[rating=5] La crisi che sta attraversando il settore culturale in Italia è evidente e specialmente per il musical le cose non vanno molto bene. Poi esistono le eccezioni, le ottime produzioni, gli show al livello di Broadway, proprio come “Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo“, scritto e musicato per la prima volta nel 2001 dall’artista francese Gèrard Presgurvic, che solo nell’ottobre del 2013 ha fatto il suo debutto in Italia, nell’Arena di Verona, palcoscenico della versione originale del capolavoro shakespeariano.
Ed il 26 settembre, reduce dagli Oscar italiani del musical dove ha vinto ben quattro premi (migliori coreografie, migliori costumi, premio web e miglior spettacolo big), il musical che ha stracciato tutti i record di pubblico ed incassi e che andrà di nuovo in scena fino a gennaio 2016 nei maggiori teatri italiani (Roma, Firenze, Milano, Padova, Napoli, Bari, Lecce, Bologna) e con tappe anche a Lugano ed Istanbul, è ritornato proprio a Verona, per aprire la sua terza stagione prima di fermarsi per almeno un paio di anni, quindi ci sarà più di un’opportunità per assistere a quest’opera musicale che fa rivivere in una chiave inedita quella che è, probabilmente, la storia d’amore più famosa al mondo.
La pioggia, che a più riprese ha “funestato” la serata, non ha fermato gli applausi da parte di un pubblico entusiasta che è rimasto fino alla fine, riparandosi con ombrelli ed impermeabili di fortuna, generando una singolare e splendida alchimia con gli artisti che si sono esibiti dimostrando tutta la loro professionalità, nonostante le condizioni avverse.
La storia dei due amanti veronesi è la più romantica mai scritta e nel corso dei secoli è stata rappresentata milioni di volte in tutto il mondo, anche il cinema l’ha ripresa e, a volte, interpretata in chiave contemporanea: Romeo e Giulietta, resta la tragedia per eccellenza, ma lo spettacolo prodotto da David Zard (organizzatore di concerti e produttore dell’amato “Notre Dame de Paris”) con la regia di Giuliano Peparini (attualmente impegnato a Parigi con “La legende du roi Arthur”), le coreografie di Veronica Peparini (che si occupa delle coreografie anche ad “Amici” di Maria De Filippi dal 2013) ed i testi in italiano del paroliere e scittore-poeta Vincenzo Incenzo, è indubbiamente uno degli spettacoli di maggior successo di questi ultimi tempi e dal suo debutto in Italia ad oggi i risultati sono stati fantastici ed i numeri parlano chiaro:14 città italiane, 22 tappe, 500.000 spettatori, 274 repliche tutte sold out.
Lo spettacolo vede protagonisti nei ruoli dei due sfortunati amanti l’attrice e cantante Giulia Luzi (nota al grande pubblico per le serie tv “I Cesaroni” e “Un medico in famiglia” e attualmente impegnata nel programma televisivo “Tale e quale show”) mentre il ruolo di Romeo è interpretato da Federico Marignetti, giovane performer di musical (già conosciuto nel ruolo di Melchior Gabor in “Spring Awakening”). Insieme a loro un cast imponente e di lusso composto da Luca Giacomelli Ferrarini (Mercuzio), Riccardo Maccaferri (Benvolio), Gianluca Merolli (Tebaldo), Roberta Faccani (lady Montecchi), Barbara Cola (lady Capuleti), Vittorio Matteucci (padre Giulietta), Leonardo Di Minno (principe Escalus), Silvia Querci (la nutrice), Giò Tortorelli (frate Lorenzo) e Denny Lody (Paride).
Il talento del cast dei protagonisti e un corpo di ballo e acrobati dalle grandi performance sono sicuramente tra i maggiori punti di forza di questo spettacolo che traduce in musica l’eterno amore tra i due giovani (ma anche la viscerale rivalità tra le due famiglie Montecchi e Capuleti) in un allestimento composto da uno spazio scenico di palco ed aree tecniche di circa 550 metri quadri complessivi e con proiezioni di luci e video su volumetrie ed elementi mobili che consentono molteplici configurazioni e spazialità differenti.
Tanti i brani di successo all’interno dello spettacolo che, insieme alle coreografie, coinvolgono fortemente e sabato i brividi all’Arena non saranno stati per il freddo e l’umidità, ma per “S’innamora già” e per “Avere te”, di sicuro gli spettatori si sono scaldati con “I re del mondo”, schierati con “Il duello”, commossi con “Non ho colpa” e “Con che pietà”. Una cosa è certa: si esce cantando.
Come ha spiegato David Zard in conferenza, presentando lo spettacolo, il mito di Romeo e Giulietta ha qualcosa di universale, che sa parlare al pubblico di ogni nazionalità ed è una storia di speranza che racconta la forza dell’amore che è capace di cambiare il mondo. Una produzione monstre, insomma, per uno spettacolo capolavoro che supera i confini dell’emozione.
a me piace Federico maria etti lui fa Romeo mercurio Riccardo macaferri a me loro due a me piace Federico e Riccardo