Da Arles è impossibile resistere al richiamo della calda e vicina Camargue, racchiusa tra i due bracci del delta del Rodano e il Mar Mediterraneo, con le sue distese palustri, le saline e gli animali selvaggi. Questa regione della Francia meridionale, è un autentico gioiello: patria di gitani, ma soprattutto terra di tori, cavalli bianchi e fenicotteri in volo.
Attraversarla in un caldo giorno primaverile rigenera l’occhio e l’anima, la sensazione è quella di immergersi all’interno di un dipinto dai toni caldi e suadenti.

Dirigiamoci quindi verso sud, ed entriamo nel Parc Naturel Régional de Camargue, un’enorme area protetta di 850 kmq per tutelare questo fragile ecosistema di paludi, avifauna (circa 500 specie di uccelli) e agricoltura.
Prima tappa obbligatoria è il Parc Ornithologique du Pont de Gau. Questo meraviglioso parco naturale di oltre 60 ettari ospita tutte le specie di uccelli che vivono in Camargue e fa dell’educazione al territorio, l’introduzione all’ambiente e la sensibilizzazione alla tutela della natura la propria mission.
Immergetevi con due comodi sentieri a piedi tra stagni e canneti, dove potrete avvistare facilmente nel loro habitat naturale aironi cinerini, garzette, volpoche, avocette, beccacce di mare, sterne e cicogne. Ma il vero richiamo del parco sono le centinaia di affascinanti fenicotteri rosa, che potrete sbizzarrirvi a fotografare da vicino, in gruppo o in volo sopra le vostre teste.
È proprio la vicinanza con la quale (in silenzio) si possono avvicinare tutte le specie di uccelli, ormai abituati al transito dell’uomo, che fa di questo parco un’esperienza unica e indimenticabile. Un luogo dove regna la pace, interrotta soltanto dal canto degli uccelli.
Per apprezzare appieno la visita vi consigliamo di portarvi un buon binocolo, lo potete noleggiare anche presso l’ingresso del parco.
Saintes-Maries-de-la-Mer
Il richiamo gitano continua nella bella Saintes-Maries-de-la-Mer, capitale della Camargue e tappa obbligatoria per una visita in giornata.
Su questi lidi si racconta che sbarcarono Maria Salomé e Maria di Giacomo a seguito di una tempesta che colpì la loro piccola imbarcazione in fuga dalla Terra Santa. La prima persona che riconobbe la santità delle nuove arrivate fu Sara, santa patrona dei rom gitani. Questo episodio donò il nome all’incantevole e animato paesino marittimo.
Ancora oggi Saintes-Maries-de-la-Mer mantiene un fascino particolare, con le sue stradine strette e affollate di turisti, racchiuse tra profumi di lavanda e specialità di mare. Un’ampia proposta di ristoranti e 30 km di spiagge sabbiose, sono il richiamo perfetto per gli abitanti dei dintorni che arrivano in massa nelle giornate di sole.
Se pensate ad una sosta per pranzo è consigliabile prenotare un ristorante ed arrivare con anticipo, i parcheggi del luogo si riempiono in fretta.
Se non siete mai saliti sul tetto di una chiesa, non potete perdere questa occasione unica, salendo sopra quello della Èglise des Saintes-Maries dal quale si gode di un fantastico panorama a 360° sulla Camargue.
Aigues-Mortes
Circondata da paludi, saline e alte mura in pietra, l’antica e fortificata Aigues-Mortes mantiene un fascino medioevale. Nel piccolo centro all’interno delle mura, non sarà difficile perdersi tra le sue strade acciottolate e le sue tipiche piazze, in un susseguirsi di bar e ristoranti che invitano i visitatori ad una rigenerante sosta. Suggestiva l’escursione sulla cinta muraria, che vi permetterà di percorrere liberamente il perimetro delle mura, torri e bastioni con una speciale veduta sulla città interna e le affascinanti saline rosa.