“La ragazza con le parole in tasca”: solo credere in se stessi porta davvero lontano

Il nuovo romanzo di Anna Dalton

«Anche ora che, come allora, mi sento affaticata, indecisa, dubbiosa, ho sempre dentro di me quella certezza che ho acquisito da piccola, quella libertà di scegliere ogni giorno le cose che mi fanno felice. Alcune non mi sono chiarissime, scompaiono e poi riappaiono ma una, di sicuro, c’è sempre. Scrivere. Trovate ciò che vi rende felici, nonostante tutto, in maniera incrollabile, e seguitelo.»

È ormai un best seller il nuovo romanzo dell’attrice e scrittrice Anna Dalton: La ragazza con le parole in tasca, pubblicato da Garzanti. Si tratta del seguito dell’amatissimo L’apprendista geniale.
Ritroviamo la protagonista, Andrea, più determinata che mai ad inseguire il suo sogno, quello di diventare giornalista, ma la quotidianità la metterà a dura prova. La storia inizia d’estate con Andrea che è ritornata a San Neri, il paesino in cui vive, continuando a portare avanti il suo Doyle News. Improvvisamente riceve una lettera anonima, ad attenderla è il suo amato/odiato Joker. La loro relazione sarà al centro della storia e costeggerà tutte le nuove esperienze di Andrea. Il suo più grande e vero fan è suo padre George, che lei chiama per nome e che rappresenta tutta la sua famiglia, perché la mamma è morta quando era ancora una bambina. Le manca da morire: è lei che le ha infuso questa passione e questa esigenza di scrivere. Scrivere per affrancarsi, per esprimersi, per affermarsi, perché si hanno tanto parole in tasca che la voce fa fatica a pronunciarle tutte. Oltre a questa abilità, Andrea ne possiede un’altra, che come le dice un professore al Longjoy College, una delle scuole di giornalismo più prestigiose al mondo che lei frequenta, è forse la migliore: la tenacia. Cade e si rialza e può sempre contare sui suoi fantastici amici: Uno, Andrea, Marilyn e anche Zen, il nuovo ragazzo che le fa battere il cuore. A farla sospirare non sarà soltanto il ragazzo tenebroso, che si fidanzerà nuovamente con Lana, o appunto Zen, il nuovo arrivato, ammesso direttamente al secondo anno per le sue grandi doti di scrittura e la sua inchiesta che ha vinto un prestigioso riconoscimento – ma anche l’anno accademico al Longjoy, tanto da rischiare di perdere la borsa di studio per una bocciatura, e la sua professione d insegnante di inglese (il lavoretto che le fa guadagnare dei soldi per pesare il meno possibile su George). Questo romanzo parla tanto di sentimenti, ma affronta anche altre tematiche: l’importanza di credere e coltivare i propri sogni e il rapporto con i genitori, anche quelli che ormai sono angeli in cielo, ma che sono ancora con noi grazie al ricordo che ne abbiamo. Andrea assomiglia a sua madre e ne cerca l’approvazione, dentro di sé, in ogni cosa che fa. In fondo, il suo sogno è diventare come lei.

Ma non tutti hanno a cuore le sue mancanze e si suoi problemi. Non mancheranno, infatti, i litigi con l’acerrima nemica, Barbie, presuntuosa e prima della classe.
A far da cornice, quasi vivente potremmo dire, alle storie di Andrea e dei suoi amici,ci sono le calli e i canali di Venezia. Un episodio sarà ambientato nella bellissima Burano. Senza tralasciare San Neri, dove c’è suo padre, il suo cagnolino Chew e il signor Tarallo (proprietario dell’albergo dove lavora George). Venezia l’attrae, le ruba il primo bacio, le fa intravedere una carriera brillante, ma poi diventa una città matrigna che le fa capire il percorso tortuoso della vita. Pochissime cose andranno nella direzione sperata, la maggior parte saranno impreviste e soprattutto difficili. Il lieto fine è delle favole, non della vita reale. Andrea capirà che la vita è fatta di scelte e che più si cresce più esse diventano difficili.

Nulla è scontato in questo romanzo né la trama né i personaggi. Lo stile è scorrevole e disinvolto, ci sono distensioni che lasciano il lettore respirare per qualche minuto e poi riprende l’incalzare degli eventi che lo tiene sospeso su un filo. Come nella vita reale, quando credi che sia arrivato il momento di riposarti, un evento inaspettato ti fa alzare l’ascia per combattere di nuovo.