“Tutto accade per una ragione”: l’ultimo libro della trilogia di Anna Dalton

Lotta per quello che vuoi veramente, senza fermarti mai

«Sentire, dentro di sé, mentre si contempla il cielo con tutta la sua grandezza, le infinite possibilità che si aprono quando si ha finalmente il controllo della propria vita. Quando si possono fare scelte che siano oneste e coerenti con se stessi. Tradire chi si ha al fianco è triste, ma tradire noi stessi è imperdonabile.»

Tutto accade per una ragione, pubblicato da Garzanti, è l’epilogo della trilogia ad opera di Anna Dalton. Segue gli amatissimi: L’apprendista geniale e La ragazza con le parole in tasca.

Ci siamo ormai affezionati al personaggio di Andrea Doyle, una ragazza all’apparenza fragile e disorientata, ma in realtà forte e determinata. Suo padre George, i suoi amici, il Longjoy, perfino la rivale Barbie ci hanno regalato emozioni, momenti di riflessione e di spensieratezza. Le vicende sono ambientate a Venezia, sede del college, a San Neri, paesino natale di Andrea, e a Dublino, città della madre della protagonista. Il viaggio del lettore attraverso queste città è un percorso emotivo e di crescita. Il processo di maturazione di Andrea è lungo e definitivo, tanti episodi la segneranno e non sarà mai più la stessa.

È il terzo ed ultimo anno al Longjoy College, il più difficile e intenso di tutti. Sono i mesi in cui Andrea, Joker, Marilyn, Andre e tutti gli altri dovranno impegnarsi molto per superare il P.E.S.A.N.T.E., l’esame finale. L’acronimo la dice lunga. Solo uno di loro si aggiudicherà la borsa di studio al New Yorker ed Andrea ce la metterà tutta per ottenerla. Ma è veramente ciò che vuole?

Al desiderio e allo studio per diventare giornalista si intrecciano altre situazioni e tematiche. Innanzitutto, primeggia l’amore. Andrea e Joker sono finalmente insieme, ma aspirazioni e desideri divergenti li allontaneranno più volte. La tensione data dagli alti e bassi della loro storia tiene alta la soglia d’attenzione di chi legge. Prosegue a gonfie vele l’avventura romantica di Marilyn ed Andre tanto che diventeranno genitori. Persino George troverà di nuovo l’amore, ma la figlia, inizialmente, non la prenderà bene. E poi riemerge, seppur non rendendo cupo il romanzo, il tema del lutto, della mancanza della madre. Andrea va a Dublino per cercare il ‘tesoro’ di cui parla sua madre nella lettera che le ha lasciato. È alla perenne ricerca delle sue origini e le pagine che la descrivono sono malinconiche e nostalgiche. Il mood nostalgico è quello che caratterizza per lo più questo volume. È l’ultimo anno di college, è l’ultima lettera della madre, sono gli ultimi giorni che staranno tutti insieme ed è il momento di prendere delle decisioni importanti.

C’è poi il tema del destino, come preannuncia il titolo. Non è tutto scritto, ma, forse, ciò che accade nel presente ha un significato più profondo che scopriremo più avanti. L’importante è rispettare ed essere coerenti con se stessi.

Lo stile è fluido e scorrevole come nei romanzi precedenti. La prosa è asciutta, ma le descrizioni sono dettagliate e ci sono molti dialoghi. Il ritmo incalzante degli eventi invita a proseguire nella lettura.