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Sulle tracce di Cézanne ad Aix-en-Provence

Paul Cézanne © Fermata Spettacolo

Nel cuore della Provenza, tra i platani del Cours Mirabeau e la luce dorata delle pietre di Bibémus, Aix-en-Provence racconta ancora oggi la storia del suo figlio più celebre: Paul Cézanne.

Con i suoi oltre 140.000 abitanti, Aix è una piccola città borghese ed elegante, senza traffico nel centro storico, nota per i suoi palazzi aristocratici, i mercati all’aperto e una qualità di vita tra le più alte della Francia. Città romana fondata nel 122 a.C. come Aquae Sextiae, si sviluppa attorno a sorgenti termali e fontane, alcune delle quali sono ancora visibili lungo il Cours Mirabeau, la via principale costruita nel Seicento per far passeggiare le carrozze dell’aristocrazia.

Cours Mirabeau © Fermata Spettacolo
Cours Mirabeau © Fermata Spettacolo

Proprio qui, tra facciate in pietra provenzale e modi parigini in salsa mediterranea, si trovava la cappelleria del padre di Cézanne, primo banchiere della città. Un uomo ambizioso che, seppur contrario alla scelta del figlio, gli garantì una rendita costante, permettendogli di dedicarsi completamente alla pittura.

Collegio Auguste Mignet © Fermata Spettacolo

Pochi passi più in là, si incontra l’antico collegio reale di Bourbon, oggi collegio Auguste Mignet, dove Paul conobbe Émile Zola. Due ragazzi molto diversi: Zola brillante e popolare, Cézanne introverso, a volte arrogante, spesso bullizzato per il suo accento e il carattere spigoloso. Ma fu proprio Cézanne a difendere Zola da ragazzini crudeli. In segno di riconoscenza, Zola gli mandò un cesto di mele, frutto che sarebbe diventato simbolo pittorico per entrambi. L’amicizia si interruppe anni dopo, quando Zola scrisse il romanzo L’Oeuvre, ritratto amaro di un artista fallito. Cézanne lo lesse e si riconobbe. Non si parlarono mai più.

Museo Granet © Fermata Spettacolo

Dal collegio si prosegue verso Place Saint-Jean de Malte seguendo le orme di Cézanne sulle pietre d’inciampo: qui si trova il Museo Granet, dove Cézanne apprese le basi del disegno. Un luogo carico di storia e paradossi: il suo direttore rifiutò di esporre qualsiasi opera del pittore in vita. Oggi, due tele originali dell’artista sono custodite qui, accanto a opere di Ingres, Rubens e Picasso nel vicino Granet XX.

Saint-Jean de Malte © Fermata Spettacolo

Accanto al museo, la chiesa gotica di Saint-Jean de Malte domina il quartiere aristocratico di Mazarin, costruito nel Seicento fuori dalle mura antiche grazie a Francesco Mazzarino, fratello del cardinale Giulio. Qui si ammirano circa 150 hôtel particuliers, residenze private di mercanti arricchiti e aristocratici decaduti.

Cafè Hôtel de Caumont © Fermata Spettacolo

Da non perdere l’Hôtel de Caumont, gioiello settecentesco oggi trasformato in centro d’arte e café. Fermatevi per un pranzo tra pareti affrescate, salottini con caminetto o lo splendido giardino interno: vi consigliamo l’insalata Rigoletto, leggera e fresca, oppure l’Otello, con foie gras, cipolle caramellate e verdure croccanti. Il dolce? Un’enorme fetta di torta al calisson, la specialità dolciaria a base di mandorle che secondo la leggenda strappò un sorriso alla regina Giovanna.

Torta al calisson © Fermata Spettacolo

Dopo pranzo, salite verso la Cattedrale di Saint-Sauveur, costruita su un tempio pagano al crocevia tra il cardo e il decumano dell’antica città romana. Vi si leggono secoli di storia architettonica: il battistero paleocristiano del V secolo, la navata romanica, l’abside gotica, e l’organo settecentesco.

Cattedrale di Saint-Sauveur © Fermata Spettacolo

All’interno, un tesoro riaperto per l’occasione: il Trittico del Roveto Ardente di Nicolas Froment, commissionato dal Re Renato d’Angiò. L’opera, spesso chiusa, è oggi visibile per celebrare l’anniversario di Cézanne. Al centro, la Vergine e il Bambino; ai lati, Mosè e il roveto. Un ponte tra Vecchio e Nuovo Testamento, simbolico come l’intera città.

Place de l’Hôtel de Ville © Fermata Spettacolo

Scendete verso Place de l’Hôtel de Ville, con il suo orologio astronomico e il municipio affacciato sul mercato dei fiori. Proseguite per la Piazza delle Erbe, cuore gastronomico della città, e attraversate il pittoresco Passage Agard, galleria ottocentesca creata da un notabile della città, che acquistò intere case pur di lasciare il proprio nome scolpito nel selciato.

Mercatino dell’antiquariato © Fermata Spettacolo

Le insegne in provenzale, i mercati del mercoledì e sabato, i calisson e le navettes ai fiori d’arancio raccontano di una città che sa ancora vivere il tempo senza affrettarlo. Una città colta ma semplice, dove si passa con nonchalance da una bottega di antiquariato a un negozio di spezie, da un caffè all’aperto a una piccola libreria con cartelli in occitano.

Le orme di Cézanne sulle pietre d’inciampo © Fermata Spettacolo

La giornata si chiude in bellezza. Bastano quindici minuti a piedi dal centro per raggiungere l’atelier di Cézanne, immerso tra cipressi, ulivi e cicale. Qui dipingeva con lentezza quasi sacra: la mela restava intatta per settimane. Vietato muoversi, raccontano: sua moglie posava come fosse un oggetto.

L’atelier è intatto: bottiglie, teschi, tavolini. Sembra che Cézanne sia appena uscito per dipingere, forse la montagna Sainte-Victoire, sua ossessione e musa. Quel profilo austero e luminoso l’ha dipinto più di 80 volte, con una visione che anticipa il cubismo e il fauvismo. La pittura di Cézanne non è imitazione, ma costruzione: “trattare la natura attraverso il cilindro, la sfera e il cono”, diceva.

Hôtel de Caumont © Fermata Spettacolo

Quest’anno la città celebra Cézanne2025 con un calendario ricchissimo di eventi, mostre, itinerari e aperture straordinarie, a partire dal prossimo 28 giugno con la mostra Cezanne au Jas de Bouffan in programma al Musée Granet fino al 13 ottobre: in mostra oltre 100 opere del pittore che ha anticipato il cubismo e cambiato per sempre il modo di guardare la realtà.

Diceva Picasso: “Cézanne è il padre di tutti noi”. Camminando ad Aix, si capisce perché. Qui, ogni pietra parla, ogni piazza racconta, ogni mela nasconde un piccolo mondo. Aix non si visita, si attraversa. Con passo lento, come il suo pittore.

Aix-en-Provence © Fermata Spettacolo

Si può seguire un tour sulle tracce di Cézanne con un’ottima guida in lingua prenotando la visita dal centro informazioni, oppure fare il percorso in autonomia scaricandosi gratuitamente la app Sur les pas de Cezanne. Per visitare la città e i musei in tutta comodità, consigliamo il city pass acquistabile nelle tre formule di 24, 48 o 72 ore, che permette l’accesso gratuito a oltre 16 siti imperdibili (come il Museo Granet e l’Hôtel de Caumont) oltre a sconti in numerosi negozi e al trasporto gratuito e illimitato.

Per maggiori info: www.aixenprovencetourism.com

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