Home Ex libris Rep: Baricco a Firenze, le parole esatte da cui ricominciare

Rep: Baricco a Firenze, le parole esatte da cui ricominciare

Si è inaugurata ieri a Firenze La Repubblica delle Idee, ossia quattro giorni dedicati al giornalismo, cultura, spettacolo. Dopo Bologna, Bari e Torino, settantadue incontri nel capoluogo toscano che vedranno come ospiti scrittori, politici, cantanti e personalità di spicco in ambito artistico e culturale.

In Piazza della Signoria troneggia una grande R bianca, è la erre di Repubblica, ma anche la erre di Ricominciare. L’Arno scorre poco più in là, le ombre dei bronzi di Gianbologna si allungano sui sanpietrini. Da un secolo, il David di Michelangelo accoglie i visitatori di Palazzo Vecchio.

Alle 21, nel suggestivo salone dei Cinquecento, lo scrittore Alessandro Baricco individua le parole esatte da cui ricominciare, sì, perché “non si cambia il paese, se non si cambia prima il modo di usare le parole”.

Partiamo, dunque, da una nuova educazione mettendo in discussione il principio scolastico secondo cui tutti, alla stessa velocità, debbano arrivare al sapere. Occorre una nuova alfabetizzazione digitale, la lingua del presente. In mezzo alla ripetitività dei gesti che compiamo ogni giorno, dovremmo essere capaci di inventarne di nuovi. Ricominciare, allora, significa “dare ai ragazzi un modo di esplorare il sapere che sia omologo alla loro forma di intelligenza”.

L’Italia porta con sé due grandi principi: la solidarietà e la meritocrazia, ossia due facce della stessa medaglia. Se con quello della solidarietà possiamo vantare un certo riconoscimento, non abbiamo ancora imparato a mandare avanti i più bravi, secondo il principio meritocratico, – commenta Baricco – “non è più chiaro perché stiamo insieme”. Di qui, la necessità di una nuova cittadinanza, intendendo con questa, proprio il cuore della sua essenza, la polis, perché con lo stare “insieme siamo in grado di creare una forza”.

Affinché si possa produrre un reale cambiamento, dobbiamo creare uno shock, un disagio, e questo lo si crea ammazzando le cose inutili, i rami secchi. La cattiveria, intesa come determinazione, diviene fondamentale, perché “non si cambia nulla se non si uccide qualcosa”. Lo scrittore porta come esempio Franco Basaglia che, nel 1978 con la legge 180, uccide l’idea di matto rimettendo in discussione i principi su cui si basava l’organizzazione dell’assistenza psichiatrica. “Ricominciare significa essere capace di ricostruire emergenze che tu stesso crei”.

Infine, la speranza come istinto di sopravvivenza, come assunto dinamico del reale. Citando Il principio speranza di Ernst Bloch, Baricco sottolinea come ci si abitua alle cose e “non riusciamo a conservare dentro noi stessi la forza dirompente del principio speranza”.

Mentre il sindaco Matteo Renzi prende appunti in prima fila, la sala si lascia andare a un lungo applauso.

Consulta il programma di Rep 2013, scrivere per ricominciare.

Info: http://www.repubblica.it/la-repubblica-delle-idee/firenze2013/

In questa rubrica su Alessandro Baricco consulta anche la recensione di Partita Spagnola.

Noemi Neri: consulenzaletteraria@libero.it

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