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Pino Creanza racconta il suo ultimo romanzo Fuga dal pianeta Mongo

Intervista a Pino Creanza, scrittore di "Fuga dal Pianeta Mongo": lo scrittore ci parla di sè e dei suoi romanzi, ultimi e futuri.

Cari Amici questo mese abbiamo incontrato lo scrittore Pino Creanza per scambiare qualche battuta sulla sua vita e sulla sua attività di scrittura.  In particolare su Fuga dal pianeta Mongo, un romanzo da poco edito da Fasi di Luna. Gli abbiamo chiesto di parlarci di questo romanzo e perché un lettore dovrebbe leggerlo.

Fuga dal pianeta Mongo ha per protagonisti due ragazzini ed è un romanzo illustrato pubblicato da una casa editrice specializzata in libri per ragazzi, dunque tutto fa supporre che sia destinato ad un pubblico di quel tipo. In realtà è un libro che secondo me si presta a diversi livelli di lettura, in grado di parlare anche ad un lettore adulto. Se infatti un ragazzino o un adolescente possono immedesimarsi nei protagonisti e condividere con loro il travaglio di una storia di passaggio dalla fanciullezza alla pre-adolescenza, un adulto può meglio cogliere gli aspetti più oscuri di una vicenda che comunque chiama in causa comportamenti e modi di essere propri di un mondo adulto, talvolta duro e ostile. L’ambientazione stessa, in una masseria del nostro Sud alla fine degli anni ’60, può avere una forte risonanza per chi quegli anni li ha vissuti da ragazzo.

Parlarci di te, se ti dovessi descrivere per i nostri lettori che aggettivi utilizzeresti?

Sono semplicemente una persona curiosa, che ama esplorare, osservare, misurarsi con situazioni nuove… Credo che ognuno di noi sia alla fine alla ricerca di modi per vivere il più intensamente e riccamente possibile la propria esistenza. Per me questo si traduce anche nell’interpretare e comunicare la mia esperienza di vita attraverso gli strumenti della scrittura, del disegno, del fumetto, della fotografia. Sì, curioso, creativo, irrequieto, eclettico…

Quali sono i tuoi autori di riferimento?

Veramente una domanda difficile per me. Da ragazzo ho letto tanto, da Giulio Verne a Salgari ai classici della letteratura per ragazzi. Poi fumetti in grandi quantità, cosa che non ho mai smesso di fare. Nella letteratura sono più parco, ho ovviamente letto i grandi classici e avuto i miei innamoramenti, tra cui Calvino, Borges, Mahfuz e altri che adesso non mi vengono in mente, ma non leggo molti romanzi. Ho letto anche molta letteratura di viaggio: Bruce Chatwin, Fosco Maraini, Tiziano Terzani,  e molta saggistica, soprattutto di carattere scientifico.

Per Fasi di Luna avevi già pubblicato il racconto per ragazzi L’ulivo scomparso, cosa è cambiato per te nel modo di scrivere rispetto al tuo ultimo lavoro Fuga dal pianeta Mongo e cosa è per te la scrittura?

Non è cambiato molto, in entrambi i libri ho rielaborato il mio vissuto personale e famigliare in chiave fantastica. È sempre un’operazione molto liberatoria, come dimostrano i due protagonisti di Fuga dal pianeta Mongo.

Che progetti hai per il futuro?

Un libro a fumetti e una serie di dipinti.

Il complimento più bello e la critica che più ti ha colpito che hai ricevuto?

La cosa più bella, con L’ulivo scomparso, è stata ascoltare dai ragazzi che si sono davvero appassionati alla lettura del libro, riconoscendosi nei personaggi e nel loro linguaggio e sentendo che il libro era “dalla loro parte”. Forse per una automatica selezione mentale non ricordo critiche particolarmente significative… Magari arriveranno con questo mio nuovo lavoro, per certi versi più intenso e complesso.

Grazie per la disponibilità!

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