Unspoiler, Unexplored, Unbeliavable. Queste le poche parole scelte per il payoff promozionale delle Faroe Island (Isole Faroe), che nonostante siano state premiate come “isole più belle del mondo da visitare” dai più illustri advisor di viaggi, quali National Geographic Travel e Lonely Planet, stentano, per fortuna nostra, a raggiungere il turismo di massa, e si mostrano agli occhi dei travelers ancora incontaminate, inesplorate, incredibili.
Dopo averle scoperte possiamo aggiungere allo slogan faroese la parola Unforgettable, perché è indimenticabile quello che tenteremo di raccontarvi.
Il nostro “tasting” tour delle Isole Faroe, organizzato grazie a Visit Faroe Islands, ha la durata di quattro giorni e tre notti (in diretta twitter #fermatafaroe); non più di 72 ore per immergersi dalla testa ai piedi tra natura e cultura di queste isole mozzafiato. Scopriremo villaggi ameni costellati di fragorose cascate, solcheremo le onde dell’Oceano Atlantico guidati da delfini, esploreremo isole solitarie dominate da Pulcinella di mare, e alla sera ci ristoreremo in ottimi ristoranti dalla cucina tradizionale e innovativa. Un’esperienza rigenerante per occhi, spirito e corpo che è ora di iniziare: benvenuti alle Faroe Islands.
Le Isole sono raggiungibili da vari paesi, noi provenienti dal tour dell’Inghilterra del sud, vi approdiamo con un volo da Copenaghen della Atlantic Airways, compagnia di bandiera faroese che offre un buon numero di voli verso l’aeroporto di Vagar. Oltre che dalla capitale danese, anche da Bergen, Billund, Edimburgo e Reykjavik.

L’aeroporto delle Isole Faroe si trova sull’isola di Vagar, e già dal finestrino dell’aereo in fase di atterraggio è possibile scorgere la sua imponente bellezza. Il verde, quello dell’erba in estate, sarà il primo colore a venirvi incontro appena scesi dall’aereo e vi accompagnerà attraverso le isole ammantate. Bagagli alla mano, manca solo un ingrediente essenziale per godere appieno del viaggio: un’auto, ovviamente! Sembra strano ma le Isole Faroe sono ben attrezzate in termini di strade e le isole principali sono collegate da tunnel sottomarini (tipico dei paesi nordici). L’agenzia di rental car del posto, la 62°N, che prende il nome dal 62° parallelo Nord dove le isole sono situate, ci consegna le chiavi di una spaziosa Nissan Pulsar che si rivelerà confortevole per tutto il nostro trip.
1 Sørvágur
Le prima escursione consigliata, vista anche la vicinanza, è alla graziosa città di Sørvágur, situata alla fine di un piccolo fiordo dal quale nel pomeriggio è possibile ammirare un’eccezionale bassa marea. La spiaggia nera che emerge dal mare permette di raggiungere e toccare facilmente l’acqua, per un primo assaggio d’Oceano. All’orizzonte si scorge l’affascinante cresta rocciosa dell’isola disabitata di Gàshólmur, con alle spalle la sagoma imponente di Mykines.
2 Gásadalur
Proseguiamo per una breve sosta al villaggio di Bøur e infine, passata una galleria che attraversa la montagna raggiungiamo Gásadalur, ultimo villaggio delle Faroe ad essere collegato con un tunnel finito di scavare nel 2006. Per scoprire come gli abitanti del posto potevano oltrepassare la montagna fino a pochi anni fa basta guardarsi intorno e scoprire due strade: una porta ad un aspro sentiero tortuoso verso il monte, l’altra a delle ripide scalette scavate nella roccia che discendono fino agli scogli e al mare. Da qui si apre un panorama unico e mozzafiato, un’immagine che racchiude forza e purezza di queste isole. Dalla morbidezza levigata della valle, una fragorosa cascata d’acqua sfonda senza indugio la roccia e si getta in mare aperto. Dietro di essa la quiete del villaggio, ornato da tradizionali case in legno nero con il tetto d’erba, protette da alte montagne immobili, segnate ancora dai solchi dell’ultima glaciazione.
