“I fratelli Karamazov” all’Arena del Sole di Bologna

Da venerdì 8 a domenica 10 febbraio, nella Sala Grande dell’Arena del Sole, il Teatro Stabile della Sardegna e Teatro Metastasio Stabile della Toscana presentano I fratelli Karamazov, dal romanzo di Fëdor Michailovič Dostoevskij, drammaturgia Roberta Arcelloni e Guido De Monticelli, regia Guido De Monticelli, con Mauro Malinverno, Corrado Giannetti, Francesco Borchi, Fabio Mascagni, Luigi Tontoranelli, Cesare Saliu, Paolo Meloni, Daniel Dwerryhouse, Mariagrazia Sughi, Silvia Piovan, Elisa Cecilia Langone, Valentina Banci, scene Lorenzo Banci e Federico Biancalani, costumi Zaira De Vincentiis, musiche Mario Borciani, disegno luci Loïc François Hamelin, regista assistente Rosalba Ziccheddu.

Il regista Guido De Monticelli mette in scena in forma di dramma I fratelli Karamazov, ultimo romanzo di Fëdor Dostoevskij, in quella che è la seconda tappa – dopo l’allestimento diretto da Paolo Magelli lo scorso anno de Il giardino dei ciliegi di Čechov – di un progetto che vede il Teatro Stabile della Sardegna e il Teatro Metastasio Stabile della Toscana uniti nel percorso voluto dai direttori artistici – gli stessi De Monticelli e Magelli – attraverso la fusione e l’integrazione delle due compagnie.

Pubblicato a puntate nel 1879, I fratelli Karamazov è un grande palcoscenico dove il tema del male e dell’esistenza di Dio si fanno rovente dibattito nell’incontro fra i tre fratelli – l’evangelico Alëša, il passionale Dmìtrij e il tormentato e raziocinate Ivàn – sullo sfondo di un terribile delitto: l’uccisione del padre, figura buffonesca e filistea. Intorno ai fratelli e alla torbida e divorante azione in cui sono implicati, si dibatte una miriade di creature, intrappolate nell’eterna lotta fra il bene e il male. Ma in Alesa si incarnano, attraverso un lacerante viaggio nell’umano, il sogno e il presagio che il regno di Cristo si instaurerà sulla terra e l’amore universale vincerà il dolore.

La storia di una famiglia raccontata dal grande autore russo come spunto per rappresentare la più ampia famiglia umana, con le sue debolezze e i suoi conflitti sociali e religiosi. «I fratelli Karamazov – scrive Guido De Monticelli – sono un grande palcoscenico dove il tema del male si dibatte e viene dibattuto in tutte le sue varianti, in una “orchestrazione polifonica”, secondo la definizione di Bachtin, che mette a nudo e dispiega una pluralità di concezioni etiche, filosofiche, sociali e politiche».

Maggiori informazioni: www.arenadelsole.it

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