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“Edith – Omaggio a Francis Poulenc e Jean Cocteau” al Bargello di Firenze

Venerdì 27 e sabato 28 settembre, alle ore 21,15, nel cortile del Museo Nazionale del Bargello va in scena lo spettacolo dal titolo “”, con testo e regia di Valerio Valoriani.

Tutto nasce da un progetto e una ricerca di Cinzia  Borsotti in relazione al cinquantesimo anniversario della morte di  Francis Poulenc (1899- 1963), Jean Cocteau (1889-1963) e Edith Piaf (1915-1963); in pratica è un viaggio attraverso alcuni brani musicali di Francis Poulenc, sia strumentali sia vocali, composti tra il 1918 e il 1960 su testi di Jean Cocteau, Guillaume Apollinaire, Jean Nohain, Louise de Vilmorin.

Non si tratta di un tradizionale concerto, ma di un’azione teatrale vera e propria: Edith, soprano, in occasione dell’anniversario della morte di sua nonna, grande amica del compositore francese, deve organizzare un concerto di musiche di Francis Poulenc. Edith, che ha fatto una minuziosa ricerca sul musicista e il suo entourage, chiede aiuto per preparare il concerto a un burbero professore di pianoforte. Tra i due, nella preparazione della sequenza dei brani da eseguire, si instaura un curioso rapporto un po’ didascalico, un po’ dialettico, un po’ ironico…   “Edith” è un omaggio a questi tre personaggi-chiave del panorama culturale francese e internazionale fra gli anni ‘20 e i primi anni ‘60 del secolo scorso, dove la cantante francese fa da trait-d’union.  Tutti e tre ebbero una vita straordinariamente intensa caratterizzata da simili ossessioni, una profonda paura della solitudine e similmente dipendenti da droghe e medicine. Cocteau e Poulenc cominciarono a collaborare nel 1918 all’interno del famoso gruppo dei “Sei”, in una Parigi dove frequentavano Picasso, Apollinaire, Coco Chanel, Colette… Qui abbiamo due esempi frutto del loro lavoro insieme: Toreador , canzone ispano-italiana, e La Dama di Montecarlo, una mini opera di un solo personaggio.

L’amicizia tra Cocteau e la Piaf (lei è la più giovane dei tre)  inizia invece nel 1940 quando lo scrittore le dedica Le bel indifferent, una pièce teatrale di grande successo, fino alla morte di lui, morto d’infarto alla notizia che lei se ne era andata per sempre.   Poulenc, da parte sua, anche se non legato da un’amicizia simile, scrive per la Piaf  l’ultima delle sue Improvisations, la numero 15, nostalgica canzone al pianoforte che riecheggia la musica tipica della cantante e gli ambienti da cabaret a lui tanto cari.  In questo contesto Edith Piaf è dunque la musa alla quale viene dedicato un tributo che si limita però , con grande rispetto, ad evocarne l’essenza attraverso testi e musica, come nel brano finale Canzone di Edith, composto appositamente per l’occasione dal Maestro Andrea Portera (medaglia d’argento per gli alti meriti artistici conferita da Giorgio Napolitano e vincitore di numerosi premi internazionali) ed eseguito da celebri compagini musicali quali la BBC Philarmonic Orchestra, e prossimamente alla Biennale di Venezia 2013 dal quartetto Arditti.  Lo spettacolo è interpretato dal Maestro Eugenio Milazzo, pianista diplomato con lode al Cherubini di Firenze con grandissima  esperienza nell’accompagnamento e come maestro collaboratore, preparatore e concertatore con importanti direttori e registi nella parte del professore, e dal mezzosoprano Cinzia Borsotti, poliedrica artista formata musicalmente alla Scuola di Musica di Fiesole, attiva in progetti multidisciplinari e sperimentali e nella musica da camera nella parte di Edith.

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