A pochi chilometri da Parma, nel cuore della rinomata Food Valley, il Ristorante Palazzo Utini a Noceto rappresenta una tappa imprescindibile per gli amanti della cucina gourmet. Immerso nelle antiche mura che una volta ospitavano il leggendario Aquila Romana, il ristorante ha riaperto sotto la guida lungimirante della famiglia Utini, storici artigiani del gusto che hanno voluto rinnovare l’eredità gastronomica del luogo, dando vita ad una moderna locanda (leggi l’articolo).
Aperto a maggio 2024, il locale si presenta con interni raffinati ed un design contemporaneo, impreziosito da quadri d’avanguardia alle pareti e luci a led a sospensione. Un ulteriore tocco di colore e freschezza sono i bouquet di fiori stagionali che abbelliscono le tavole. Attenta e impeccabile l’accoglienza in sala, che cura ogni ospite con un’informalità elegante.

L’executive chef Roberto Monopoli, coadiuvato dalla consulenza dello chef pluristellato Enrico Bartolini e con una giovane brigata curiosa e dinamica, porta avanti una filosofia culinaria che fonde il rispetto per i sapori emiliani con tecniche moderne. Monopoli – con esperienze prestigiose tra cui il Cielo di Ostuni e Villa Grey – esprime il proprio talento attraverso una cucina che riscopre la tradizione parmense per riproporla con un tocco contemporaneo, raffinato e sorprendente. Ogni piatto racconta una storia di materie prime eccellenti e di un profondo legame con il territorio con creatività e coinvolgimento.
I menu degustazione spaziano dal Soqquadro, nove portate alla scoperta dei sapori dell’Emilia attraverso le varie Stagioni e l’Emblematico, sette piatti “simbolo” della filosofia dello chef e del suo team.
Noi proviamo l’Emblematico unito al percorso degustazione vini, guidati dalla Restaurant Manager e Wine Director Alessandra Veronesi, dalla grande empatia e professionalità.

Un calice di Champagne Veuve Clicquot Extra Brut apre le danze degli intriganti finger food di benvenuto dello chef: una delicata spuma di patate e porcini, da gustare con il cucchiaio; l’insalata Salanova, servita con una giardiniera e caviale Osetra; l’oliva e il suo nocciolo, una sorpresa di gusto e percezione; la chips con gel di arancia e barbabietola dal tocco agrumato e leggermente dolce; la zucca marinata alle spezie, arricchita da pasta di arachidi e acciuga; il panino al burro salato con brunoise di prosciutto di Parma 24 mesi; infine, il puff con ricotta salata e pomodoro chiude l’esperienza con una nota fresca e saporita.
Si prosegue con “Broccoli e nervetti”: purea di broccoli, senape, semi di senape in conserva, crema al tuorlo, nervetti di vitello e il suo jus. Un piatto visivamente giocoso, dal sapore delicato e avvolgente, con punte intense della senape ben bilanciate nell’abbraccio della riduzione del vitello dalle note caramellate.

Ad accompagnare gli antipasti un eccellente vino tedesco, il Geheimrat J Riesling Trocken 2019 della cantina Wegeler, fresco e dalla bella struttura, che ben si sposa con la linea vegetale del percorso gastronomico, come col piatto successivo, “Insalata mista e bottarga”. Un’esperienza notevole grazie alla granita di lattuga unita alla crema di mandorle, semi di pomodoro e brunoise di carote, un contrasto fresco e piacevole all’intensità della bottarga.

L’emblematica “Carota BBQ” è una composizione magrittiana d’indubbio fascino, che esalta la semplicità della carota il cui sapore si fa affumicato. Ad accompagnarla un crumble di cipolla dorata di Parma e la salsa al lievito di birra, per una piacevole sorpresa umami. Del piatto non si getta via niente, neanche il ciuffo, commestibile e delicato, per una cucina all’insegna della sostenibilità e zero sprechi.
Il percorso enogastronomico vira sul teatrale con un cocktail profumato, rivisitazione del classico sherry: una base di Chartreuse, nota per il suo carattere erbaceo e complesso, accompagnata da un amalgama di vermouth, gin e due gocce di bitter, con lo sherry che funge da elemento centrale e distintivo. In abbinamento un floreale “Fondente di Parmigiano Reggiano DOP, zabaione e pepe”: delicati gnocchi su un ristretto di funghi, in perfetto contrasto con le note erbacee e più amare del Chartreuse e del bitter, e le sfumature aromatiche del vermouth e del gin.

