuriosito dal nome e dalla fama del regista decide incauto di assistere alla rappresentazione, potrebbe essere l’ultima volta che entra in un teatro!
Consigliato invece per un pubblico avvezzo e appassionato di teatro di ricerca e  sperimentazione, curiosi di assistere all’ultimo lavoro del maestro lituano.

Ulteriori informazioni: www.metastasio.net

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