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Carnevale di Viareggio 2022: tra giganti, folli e sognatori, sotto la bandiera della pace

La sfilata allegorica del quarto corso mascherato di Viareggio per onorare il Martedì Grasso

© fermataspettacolo.it

Il Carnevale di Viareggio è dal 1873 una delle più grandi manifestazioni folcloristiche del mondo, nata per festeggiare il giorno di Martedì Grasso. Un appuntamento assolutamente da non perdere. La sua fama è cresciuta di pari passo con la crescita delle dimensioni dei carri allegorici monumentali, costruiti in legno, scagliola e juta, modellati da scultori locali ed allestiti da carpentieri e fabbri abituati a lavorare nei cantieri navali in Darsena. All’inizio del Novecento la sfilata allegorica si trasferì sulla Passeggiata sul mare, godendo così di uno scenario davvero unico. Bisognerà aspettare gli anni 20 del 900 per veder sopraggiungere l’uso della cartapesta, una nuova tecnica della carta a calco e, grazie alla sua leggerezza, carri di dimensioni colossali per la prima volta in movimento.

I simboli del Carnevale e della città sono oggi Burlamacco e Ondina, nati nel 1930 dalla matita creativa di Uberto Bonetti, pittore e grafico futurista: il primo maschera dai colori bianco e rosso tipici degli ombrelloni sulle spiagge negli anni Trenta, la seconda sorridente bagnante simbolo della stagione estiva. La loro prima apparizione risale al 1931. Nel corso degli anni neanche le guerre sono riuscite a fermare la forza della festa mascherata, che come la bella fenice, è sempre riuscita a rinascere dalle ceneri in nuova vigorosa veste.

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Dal 2001 la città gode anche della Cittadella del Carnevale, straordinario complesso architettonico, fabbrica della creatività, dell’arte e del divertimento, interamente dedicato alla creazione e alla conservazione del Carnevale di Viareggio, costituito da sedici hangar-laboratori in cui i Maestri carristi danno libero sfogo alla loro creatività. La Cittadella ospita inoltre il Museo del Carnevale, l’Espace Gilbert e l’Archivio Storico.

Oggi il Carnevale di Viareggio affascina tutto il mondo, con i suoi carri mastodontici e le sue feste scatenate, che richiamano sempre un nutrito pubblico, toscano, fuori porta e straniero, come la folla del 1 marzo, per il quarto corso mascherato, per onorare un Martedì Grasso baciato dal sole e da un altissimo afflusso di pubblico.

La location migliore per assistere al grande evento è senza ombra di dubbio piazza Mazzini lato mare, da dove i carri iniziano la sfilata.

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Protagonista indiscussa del quarto corso mascherato è la Pace, presente a partire dalle colombe e dai palloncini liberati in aria prima dell’inizio della sfilata, fino alle molteplici colossali creazioni dei Maestri carristi. Così la ritroviamo nel lungo striscione contro il conflitto in corso nell’est Europa, ma anche nella creazione dei Fratelli Cinquini “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, tra baci e abbracci post pandemia, nel carro ambientalista di Lebigre e Roger “Reset”, dove un’orsa polare e un piccolo inuit si caricano di coraggio per far ripartire da sottozero un mondo alla deriva. Ancora, in “Homogeneity” di Fabrizio Galli, al centro della parità di genere svetta l’arcobaleno, fino alla mascherata “I have a dream” per un futuro più libero, tollerante, sano ed equo. Persino “Il sognatore” Don Chisciotte di Jacopo Allegrucci, splendido nei movimenti e nei particolari, che lo rendono quasi un immenso Gulliver, ci ricorda di non abbandonare mai i nostri sogni, neanche difronte ai mulini a vento.

E la sfilata continua a regalare meraviglie, proprio come conviene a “La festa dei folli”, come sottolinea il carro di Luca Bertozzi, perché qui, come ricordava Goethe nel suo Viaggio in Italia, “tutti hanno il permesso di essere pazzi e folli come gli pare”. Così il rapper Achille Lauro può rivestire i panni del nuovo papa, anche se “Dotti, medici e sapienti” dal volto animalesco continuano a ragliare buoni propositi per un paese in affanno, mentre il Futuro si fa un’ipotesi per Luciano Tomei con il candore di un bambino che guarda al domani con stupore colorato e meraviglia, mentre su di lui incombono tre grandi e oscure figure con tanto di spada sanguinante. Attenzione alla “Manipulation” dai cattivi occhi e ghigno rossi di Vannucci e dalla sete di potere che da sempre si insinua nell’animo umano, tra gli affilati artigli guerrafondai di draghi allegoria del “Quinto comandamento” e troni di spade dove la presidente della BCE si erge in tutta la sua monumentalità in qualità di “Regina del potere”.

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Nella carrellata non mancano personaggi come Vasco Rosso, che canta con forza “Voglio un vita decovizzata”, “Buffalo Biden”, messo al lazo da tanti piccoli Trump pronti a disarcionarlo, le Vinyago rituali dalla profonda spiritualità africana, il buon lupo nella rilettura della favola di Cappuccetto Rosso, tra betulle rigeneranti, fino ai grandi della storia e dello sport. Un Carnevale che ci invita a vivere intensamente il presente “Qui è ora”, perché, come dice Battiato, “sei un essere speciale”.

Festa e divertimento assicurato dunque con un occhio attento ai temi più scottanti dell’attualità, affrontati con ilarità tra canti e balli. E per concludere, dopo uno splendido tramondo sul mare, alle 19, la grande spiaggia di Viareggio è stata illuminata da lunghi e suggestivi fuochi d’artificio per uno spettacolo pirotecnico capace di stupire grandi e piccini.

Guarda qui tutta la galleria fotografica.

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Prossimo appuntamento per l’ultimo corso mascherato notturno di chiusura di sabato 12 marzo alle 17, con lettura dei verdetti della Giuria e grande spettacolo pirotecnico.

Per maggiori info: https://viareggio.ilcarnevale.com/

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