All’interno del Castello di Grinzane Cavour, nelle Langhe, Alessandro Mecca porta avanti una cucina che guarda al territorio con un approccio essenziale, tecnico e consapevole. Il suo ristorante, aperto nel 2023, si colloca in un contesto unico, patrimonio UNESCO, dove storia e paesaggio si incontrano e diventano parte integrante dell’esperienza gastronomica.

Il ristorante si sviluppa in un ambiente intimo e raccolto, con una sala principale, la Sala Cavour, da nove tavoli tondi, pensata per valorizzare l’interazione tra i commensali. Il legame con il territorio è evidente, non solo nella vista sui vigneti del Barolo ma anche nell’approccio dello chef: pochi ingredienti, ben riconoscibili, lavorati con precisione, in un’ottica anti-spreco e stagionale.

Mecca parla di “piatti di denominazione semplice”, ma dietro ogni portata si intuisce un lavoro raffinato che unisce tecnica, memoria e attenzione alla filiera, con un rapporto diretto con piccoli produttori, contadini e allevatori locali.
Durante la nostra visita, abbiamo provato un percorso che attraversa alcuni dei temi centrali della cucina di Mecca: reinterpretazione della tradizione, materia prima locale, influenze da altre cucine.

L’apertura è affidata a una selezione di appetizer che definiscono subito l’identità del ristorante: la signature di chef il “finto pomodoro” con peperone, tonno, acciughe e capperi è un omaggio in chiave contemporanea alla cucina piemontese; accanto, una cialda di nocciola farcita con palamita marinata e yogurt acido di capra; seadas sarda con crema di carote in tre colori e pan brioche fritto con burro, acciuga e limone completano una selezione d’impatto ma ben bilanciata. Interessante anche la “colazione araba” – miele, olio, grissini – come dedica personale dello chef.

Tra gli antipasti, il carciofo arrosto con salsa olandese, pistacchio e prezzemolo mostra come si possa lavorare sulla verticalità del gusto senza eccedere in complessità. In abbinamento, L’Equilibrista 2016, bianco di Collegno, si rivela coerente con l’approccio gastronomico: un vino maturo, non troppo spinto, che accompagna senza invadere.

Segue l’anguilla alla yakitori, che fonde suggestioni asiatiche e italiane: accompagnata da elementi come la quenelle di zuppa di cipolle, sedano fermentato e scalogno grigliato, si presenta come un piatto articolato ma leggibile.

Più rustico il piatto con lumache di Novello di Paolo Bove e rognone di vitello, reso equilibrato dal porro arrostito e da un uso accorto delle salse.

I ravioli del Plin ai tre arrosti saltati con burro e fondo bruno, accompagnati da una Barbera d’Alba “Valdisera” 2021, sono un passaggio più classico e confortevole, con una buona esecuzione e sapidità calibrata. Un piatto goloso.

Il risotto condito con un ragù di lepre in “dolceforte”, cioccolato, uvetta e pinoli, con crema di zucca, salsa ai mirtilli e aglio orsino, è il piatto più spinto del percorso: sapido, quasi spigoloso, ma ben tenuto in equilibrio dal Freisa Rosso Cerruti 2022.

Il pithivier di pernice con foie gras, spinaci, patate, carciofi e cipolle chiude la parte salata con un accento strutturato e tecnico, in cui si percepisce la volontà di lavorare sulla selvaggina in modo rispettoso ma non didascalico.

Il pre-dessert è un classico della tradizione piemontese, il gelato al bonèt, seguito da una colomba artigianale in collaborazione con Gusto Madre di Alba, e da un dessert fresco a base di fragola e rabarbaro, con cheesecake, sopra una gelatina di rabarbaro e fragola, e polvere di limone alla marocchina. Il soufflé all’arancia amara con suo sorbetto chiude il percorso in maniera coerente, senza eccessi zuccherini. La piccola pasticceria, tra cui baci di dama e crema chantilly, mantiene lo stesso tono sobrio e centrato.

Quella di Alessandro Mecca è una cucina che cerca solidità, relazione con il contesto e chiarezza espressiva. Il lavoro sulla materia prima e il rispetto per le stagioni definiscono un’identità precisa, che si muove tra tecnica e sottrazione, senza perdere di vista il gusto e la creatività.
All’interno di uno dei luoghi più suggestivi del Piemonte, l’offerta gastronomica si dimostra all’altezza del contesto, proponendo una visione personale e coerente della cucina italiana contemporanea.
Alessandro Mecca
Via Castello, 5
Grinzane Cavour (cn) – Italy
https://www.alessandromecca.it/