
“Per essere amati bisogna essere onesti, senza sovrastrutture né maschere”.
È questo il pensiero di Federico Moccia, scrittore e regista, che, con il suo ultimo romanzo, Semplicemente amami, pubblicato da Casa editrice Nord, racconta l’amore per la generazione di trentenni-quarantenni alle prese con il matrimonio e le sue crisi.
È il seguito de L’uomo che non voleva amare, ma si può leggere anche come una storia a sé, perché gli stessi protagonisti spiegano gli antefatti. Narra le vicende di una pianista, Sofia, divisa tra il marito Andrea e il bel tenebroso Tancredi. È una storia d’amore, legata anche ad alcuni sensi di colpa e alla difficoltà di affrontare le conseguenze delle azioni commesse, che ci condizionano per tutta la vita.
Sofia è una pianista di grande talento, da tour di fama internazionale. La sua vita viene completamente stravolta quando Andrea, il marito, un giovane architetto, è vittima di un grave incidente stradale e perde l’uso delle gambe. Lei si sente in colpa e lo assiste per tutto il tempo. Ad un certo punto, però, conosce un giovane rampollo, Tancredi, ma anche lui, in un modo totalmente diverso, le spezza il cuore. Delusa da entrambi, dopo la guarigione di Andrea, decide di trasferirsi in Russia dalla sua amica Olja. Si sente tradita e amareggiata e vuole riprendersi in mano la sua vita. Durante la sua assenza da Roma, Andrea si riprende, torna a lavorare e ad uscire. Tancredi, invece, è un’altra persona. È cupo, solitario, dopo tante avventure, ha compreso che è Sofia il suo grande amore, ma l’ha persa. Almeno per il momento. Segue ogni suo movimento a distanza, non vuole perderla. Per la prima volta nella sua vita, prova un sentimento grande ed autentico. Grazie ad un professionista fidato, nonché suo amico, sa persino con chi parla Sofia e cosa si dicono. Ad un certo punto, Sofia decide di rientrare a Roma, tornare ad insegnare e ricominciare la sua vita matrimoniale, ma l’aspettano diverse sorprese sia dalla sua famiglia sia da suo marito, Andrea, che non è così innamorato e leale come sembra… Sofia è alla ricerca della serenità e della realizzazione. Vorrebbe avere dei figli, ridere, smettere di preoccuparsi. Forse, non ha ancora trovato la persona giusta. La chiave, spesso, è nella semplicità e a portata di mano.
Le tematiche affrontate nel romanzo ruotano intorno all’amore, stavolta è un amore adulto e maturo, spesso ricostruito dopo un fallimento e un cuore spezzato, tradito, deluso. Accanto all’amore, che appare sempre irrazionale, c’è poi il topic della vita matrimoniale, dell’altro che nasconde e maschera la sua vera natura, dei sottili equilibri di coppia. E poi si parla di solitudine. Spesso, anche se sposati, ci si sente soli, perché si perde quella magia che dovrebbe caratterizzare ogni rapporto.
Per quanto riguarda i luoghi, si parla tanto di Roma, dei suoi quartieri, dei negozi, dei ristoranti, se ne respira perfettamente l’atmosfera.
Lo stile è semplice e curato, un po’ più ricercato e meno colloquiale di quello dei romanzi adolescenziali. Il ritmo è incalzante quando le vicende si accelerano e rallenta quando si lascia spazio alle descrizioni.
Il messaggio finale? Solo la forza e la voglia di cambiare vecchie e malsane abitudini portano alla felicità.