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13 Settembre 2025

luglio 2025

ven11lug(lug 11)20:00dom13(lug 13)22:00ElettraTeatro Grande - Pompei, Parco Archeologico di Pompei - Pompei - Campania

Dettagli

L’Elettra di Sofocle, composta probabilmente tra il 420 e il 410 a.C., rappresenta uno degli esempi più alti di tragedia attica per la forza emotiva della protagonista e l’intensità del linguaggio poetico: rispetto alla medesima vicenda trattata da Eschilo (Coefore) ed Euripide (Elettra), Sofocle accentua l’elemento psicologico e individuale, concentrandosi profondamente sulla figura di Elettra. Sofocle prende la materia mitologica delle Coefore di Eschilo ma, eliminando l’intervento divino e il giudizio finale di Apollo, fa in modo che non ci sua una vera conclusione morale: la vendetta viene consumata, ma non viene né giustificata né condannata apertamente,  lasciando uno spazio di ambiguità che riflette una visione del mondo più problematica e umana, propria della tarda fase del teatro attico. Rispetto poi all’Elettra di Euripide (coeva o leggermente posteriore), Sofocle propone una tragedia meno ironica, più eroica, ma anche più stilizzata, perché mentre Euripide insinua il dubbio sul valore della vendetta, Sofocle invece sublima la tensione etica nel gesto tragico. Perché si colloca, questa Elettra, in un periodo storico cruciale: la fine della Guerra del Peloponneso, epoca di crisi per Atene, non solo militare, ma anche politica e morale, la tragedia riflette, indirettamente, le ansie del tempo, il collasso dell’ordine civico che si riflette nella frattura della famiglia dei Pelopidi. Il tema della vendetta privata (dīkē) contro la giustizia pubblica (nomos) è, allora, eco della tensione tra potere personale e istituzioni democratiche ad Atene e il ruolo ambiguo di Clitemnestra come donna al potere può anche essere letto come una riflessione sul timore della sovversione dei ruoli sociali.

Roberto Andò privilegia la visione emotiva e interiore, la dimensione dei sentimenti, concependo Elettra non come protagonista di un conflitto esteriore, bensì come una figura ossessionata dal dolore interno e dalla vendetta. La scenografia di Gianni Carluccio è uno spazio scenico simbolico, presenta un palazzo crollato, una “natura morta” su cui Elettra si consuma; i costumi di Daniela Cernigliaro sono volutamente atemporali, rispetto alla drammatizzazione. Tutto è pensato per sottolineare la solitudine e la frattura del mondo degli Atridi. «Qui Elettra, eroina del dolore, può solo riattivare iterativamente il flusso vertiginoso delle sue emozioni. Mentre cova la vendetta, si strugge per l’orrenda morte del padre, Agamennone, giurando di esservi sempre fedele. Quando esce dal palazzo sfidando gli occhi di chi la controlla, Elettra accenna pochi passi clandestini, sempre gli stessi, poi torna a fermarsi sulla soglia della casa paterna.  Schiacciata dalla sofferenza, non può che ripetere il suo lamento ossessivo, evocando una vendetta che è ancora lontana. Noi, che la mettiamo in scena oggi, ipotizziamo che la sua unica consolazione sia la musica. Elettra suona il piano e lascia che la sua pena si sciolga nelle note, che nel suono si raccolga l’ombra della sua anima infelice».

Elettra
di Sofocle
traduzione Giorgio Ieranò
regia Roberto Andò
con Sonia Bergamasco (Elettra), Anna Bonaiuto (Clitennestra), Roberto Latini (Oreste), Silvia Ajelli (Crisotemi), Bruna Rossi (Corifea) Paola De Crescenzo (Corifea), Giada Lorusso (Corifea), Danilo Nigrelli (Pedagogo), Roberto Trifirò (Egisto), Rosario Tedesco (Pilade), Simonetta Cartia (Capo Coro)

Coro di Donne di Micene
Clara Borghesi, Carlotta Ceci, Ludovica Garofani, Gemma Lapi, Zoe Laudani, Arianna Martinelli, Francesca Sparacino, Francesca Totti, Siria Veronese Sandre (Accademia d’Arte del Dramma Antico)

scene e disegno luci Gianni Carluccio
costumi Daniela Cernigliaro
musiche Giovanni Sollima
suono Hubert Westkemper
movimenti Luna Cenere
assistente alla regia Luca Bargagna
assistente scenografo Sebastiana Di Gesù
assistente costumi Pina Sorrentino
Durata 120 minuti
produzione Inda – Istituto Nazionale del Dramma Antico, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale 
Pompei, Teatro Grande


Orario

dalle 20:00 alle 22:00


Biglietti

da € 15,00 a € 20,00

Date

venerdì 11 luglio 2025 8:00pm - domenica 13 luglio 2025 10:00pm(GMT+00:00)

Luogo

Teatro Grande - Pompei

Parco Archeologico di Pompei - Pompei - Campania

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Autore

Luigi Paolillo

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