
Alla Fondazione MAXXI di Roma fino al 17 febbraio 2013 è in mostra L’Italia di Le Corbusier. Architetto, scultore, pittore, geniale pensatore del suo tempo, padre della moderna urbanistica e maestro del Movimento Moderno con Mies van der Rohe, Gropius, Lloyd Wright e Aalto: è Le Corbusier, dal 1920 pseudonimo di Charles-Édouard Jeanneret.
A lui il MAXXI Architettura diretto da Margherita Guccione dedica la mostra “L’Italia di Le Corbusier” a cura di Marida Talamona (18 ottobre 2012 – 17 febbraio 2013). Realizzata in partenariato con la Fondation Le Corbusier di Parigi, l’esposizione si avvale del supporto di un consiglio scientifico composto da alcuni dei massimi esperti della vicenda lecorbuseriana.
La mostra presenta 320 documenti originali e 300 fotografie per una esposizione che, seguendo un filo cronologico e tematico, documenta le molteplici influenze che l’Italia ha avuto sulla formazione e sul lavoro del maestro: dai primi
viaggi agli inizi del Novecento ai progetti, mai realizzati, per il Centro Calcolo Olivetti di Rho e per l’Ospedale di Venezia degli anni Sessanta.
Il percorso di mostra si snoda tra documenti diversi, testimonianze di viaggi, studi, scambi culturali e aspirazioni personali, dagli schizzi dei monumenti italiani sui carnets de voyage alla riproduzione settecentesca della pianta di Roma Antica di Pirro Ligorio della quale Le Corbusier riprodusse un frammento per illustrare la sua Leçon de Rome, dalla corrispondenza con Pier Luigi Nervi ai sei grandi fogli con disegni schizzati durante la conferenza di Milano nel giugno 1934 a documentare la complessa formazione “italiana” dell’architetto, nutrita da un’ approfondita esperienza diretta e dagli studi alla Bibliothèque Nationale di Parigi.
Un ricco apparato fotografico accompagna la mostra offrendo una lettura integrata di un Le Corbusier meno noto, nel dialogo che instaura con gli artisti e gli architetti suoi contemporanei, restituendo la completezza della sua statura intellettuale e l’eccezionalità del suo pensiero.
L’allestimento, a cura di Umberto Riva, è un raffinatissimo omaggio al Maestro di un grande architetto italiano: la narrazione è scandita da un susseguirsi di pareti in tavolato di legno delineando un percorso espositivo che dialoga al tempo stesso con gli straordinari disegni lecorbuseriani e con l’architettura contemporanea del MAXXI.
“Il MAXXI Architettura . – dice il Direttore Margherita Guccione – prosegue l’indagine su temi, forme e figure del XX e XXI secolo. In questo caso la scelta del rapporto tra Le Corbusier e l’Italia è una chiave di lettura che restituisce la poliedricità, molto contemporanea, della sua figura: architetto, urbanista, designer, pittore, scultore e homme de lettres ha letteralmente rivoluzionato il modo di pensare l’architettura investendo con la sua lezione l’intero pianeta. La mostra rivela l’influsso della cultura italiana nel suo pensiero progettuale.
“La mostra racconta un altro Le Corbusier, meno conosciuto e di grandissima rilevanza. – dice Marida Talamona, curatore della mostra – Disegnatore instancabile, in Italia Le Corbusier studia le architetture del passato considerandole non un materiale inerte ma una fonte viva, ricca di annodamenti con il presente e di stimoli per l’Architecture des temps nouveaux . Gli insegnamenti tratti da Pisa, da Pompei, dalla cella della certosa del Galluzzo o dalla forma urbana di Venezia restano indelebili nel suo pensiero architettonico fino all’ultimissimo suo progetto, il nuovo ospedale di Venezia, rimasto purtroppo non realizzato.”
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
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