Carla Marcone racconta il suo romanzo Fiori di Carta

Carla Marcone racconta il suo romanzo edito da Scrittura e Scritture

Cari amici questo mese abbiamo incontrato la scrittrice Carla Marcone per scambiare qualche battuta sulla sua vita e sulla sua attività di scrittura. In particolare su Fiori di Carta, un romanzo edito da Scrittura e Scritture. Le abbiamo chiesto di parlarci di questo romanzo. Perché un lettore dovrebbe leggerlo?

Fiori di carta è una storia d’amore, di rabbia e orrore, in cui il vero protagonista è il destino. Si svolge su un’imprecisata isoletta del Mediterraneo, chiusa e arretrata, e in un tempo che si sviluppa sulla lontana eco degli slogan rivoluzionari del ’68. In quell’anno nasce Rossella, l’io narrante, da una madre sorda ai rumori del mondo e muta davanti alla sordità del mondo. Un segreto tiene le fila del racconto: una lettera misteriosa custodita in un barattolo con i girasoli, da sempre brama della curiosità di Rosella. E solo nel finale conoscerà il mistero che intreccia le vite di ogni personaggio. E sarà proprio leggendolo che si potrà dare una possibilità ad ognuno di loro. Si potranno trasformare in sangue e carne l’inchiostro e le parole. Questo è il potere di ogni lettore. Perché un libro non letto rimane un corpo inerme, senza vita e senz’anima.

Parlarci di te, se ti dovessi descrivere per i nostri lettori che aggettivi utilizzeresti?

Ottimista. Trovo sempre un motivo per sorridere. Chiacchierona e, vox populi, un po’ matta. Mi piace essere generosa e sono votata al bene. Le formalità non sono il mio mestiere, preferisco la chiarezza a qualunque costo, anche a costo di apparire antipatica o brutale. So precisamente che tipo di persona sono. Mi conosco in pregi e difetti. Ho pochissime certezze e elevo altari al dio del dubbio. Credo in alcuni inalienabili valori come l’onestà e la lealtà, l’amicizia e l’amore. Il mio difetto più grande è la mancanza di disciplina ma ci sto lavorando. E dulcis in fundo: sono pigra. La mia idea di paradiso comprende un divano comodo, un pozzo senza fondo di cioccolato fondente e una biblioteca inesauribile.

Quali sono i tuoi autori di riferimento?

Tutti quelli che leggo. Prediligo i classici ma da ogni libro imparo qualcosa, perfino da quelli che mi deludono.

Cosa è per te la scrittura?

E’ la smania della fantasia di inventare storie. E’ uno strumento che mi consente l’accesso ad un’altra dimensione. E sa di buono. Dolce come zucchero filato e profumata di bucato messo ad asciugare al sole di un cortile allegro e di un caffè davanti a quattro chiacchiere. Mi restituisce l’entusiasmo bambino e mi rende felice.

Che progetti hai per il futuro?

Non faccio progetti. Vivo oggi, amando, leggendo e scrivendo.

Il complimento più bello e la critica che più ti ha colpito che hai ricevuto?

Le critiche tendo a rimuoverle sebbene siano quelle che mi spingono a riflettere e a migliorare. Il complimento più bello sono i lettori che decidono di leggere le mie storie.

Grazie per la disponibilità!