Come si colloca l’uomo in tutto questo è un mistero. Solo l’abbandono di quel ritmo dannatamente frenetico dello stile di vita occidentale ci può permettere di abbeverarci alla fonte instancabile della natura, apprezzarne il respiro silenzioso e per un attimo riuscire a capire.
3 Hotel Føroyar
Al termine della dovuta contemplazione, elemento essenziale nel percorrere queste terre, facciamo rotta verso la capitale, Tórshavn, nell’isola di Streymoy (la più grande) che con i suoi 20.000 abitanti rappresenta il centro pulsante di tutte le principali attrazioni delle isole. Nella città si trovano anche gli alberghi e i ristoranti migliori, la nostra base per i prossimi giorni sarà l’Hotel Føroyar, 4 stelle, tetto d’erba e camere minimal-chic con arredi di design nordico tutte con vista panoramica sulla baia e sull’isola di Nólsoy: il top per una sistemazione alle Faroe.
4 Áarstova Restaurant
Per cena scendendo a Tórshavn avrete l’imbarazzo della scelta, e il ristorante Áarstova, con la sua antica storia che trasuda dalle pareti in legno scuro esterne fusa con un tocco di eleganza interno, può essere un ottimo punto di partenza per incontrare la tradizionale cucina faroese, con piatti di pesce fresco, molluschi e il tipico agnello, oltre ad un’eccellente cantina di vini. Se volete approfondire la cena all’Áarstova Restaurant, leggete la nostra recensione.
5 Seconda giornata | Tórshavn
La prima fermata della seconda giornata sulle isole, è dedicata ad una visita di Tórshavn, fondata nel X secolo dai vichinghi che dedicarono il nome della città al dio nordico della guerra Thor, è una delle più piccole e piacevoli capitali del mondo, nonché la più antica dell’Europa settentrionale. La squisita cordialità dei suoi abitanti fa si che in poche ore vi sentirete del tutto a vostro agio passeggiando intorno alle vie del centro e del porto. Gli edifici colorati che costeggiano la banchina ricordano il Bryggen di Bergen e il vecchio Parlamento di Tinganes, un edificio rosso con tetto d’erba che si erge tra gli scogli, ha un tono molto familiare e poco convenzionale, passandoci accanto si ha la tentazione di sbirciare dalla finestra dell’ufficio del Primo Ministro o di andargli a bussare alla porta.
6 Grotto Concert
Tra il ricco calendario degli eventi in programma alle Faroe, da giugno ad agosto spicca il Summartónar, un festival di musica classica e contemporanea con una serie di concerti attraverso l’intero paese, con interpreti faroesi ed ospiti internazionali. La musica viene suonata spesso in piccoli borghi, chiese, scuole abbandonate, in combinazione con un’atmosfera intima e paesaggi mozzafiato. La location più impressionante è senz’altro quella della grotta di Klæmints-gjógv sull’isola di Hestur, all’interno della quale una volta la settimana viene eseguito un concerto. Per raggiungerla si deve essere pronti ad una meravigliosa avventura a bordo di una vecchia nave in legno che salpa da Tórshavn. Assolutamente da non perdere. Se volete scoprire di più sul Grotto Concert, leggete la nostra recensione.
7 Barbara Fish House
Tornati a terra, ancora con la musica nelle orecchie e negl’occhi il mare, andiamo a rifocillarci con una cena marinaresca, nel ristorante di pesce preferito dai giovani faroesi, si tratta di Barbara Fish House. Il locale si trova a pochi passi dall’Áarstova e da fuori può sembrare una bellissima abitazione tradizionale, con il tetto rigoglioso. Non appena aperta la porta l’incertezza di aver sbagliato posto svanirà, nel materializzarsi di suadenti profumi con echi di mare che vi accoglieranno al suo interno. L’ambiente è intimo e meno formale dell’Áarstova, ma il pesce freschissimo e la sua cucina vi stupiranno. Se volete approfondire la cena al Barbara Fish House, leggete la nostra recensione.
