Parc Güell a Barcellona: la simbologia esoterica di Gaudì

Gaudí lavorò molto per i più importanti imprenditori barcellonesi che per dare lustro a se stessi chiamavano i grandi artisti del tempo. Tra questi ricopre un ruolo fondamentale la famiglia dei Güell, industriali tessili, per i quali realizzò il palazzo di famiglia, sulla Rambla che porta al mare ed una colonia tessile vicino a Barcellona. Sempre dai Güell, nel 1900 ricevette l’incaricato più stimolante di costruire una città giardino che doveva ospitare le dimore dei nuovi signori di Barcellona.

L’opera rimase incompleta, sia per mancanza di fondi, sia perché la Sagrada Familia cominciò a diventare per l’architetto l’unico lavoro della sua vita. Nel 1922 il comune di Barcellona comprò il parco dalla famiglia Güell che in seguito trasformerà in parco pubblico.

Sono molteplici gli aspetti possono essere legati al campo dell’esoterico. Gaudì fu un grande studioso ed un grande osservatore di tutto ciò che lo circondava, non avendo paura di applicare all’architettura i suoi convincimenti. Molte delle sue creazioni ricevettero critiche, perché troppo innovative e non comprese fin  da subito. La casa Batlló, fu chiamata la casa delle ossa, la Milá, la Pedrera ovvero cava di pietre o grotta di pietre, in segno dispregiativo.

Gli studiosi dell’alchimia avevano dei simboli che li contraddistinguevano, come la salamandra ed il serpente.

La salamandra, animale anfibio ed a sangue freddo era considerato in grado di resistere al fuoco proprio grazie alla freddezza del suo corpo. La salamandra proprio per questo motivo, nelle leggende medievali, era in grado grazie alla sua resistenza al fuoco di vincere contro le fiamme degli inferi e quindi sul male.

salamandra

Altro animale alchemico è il serpente, rettile a sangue freddo noto per le sue proprietà taumaturgiche e da cui si ricavavano medicinali dai veleni.  Il serpente è molto presente in tutto il parco fino ad uscire con la testa dal centro di uno scudo con una testa di colore bronzo.

Il serpente vuole ergersi contro il male a difesa della Catalogna , rappresentata nello scudo dietro la testa del serpente, bandiera gialla e rossa. Non a caso i medici ed i farmacisti hanno come simbolo due serpenti incrociati.

Nel Park Güell si trovano entrambi: la salamandra ci aspetta davanti all’entrata principale mentre il serpente circonda tutto il Parco uscendo con la testa davanti alla salamandra.

serpente

Il Park Güell è cinto da un muro di recinzione decorato da frange rosse e bianche, tecnica utilizzata dalle navi fenicie. Gaudì in questo modo fa sì che il Park sia un’isola come quella di Tommaso Moro, Utopia, la città che può essere raggiunta solo dal mare. Sopra il muro di cinta furono inseriti 14 medaglioni con l’indicazione della “k” di Park e che ci informa che si entrava in un parco all’inglese.

In origine furono progettate sette porte, numero magico, vedi i sette giorni della settimana oppure i sette chakra, ma se ne costruirono solo tre. Sulla scalinata dell’entrata del Parc Güell ci troviamo davanti ad una struttura dalla forma di tripode che al suo interno contiene una pietra grezza, la pietra filosofale da cui nasce e si sviluppa tutto.

Questo elemento rappresenta la  base di un fornello da fusione alchemica, copia di una struttura rappresentata in un medaglione che si trova  nella cattedrale di Notre-Dame di Parigi.

Parc Güell

La grotta delle carrozze

Dopo essere entrati sulla destra della scalinata si vede una grotta che sembra essere stata realizza come ricovero per una carrozza o un veicolo. La sua sagoma e quella delle colonne è assai particolare tanto da assomigliare alla forma del corpo degli elefanti. Le scale che salgono verso la sala delle 100 colonne, o tempio egizio hanno la forma di due serpenti che si attorcigliano tra loro, chiaro è il riferimento alla protezione della Catalogna e di Barcellona.

Il trencadís, la ceramica spezzata, divenuta espressione d’arte per Gaudí, ricopre con flessibilità perfetta le coperture e le forme che evocano un mondo surreale e magico.

Il padiglione della destra era destinato alla funzione di portineria o di casa del guardiano.

Ai lati della scalinata Gaudì fece collocare delle mattonelle esagonali, concave e convesse, che assomigliano alle celle di un favo di api. Questi insetti sono, per definizione il simbolo del lavoro e della vita vissuta in una comunità, attraverso il loro lavoro producono cibo e mezzi di sostentamento per tutti.

Gli abitanti del parco avevano raggiunto il benessere attraverso il loro lavoro, ed attraverso le loro fatiche anche Barcellona e la Catalogna avevano raggiunto il benessere ed il progresso.

Ed è proprio questo il significato che Gaudì vuole esprimere con il Parc. E’ solo attraverso la solidarietà e l’unione tra tutti gli individui uniti verso l’ottenimento di obbiettivi comuni che si può raggiungere il benessere ed il progresso per tutta la società.

Parc Güell

Barcellona è Gaudì, ma anche Gaudì è Barcellona.

Un architetto geniale come Antoni non poteva che nascere e sviluppare la sua scienza se non che a Barcellona. Barcellona è una città vitale, frizzante, operosa, solare, allegra, tra il mare ed il cielo. I catalani sono come le api a cui si è ispirato Gaudì, allegri, solari, ospitali, vitali, generosi.

La loro città, che nel passato vedeva al mediterraneo ed ai confini fuori dalla Spagna, oggi guarda per il proprio sostentamento e per il proprio progresso all’Europa. Che Gaudì, che ha amato e vissuto fin nel suo più intimo pensiero questa città, possa vegliare, aiutando questa splendida terra e tutti i catalani nelle prossime battaglie che loro malgrado si troveranno ad affrontare.

Se vuoi un approfondimento sul mondo di Gaudì, ti consigliamo il libro Gaudí. L’architetto di Dio.

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