
Martedì 30 aprile, in Duomo a Firenze, a partire dalle ore 20.30, O flos colende, la rassegna di musica sacra promossa dall’Opera di Santa Maria del Fiore e quest’anno giunta alla sua XVII edizione, partecipa alla kermesse della Notte Bianca organizzata dal Comune di Firenze, proponendo una vera e propria maratona organistica al grande organo Mascioni con Mark Pacoe, Alessandro Bianchi e Yuzuru Hiranaka. Ingresso libero.
Un’occasione per valorizzare ancora una volta quel formidabile e potente strumento che è il grande organo Vincenzo Mascioni del Duomo di Firenze, dotato di ben settemila canne e anche per questo unico in tutt’Italia. Alle tastiere del Mascioni si avvicenderanno ben tre organisti di consolidata fama e provenienti da tre continenti e tre scuole differenti, ciascuno impegnato in un autentico tour de force di bravura e virtuosismo: l’americano Mark Pacoe, organista della Actor’s Chapel di New York, rinomato interprete nella Sala Concerti della Città Proibita di Pechino, nella Cattedrale di St. Patrick a New York e nella Basilica di San Pietro, vincitore del John Rodland Scholarship (2012), il più importante premio di musica sacra degli Stati Uniti; Alessandro Bianchi, organista della Basilica di San Paolo a Cantù e uno dei più affermati organisti italiani all’estero; il giapponese Yuzuru Hiranaka, uno dei più brillanti allievi di Ton Koopman, docente di organo al Conservatorio Reale Danese di Copenaghen e all’Accademia Statale di Musica Sacra di Roskilde.
Tre ore ininterrotte di musica (il pubblico potrà però scegliere se seguire in parte o per intero la maratona: l’ingresso è libero), durante le quali le maestose architetture del Duomo accoglieranno programmi dove brani celeberrimi si alternano a pezzi di rara esecuzione. Mark Pacoe affronta un programma incentrato sui compositori contemporanei americani Robert Hebble e Dan Lockair ma che prevede anche esecuzioni di Mendelssohn e di Widor; Alessandro Bianchi esegue brani popolarissimi trascritti per organo come lo spiritual Amazing Grace e la Marcia n.1 di Elgar, e le virtuosistiche Variazioni su un temadi Paganini dell’australiano contemporaneo Georg Thalben Ball; incentrate su due soli autori, ma autentici pilastri della letteratura organistica, le proposte di Yuzuru Hiranaka, che inizia la sua performance con la celeberrima Toccata e Fuga in re minore BWV 565 di Bach, il brano per organo più conosciuto al mondo, e la conclude nel nome di Liszt, la suggestiva Ave Maria e la fantasia e Fuga su “Ad nos, ad salutarem undam”, costruita su un canto corale tratto dall’opera Le Prophéte di Meyerbeer.
Maggiori informazioni: opera@operaduomo.firenze.it