
Dal 22 al 24 dicembre Il Piccolo Principe – ormai un piccolo cult – torna al Puccini per la sesta volta. Lo spettacolo ha debuttato nel lontano 1998. Da allora ha percorso l’Italia con più di 400 recite, toccando tra l’altro i più importanti Teatri Stabili (Torino, Genova, Parma, Trieste, L’Aquila), dell’ ex ETI (Pergola e Quirino) e privati (Carcano, Brancaccio, Ambra Jovinelli) ecc. ecc., registrando in più occasioni il “tutto esaurito”.
Lo spettacolo è tratto dal libro più famoso di Antoine de Saint-Exupéry (1900-1944), una delle figure più rappresentative del Novecento: pilota civile e militare, uomo capace di grandi battaglie e di grandi solitudini, autore di libri dove il volo aereo è quasi sempre protagonista, ma mai in senso aneddotico o auto-celebrativo, bensì come tramite di considerazioni molto profonde sull’animo umano, dettate da un uomo che si è trovato spesso ai limiti delle condizioni estreme. La grande metafora del bambino che si presenta misteriosamente a un pilota col suo aereo in avaria nel Sahara e che, dopo una storia di amicizia con quello strano adulto, scompare “lassù” altrettanto misteriosamente, è nota a tutti. Lo spettacolo, secondo gli accordi presi con gli eredi, si ispira fedelmente al testo e alle immagini del famoso libro, best-seller (dalla sua uscita nel 1943) della letteratura per ragazzi, o meglio, della letteratura “per quegli adulti che un giorno furono ragazzi”, per parafrasare le celebri parole del suo autore.
La regia è curata da Italo Dall’Orto, anche autore della riduzione del testo e interprete della parte del Pilota, mentre la parte del piccolo protagonista è affidata a turno a Pietro Santoro e Emilio Magni, bambini pieni di talento che restituiscono al pubblico tutta l’ingenuità e il disincanto della creatura letteraria. Nel ruolo della Rosa e del Serpente, al loro primo debutto sul palco, Virginia Gori e Arianna Baldini, giovanissime promesse della danza studentesse del Centro Studi Danza e Movimento di Firenze.
La scenografia “si limita” a grandi atmosfere di luci e di colori, nelle quali scorrono gli elementi essenziali del racconto (l’aereo, i pianetini, il muro del Serpente, la tana della Volpe).
Le immagini scenografiche di Armando Mannini, i costumi di Elena Mannini, le musiche di Gionni Dall’Orto, il disegno delle luci e le proiezioni, riproducono nella scatola magica del palcoscenico le suggestioni del racconto.
Per info: www.teatropuccini.it