8 Terzo giorno | Isola di Mykines
Per il terzo giorno abbiamo in serbo un must delle Isole Faroe, una vera avventura nella quasi disabitata (ci vivono 10 persone) Isola di Mykines, colonia di migliaia di Puffins (Pulcinella di mare) che ogni anno vi vanno a nidificare. Per raggiungerla è necessario prendere una nave dal porto di Sørvágur con partenza tutti i giorni alle ore 10.20 e ritorno alle 17.00. Durante la settimana, nelle giornate di sole, è possibile approdare all’isola anche via elicottero. La nebbia alle Faroe è abbastanza frequente, se doveste trovarla non scoraggiatevi e partite ugualmente per l’isola che immersa nella coltre vi apparirà ancora più suggestiva e inesplorata. Una volta arrivati un percorso vi guiderà nella vostra escursione tra salite e discese di media facilità, fino a raggiungere il faro e tornare indietro. La bellezza è l’unicità del posto risiede nell’aspra natura incontaminata e nel fatto che Mykines rappresenta uno dei pochi posti al mondo dove poter osservare da vicino (e fotografare) i meravigliosi Puffins che popolano l’isola. Se volete scoprire di più sull’escursione all’isola di Mykines, leggete la nostra recensione.
9 Koks Restaurant
Dopo aver testato due delle migliori cuisines delle Isole Faroe (Áarstova e Barbara) per ultima cena vi abbiamo riservato il meglio della cucina nordica mondiale: una cena di degustazione al Koks Restaurant. Il ristorante si trova all’interno dell’Hotel Føroyar ed è vincitore del Nordic Prize come miglior ristorante del 2014. Il suo chef Poul Andrias Ziska è diretto discepolo di Leif Sørensen, gastro-ideologo della Nordic Cuisine. Obbligatoria la prenotazione giorni prima per un tasting menù da 19 portate con eccellente abbinamento vini. Un’esperienza a cui giunti fin qua è impossibile rinunciare. Se volete approfondire la cena al Koks Restaurant, leggete la nostra recensione.
10 Quarto giorno | Il vecchio villaggio di Kirkjubour
Il quarto giorno è dedicato oltre ad un’ultima visita alla Nordic church di Tórshavn, alla scoperta del vecchio villaggio di Kirkjubour sempre nell’isola di Streymoy, che durante il Medioevo rappresentava il centro ecclesiastico e culturale delle Faroe. Nel villaggio il tempo pare essersi fermato, con una serie di antiche casette nere del XIII secolo dall’architettura gotica, con tetti d’erba e finestre rosse: questo luogo apparentemente sperduto e sbattuto dalle onde del mare, accolse la residenza del vescovo fino alla riforma che abolì la diocesi delle Faroe, ma l’imponente rovina della Cattedrale di Saint Magnus domina ancora il sito. Si dice che il legno usato per la costruzione della fattoria sia giunto alla deriva via mare della Norvegia 700 anni fa. L’attuale chiesa parrocchiale bianca è l’unica chiesa medievale ancora in uso. I sentieri che ruotano attorno al villaggio portano ad escursioni a piedi di circa due ore dalle quali si raggiunge una bella vista sulle isole di Sandoy, Hestur, Koltur e Vágar.
11 Scoprire le Faroe
Il nostro “tasting” tour delle Faroe termina qui, ci ripromettiamo di tornare ad esplorare anche le isole del nord, e in inverno per assistere all’aurora boreale, che da qui si vede splendidamente.
Scoprire le isole è come riscoprire se stessi, ricentrarsi con il cosmo e con gli altri, riassaporare il piacere di conoscersi, entrando in contatto con persone dalla natura pura, che poggiano la vita su elementi semplici, essenziali, primordiali. Scoprire le Faroe è come percorrere al contrario il cammino dell’uomo, per rendersi conto di come la felicità a volte è molto più vicina di quanto lontano andiamo a cercarla. La natura apparentemente immobile qua è in continua trasformazione, dalle vallate che diventano montagne e che a loro volta si tuffano in mare, al tempo che in una giornata è capace di mostrarti tutte le quattro stagioni, fino al silenzio rotto dal fruscio delle cascate, o la nebbia che spinta dal vento diventa acqua. Un vento che sulle isole dove non crescono alberi, accarezza mente, anima e corpo, e sospinge imperterrito il musicale battito d’ali dei pulcinella di mare mentre spiccano il volo.
Complimenti!!
Ottimo posto, e BELLISSIMO articolo!!
Speriamo d andarci…. prima o poi!…
Sergio / MI