
[rating=4] Nuovo appuntamento clou con la musica d’autore per l’estate della Versiliana il 10 agosto scorso. Nel poetico parco, un tocco delle glaciali visioni di Dashi Namdakov nella mostra “Transformation”.
Disseminate nel verde, emergono erranti creature ed una mastodontica alce cavalcata da una figura femminile, 6,5 metri di lunghezza per 3,5 metri di altezza. La mostra dell’artista siberiano prosegue all’interno della villa D’Annunziana con nuove creazioni mitologiche e orientali in bronzo: misteriose e graffianti le opere affascinano e inquietano il visitatore.
Nelle altre sale della villa è inoltre possibile ammirare esposizioni di altri autori come Pino Pinelli, Galliani, Greenway, Mainolfi e Santachiara. All’esterno, nella Fabbrica dei Pinoli, giovani autori emergenti espongono le loro interessanti installazioni: un vero parco d’autori tutto da ammirare.
All’interno di questa cornice, per la notte di San Lorenzo, tutto esaurito per il concerto di uno dei più grandi cantautori della musica leggera italiana degli anni ‘60 e ’70: Gino Paoli.
Dopo essersi presentano con la sua canzone di esordio La gatta, l’autore genovese ha narrato aneddoti e declamato vere e proprie poesie, come le sue canzoni: inni alla vita e all’amore.
Da Sapore di sale, cantata per l’occasione insieme al pubblico a Il Cielo in una stanza, Che cosa c’è, Albergo a ore, Senza fine, Una lunga storia d’amore fino a Quattro amici.
Un concerto che ha ripercorso le pagine di cinquant’anni di canzoni della musica italiana, pagine che hanno visto il cantautore emergere ed affermarsi per la semplicità e la profondità dei suoi testi e della sua musica.
Nella sua lunga carriera Paoli ha spesso donato le sue canzoni ad altre voci (Mina, Ornella Vanoni, Luigi Tenco, Franco Battiato, etc.), e questo donare scaturisce dal suo essere carico di una tale forza ed energia da incantare ed emozionare ancora oggi tutte le età.
Il pubblico variegato ha apprezzato in pieno, commuovendosi e partecipando con passione fino all’ultima nota.
In una serata dove l’umidità non ha permesso di vedere stelle cadenti, la musica di Gino Paoli ha brillato con successo.