Home Architettura Omaggio a Gae Aulenti (1927 – 2012)

Omaggio a Gae Aulenti (1927 – 2012)

Il prestigioso nome di Gae Aulenti, la “signora dell’architettura”, con il recente progetto di riqualificazione di Piazza Mario Pagano, va ad aggiungersi ai nomi, altrettanto autorevoli nel panorama dell’architettura e dell’ingegneria internazionali, che onorano, con le proprie opere, la città di Potenza.

Potenza è una città che appare, agli occhi di chi la visita e di chi la vive, tenacemente in bilico tra passato e modernità. Costantemente protesa al rinnovamento, esibisce con coraggio le sue architetture audaci dal carattere quasi sperimentale; al contempo però, con una discrezione che a volte diventa inconsapevolezza, vanta anche firme di illustri progettisti.

Mi riferisco in primis all’ingegnere Giuseppe Quaroni e all’architetto Marcello Piacentini vincitori, nei primi anni del 1900 e con il progetto “Ophelia”, del concorso per la realizzazione del Manicomio di Potenza, e all’ingegnere Sergio Musmeci autore negli anni ’70 del ponte-scultura: il Ponte sul Basento.

Gae Aulenti non crea una sua architettura ex novo ma interviene nel cuore della città antica con un progetto di restyling della piazza simbolo del centro storico con l’intenzione di trasformarla nella “più elegante piazza contemporanea della città”. Inaugurata pochi giorni prima della sua scomparsa avvenuta il 31 ottobre 2012, è l’ultima opera che, con un team di progettisti, ha seguito e realizzato.

Piazza Prefettura, Potenza. Cartolina d’epoca, collezione privata

Nata come Piazza del Mercato perché lì vi si svolgeva il mercato della domenica; successivamente fu denominata piazza dell’Intendente e poi, con la sostituzione dell’Intendente con il Prefetto, Piazza Prefettura.

Dal 1870 fu dedicata al giurista lucano Mario Pagano.

Su di essa affacciano le sagome di edifici eleganti: il Teatro Francesco Stabile, vero gioiello di architettura ottocentesca, il Palazzo del Governo e sul lato opposto, distaccandosi completamente dal contesto, il Palazzo dell’INA, uno dei numerosi esempi di architettura fascista presenti all’interno della città.

Da sempre considerata il salotto della città, Piazza Mario Pagano, per noi potentini “Piazza Prefettura”, ha ritrovato quell’identità raffinata che più volte, nel corso degli anni, ha rischiato di perdere.

La facciata del Teatro Francesco Stabile determina le geometrie del disegno della pavimentazione definendo un camminamento laterale segnato da un filare di alberi e panchine di pietra.

Le ortogonalità tracciate sulla pavimentazione definita da pietre di colore grigio e sabbia, prolungate verso il Palazzo della Prefettura enfatizzandone l’ingresso principale; i corpi illuminanti che come steli stilizzati sostituiscono gli ottocenteschi lampioni in ghisa e sfere, danno un volto inedito al luogo emblema della città.

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Exit mobile version
X