Con il “Risotto BAN!”, dalla presentazione alla Pollock, il viaggio si fa giocoso: il risotto alla parmigiana, dal gusto intenso, si amalgama al dolce della barbabietola e della salsa all’aglio nero, nascondendo un cuore di riduzione di Nocino che riporta alla tradizione di Noceto, patria di questo liquore. E al piatto ci vengono presentati due calici, per giocare a riconoscere provenienza geografica e principali qualità e scoprire insieme l’abbinamento più piacevole con il piatto.
Da una parte si nasconde un Pinot Noir della Borgogna “Les Ecrivains” Malain Monopole dalla struttura leggera ma ben definita, con tannini fini e una freschezza vibrante su note floreali ed un retrogusto leggermente speziato. Dall’altra un vino italiano, il Langhe Nebbiolo 2021 di Chiara Boschis, dell’Azienda Agricola E. Pira & Figli, esempio di eleganza piemontese, un vino avvolgente, con tannini setosi ma decisi.

Il viaggio prosegue con i “Saltimbocca di rombo”, cotti nel grasso del prosciutto di Parma: all’interno prosciutto crudo di Parma DOP stagionato 24 mesi e salvia e all’esterno il grasso del prosciutto crudo. Ad abbellire il piatto un’insalatina di nasturzi e basilico ed il pil pil del rombo. Un sapore avvolgente, fresco e delicato, ottimo abbinamento con il calice di Fiano di Avellino di Guido Marsella, un vino bianco di grande personalità, dal sentore minerale.

Il Rosso di Mezzo di Fedegraziani, nato sulle pendici dell’Etna, un territorio che conferisce ai vini caratteristiche uniche grazie al suolo vulcanico e alle altitudini elevate, ci guida con una nota leggermente speziata al piatto di carne “Piccioni, agrumi, acciughe”. Adagiati su due foglie di insalata arrosto un tenero filetto di piccione con riduzione di agrumi e un boccone di acciuga e mela: un bel contrasto per intensità di sapori e croccantezza. A completare una crocchetta di cosce e fegatini di piccione da gustare rigorosamente con le mani.
Si vira quindi al dolce, con posate dorate e un tovagliolo con note profumate di agrumi della costa napoletana. Il pre-dessert, presentato su una scenografica ampolla di cristallo, accosta croccanti nocciole caramellate al gelato al frutto della passione e cioccolato al latte, con una delicata spuma al malibù.

Infine i dolci, accompagnati da un raffinato bicchiere di Le Rane, l’anima dolce della Malvasia Aromatica di Candia: uno classico rivisitato in chiave contemporanea, “La Duchessa di Parma”, una pralina al cioccolato, ciliegia, zabaione, intensa esplosione di sapori. L’altro stagionale, “Vaniglia e Tabacco”: tourbillon di panna alla vaniglia, foglie di tabacco in chips, noci Pecan, uvetta e a completare un’eccellente salsa di castagne.

A conclusione non manca una preziosa piccola pasticceria: sbrisolona con yogurt e cachi; un puff ripieno di spongata; un cioccolatino aperto con gel di cocco e limone candito e nello scrigno un torrone morbido ai frutti di bosco e una gelatina croccante alla saba, ovvero il mosto cotto dell’uva.
Il Ristorante Palazzo Utini si rivela un viaggio enogastronomico che lascia il segno, una tavolozza di sapori e colori dinamica ed intensa, capace di stupire per creatività e ricercatezza, un originale racconto che affonda le radici nel territorio e nell’affascinante scorrere delle stagioni, con uno sguardo attento alla sostenibilità.
Ristorante Palazzo Utini
Via Gramsci, 6 Noceto (PR) – 43015
https://www.palazzoutini.com/