Madama Butterfly allo Spazio Teatro 89, produzione di Voce all’Opera

Madama Butterfly allo Spazio Teatro 89 conquista il pubblico di Milano grazie all'allestimento semplice quanto efficace e ad un cast giovane di alta qualità.

Una Madama Butterfly semplice ma efficace, allestista con pochi e semplici mezzi e che ha saputo conquistare il favore del pubblico.

Voce all’opera ha messo in scena la celeberrima opera di Giacomo Puccini nella versione tradizionale, quasi in contrasto con quella filologica allestita alla Scala poco tempo prima.

La regia di Yamala-Das Irmici coglie appieno le potenzialità dello Spazio Teatro 89 e dispone lo spettacolo al centro della sala, in mezzo agli spettatori, che diventano così parte integrante della messinscena. Di fatto il pubblico pare essere quasi la massa degli invitati alle nozze della bella Cio-cio-san e così ancora più drammatico pare il tragico epilogo della giovane e bella fanciulla. Interessante la dislocazione del coro proprio attorno alla scena, rafforzando il senso di compartecipazione alla vicenda.

Pochissimi gli oggetti di scena, qualche cuscino, un tavolino e un separé orientaleggiante. In kimono Cio-cio-san, in borghese Pinkerton. Fucile, bandierine, ventagli e palloncini i pochi strumenti a disposizione dei cantanti durante la recitazione. Un allestimento davvero essenziale, fondato sulla bravura dei protagonisti.

Madama Butterfly

La piccola Orchestra giovanile di Voce all’Opera si comporta egregiamente, offrendo un’esecuzione di primissimo ordine nonostante l’organico ristretto per una partitura così corposa. Bene l’interpretazione del giovane direttore Damiano Cerutti, consapevole della difficoltà della sfida e giustamente attento in primo luogo alle esigenze dell’azione scenica e dei cantanti, su cui si è basato lo spettacolo.

Nel cast ha spiccato senza dubbio la giovane Kim Kyoung A nel ruolo protagonista, giovane soprano di notevoli capacità tecniche ed espressive. Commuovente e sensazionale nell’interpretazione vocale e recitativa, ha fornito prova di altissima qualità artistica, premiata dai sentiti, lunghi e affiatati applausi del pubblico. L’esibizione di Kim Kyoung A ha segnato senza dubbio il successo della serata.

Bene nel cast anche le altre parti, pur oggettivamente offuscate dalla bravissima Butterfly. Tiepido nella sortita, poi in rapido recupero, il tenore Davide La Verde, il Capitano Pinkerton. Molto bene Goro di Riccardo Benlodi e Suzuki di Carlotta Vichi. Convincente ed emozionante lo Sharpless di Luca Simonetti.

Tra i ruoli secondari si distinguono lo zio bonzo di Luca Vianello e Kate Pinkerton di Eleonora Boaretto. Gli altri ruoli in scena: il Principe Yamadori è Francesco Ambruoso, i due funzionari imperiali Gabriele Faccialà e Mattia Rossi, il figlioletto di Cio-cio-san è stato il giovanissimo Antonio Travaglini.

Bene le voci del Coro di Voce all’Opera e del Coro Polifonico Sforzesco, la cui parte è resa celebre in quest’opera nel noto numero del “coro muto”.

Il teatro, al completo, ha risposto allo spettacolo con sentiti e calorosi applausi.

Madama Butterfly
foto di Voce all’Opera